Artibani e Perina su: L’ultima avventura

Artibani e Perina su: L’ultima avventura

Abbiamo chiesto a diversi autori di commentare una loro storia di Zio Paperone: è il turno di Francesco Artibani e Alessandro Perina con “L’ultima avventura”.

L’epicità e l’importanza dell’avventura vengono sottolineate sin dal titolo, L’ultima avventura. Sembra quasi che, in qualche modo, Francesco Artibani e Alessandro Perina vogliano mettere in pensione definitivamente Paperon de’ Paperoni, assediato dai suoi avversari riunitisi per l’occasione in una sorta di Società del Crimine guidata da un Lex Luthor d’eccezione: Cuordipietra Famedoro. Ideato da Carl Barks nel 1956 nella storia Il torneo monetario, è stato utilizzato pochissimo dagli autori italiani, salvo i casi di Romano Scarpa e Marco Rota e quasi esclusivamente in storie realizzate per la casa editrice nordeuropea Egmont. Artibani lo mette al centro di un complotto che riunisce i principali avversari di Paperone (Bassotti, Rockerduck, Amelia) per spogliarlo di tutte le sue sostanze. Anche in questo caso Famedoro è utile a definire, per contrasto, Paperone: l’infido miliardario, infatti, subito dopo la vittoria tradisce i suoi alleati, che alla fine si ritrovano ad aiutare lo stesso Paperone, il quale aveva nel frattempo riunito intorno a sé la sua famiglia.
Tra citazionismi barksiani (e autocitazioni artibaniane) e scene adrenaliniche, la vicenda si sviluppa veloce fino all’ovvia conclusione, ben guidata dal tratto chiaro di Perina, fedele allo stile classico disneyano e abile nella rappresentazione delle posture e delle espressioni dei personaggi.

Su Zio Paperone e l’ultima avventura abbiamo posto qualche domanda ai due autori, Francesco Artibani e Alessandro Perina.

Puoi parlarci della genesi di questa storia?
Francesco: Zio Paperone e l’ultima avventura è una storia che non è nata per celebrare una ricorrenza particolare ma semplicemente per rendere un omaggio personale – e in un colpo solo – a tutti quegli elementi delle storie di Paperone che da lettore mi hanno sempre affascinato. Il papero più ricco del mondo nelle sue avventure viene costantemente messo alla prova e mi piaceva immaginare un racconto in cui avrebbe dovuto affrontare tutti i suoi nemici e la sua paura principale, quella di perdere la sua fortuna fino all’ultimo centesimo. L’intenzione era quella di scrivere una storia corale e immaginare la rinascita di Paperone, la sua grande rivincita contro i suoi avversari di sempre per tornare naturalmente a essere il papero più ricco del mondo, il più duro tra i duri. Nel raccogliere tutti i personaggi e nel mettere insieme una serie di scenari da incubo la storia si è andata a comporre in maniera abbastanza naturale. Una cosa su cui contavo molto era il confronto con il suo unico, vero rivale, quel Cuordipietra Famedoro così poco presente nelle storie italiane e nella sfida tra Paperone, Famedoro e Rockerduck ho trovato l’occasione giusta per fare un po’ di chiarezza tra i diversi personaggi, ricordando (a me per primo) il vero valore di un personaggio come Cuordipietra, il miglior anti-Paperone possibile. L’opera di Carl Barks e Rodolfo Cimino, i due migliori autori di Paperone, è stata una fonte di ispirazione enorme e infatti per i due grandi fumettisti ho trovato un posto nella grande festa sulla collina Ammazzamotori che si svolge alla fine del racconto.
Alessandro: Già dal titolo si può immaginare che questa possa essere l’avventura DEFINITIVA, quella in cui la coalizione di tutti i suoi nemici storici, Bassotti, Rockerduck, Amelia, capeggiati da un fantastico Cuordipietra Famedoro, tenta di infliggergli il colpo di grazia, rovinarlo non solo economicamente ma quasi “fisicamente”, progettando di spianare il Deposito e la Collina Ammazzamotori.
Il progetto verrà sventato grazie all’aiuto di tutto il clan dei paperi, che si stringe attorno al protagonista.
La storia in questione, magistralmente congegnata da Francesco Artibani, ci propone appunto un grande “cattivo” (Cuordipietra), il vero antagonista di Zio Paperone, al confronto del quale gli altri quasi impallidiscono. Il personaggio ritorna in una sorta di seguito di questa storia, Zio Paperone e il Segreto di Cuordipietra, dove si mostrerà, se possibile, ancora più subdolo e senza scrupoli.

Su quali caratteristiche del personaggio di Paperone ti sei voluto/dovuto concentrare per questa storia?
Francesco: La sua forza interiore e la sua grande umanità, l’attaccamento alla famiglia. Paperone è un personaggio ruvido ma, come ben sappiamo, nasconde un animo sensibile. Nella storia, Paperone recupera la sua energia e la sua determinazione proprio nell’abbraccio della famiglia e qui capisce delle cose importanti, delle cose che probabilmente ha sempre saputo ma che ha un po’ dimenticato (come succede a tutti noi, del resto). Le traversie affrontate dal papero lo portano a spogliarsi della sua maschera, quella che indossa quando si misura con il mondo esterno, e in questa trasformazione perde tutte le cose materiali a cui era legatissimo, dalla Numero Uno alla sua tuba, fino ad arrivare al deposito e al suo contenuto. Mi piaceva sottolineare questo aspetto per cui anche senza i suoi elementi rassicuranti tutto intorno Paperone resta sempre Paperone.
Alessandro: Nel confronto con Cuordipietra, dopo un momento di sbandamento, emergono tutte le qualità migliori di Zio Paperone: la sua determinazione, caparbietà, presenza di spirito, anche quando tutto sembra perduto.
Zio Paperone è sempre stato un burbero, specialmente alle origini, un tirchio attaccato al denaro ma indubbiamente positivo, estremamente dinamico (più di tanti paperi più giovani) e sempre pronto a tuffarsi anima e corpo, non solo nel denaro del suo Deposito, ma in ogni impresa e avventura in giro per il mondo, trascinando con sé i nipoti.
A mio avviso è molto importante far emergere queste peculiarità anche dal punto di vista grafico.

Qual è per te l’essenza di Paperone, in cosa rintracci le fondamenta del personaggio?
Francesco: Mi piacciono il suo spirito di sacrificio e la sua determinazione, due caratteristiche della propria indole che Paperone ha forgiato sin dalla più tenera età. Questi elementi secondo me sono la bussola del personaggio, che non va messo in scena come un taccagno, un accumulatore seriale di denaro o un semplice misantropo. Paperone è essenzialmente un pioniere che vive la sua vita con coraggio, come un’avventura continua ed è questo il segreto della sua eterna giovinezza, della sua lucidità e del suo ottimismo (che riesce a mascherare discretamente). L’ultima avventura indicata nel titolo della mia storia era evidentemente una contraddizione: Paperone è un personaggio che non conosce limiti.
Alessandro: Zio Paperone non è un personaggio ”statico”, offre una vasta gamma di espressioni e movimenti, che si possono sottolineare anche attraverso l’uso degli accessori che lo caratterizzano, come il cilindro o il bastone, utili a “rafforzare” le battute e la gestualità.
La conferma della forza di questo personaggio la ritrovo ad ogni fiera del fumetto perché è di gran lunga quello più richiesto dal pubblico.

Abbiamo parlato di:
Le grandi sfide di Zio Paperone: Zio Paperone e l’ultima avventura
Francesco Artibani, Alessandro Perina
Disney-Panini Comics, novembre 2017
257 pagine, brossurato, colori – 7,90 €
ISBN: 977253231390370002
Scheda Inducks

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