Essential 11 storie di Zio Paperone per Vito Stabile

Essential 11 storie di Zio Paperone per Vito Stabile

Abbiamo chiesto a Vito Stabile, sceneggiatore Disney e grande appassionato di Zio Paperone, il suo personale elenco di storie must con lo Zione.

Zio Paperone è sempre stato qualcosa di più che il mio personaggio preferito. Fin da quando avevo due, tre anni, è stato il mio migliore amico. La mia passione più grande, genuina e spontanea, che mi portava a chiedere ai miei genitori di fermare l’auto quando vedevo lungo la strada un peluche con le sue fattezze nella vetrina di un negozio, o a vestirmi da lui a Carnevale sotto gli occhi meravigliati dei compagni di classe. Oserei definirlo quasi un amore visivo, un piacere incondizionato nell’associare in mente quell’ammasso di segni e caratteristiche distintive: gli occhiali tondi, il cilindro, le basette.

Per tutta l’infanzia non ho fatto altro che giocare con lui, disegnare lui, pensare di vivere avventure con lui, raccogliere pupazzi e giochi su di lui, registrare i suoi cartoni animati e leggere le sue storie. Tutto il resto veniva dopo: al primo posto c’è sempre stato Zio Paperone e la vita mi ha in seguito mostrato tutti i benefici della mia devozione, come l’aver trovato la compagna e il lavoro proprio grazie a lui. Oggi mi trovo a scrivere storie di questo straordinario personaggio ed è un compito che affronto ogni volta con un pizzico di paura, sapendo di star trattando una figura leggendaria.

Tale nomea se l’è guadagnata (è proprio il caso di dirlo!) con il lavoro di tantissimi autori e sono onorato nel poter stilare una personale classifica delle sue storie più importanti. Non è affatto impresa da poco, ma ci provo tenendo sempre a mente che, in ogni caso, si tratta di pareri dettati da gusto personale e altri fattori, come l’aver scelto di tenere in considerazione storie di autori che si sono contraddistinti nel tempo per il loro utilizzo di Paperon de’ Paperoni (non ne abbiano a male, quindi, altri nomi esclusi la cui carriera professionale si è fatta notare per ben altro). Quando si parla di Paperone, è il cuore a raccontare. Un cuore d’oro a ventiquattro carati, sia chiaro, quindi ecco qui la mia personale classifica.

ZIO PAPERONE E LA DISFIDA DEI DOLLARI
di Carl Barks

Inizia tutto da qui. No, non dal Natale sul Monte Orso, storiella divertente e poco più con un primissimo e acerbo Zio Paperone in un ruolo secondario, ma da questa meraviglia che ha avuto l’onore di aprire il primo numero-test di una testata interamente dedicata all’avarastro (la celebre Uncle $crooge che prosegue felicemente ancora oggi). Questa storia ha quindi tutto il sapore di un “pilot”, dove si spinge l’acceleratore al massimo per convincere il network (in questo caso, l’editore) della bontà della serie.
È quanto fa Carl Barks con quella che risulta essere la prima vera storia di Zio Paperone e, allo stesso tempo, la sua avventura-simbolo, che più di tutte definisce il personaggio. È la storia che ha lanciato una serie di abitudini e tradizioni che oggi diamo per scontate ma che rappresentano la quintessenza di Paperone: il bagno nel denaro, l’eterna lotta con i Bassotti, gli aneddoti del Klondike, l’attaccamento ai ricordi avventurosi, gli ideali.
Come se non bastasse, è anche un ottimo esempio di storia d’azione (componente che non dovrebbe mai mancare in un racconto disneyano): le trappole, il fantastico crollo della diga, i sabotaggi dei Bassotti, ne fanno un’opera fondamentale che non può essere ignorata se si vuol conoscere il personaggio di Paperone. E l’ultima tavola è Leggenda Pura, entrata di diritto nell’immaginario dei lettori.

ZIO PAPERONE E LA STELLA DEL POLO
di Carl Barks

Togliamoci il dente: a me l’eccessiva romanticizzazione del rapporto fra Paperone e Doretta, con quel gusto da love story dannata, non è mai andata troppo giù. Sì, è bella l’idea del possibile amore mai sbocciato, ma Paperone ridotto a vecchio nostalgico che pensa giorno e notte alla papera della sua vita dandole più importanza del suo denaro, del suo Deposito e delle sue avventure non mi piace.
Non è per fortuna il caso di questa splendida storia dove il rapporto tra Paperone e la fiamma di gioventù è trattato con arguzia e sensibilità, lasciando trasparire dal personaggio un sincero affetto che però sta bene lì dov’è, senza esagerare e soprattutto senza troppi rimpianti. Paperone secondo me è questo, un outsider, un bambino capriccioso che ha più gioia nel nuotare nel suo mucchio di giocattoli splendenti che nell’intessere rapporti umani faticosi e complessi. E questa, a mio avviso, è una visione più interessante dello sdolcinato un po’ patetico che sospira davanti alla ciocca di capelli d’oro.
Questa storia di Barks serve ancora una volta a capire il vero Paperone, anche quando mostra il suo lato più sentimentale. Il finale in cui fa quello che fa di nascosto, quasi vergognandosene, dice tutto, così come la meravigliosa scena in cui Paperone si presenta a Doretta dopo anni, pettinandosi le basette come un impacciato ragazzino al suo primo ballo scolastico.

ZIO PAPERONE E LE SETTE CITTà DI CIBOLA
di Carl Barks

Concludo la “trilogia barksiana” con quella che non solo reputo la miglior storia di Zio Carl, ma anche la miglior caccia al tesoro mai scritta in assoluto. A oggi, nel 2017, non c’è ancora stato nessun racconto d’avventura capace di appassionarmi così genuinamente come questa ricerca nel deserto, tra galeoni perduti e piste indiane.
Una storia meravigliosa, che apre le porte al ricchissimo filone delle cacce al tesoro dei paperi ai quattro angoli del pianeta (e non solo), che ha portato poi alla mia adorata serie DuckTales e a tutto un modo di concepire le avventure disneyane con la A maiuscola. Personalmente si tratta del filone che più prediligo: datemi Paperone e nipoti sulle tracce di favolosi reperti, con sense of wonder a palate, trabocchetti e pericoli, e ve ne sarò eternamente grato. Promemoria per me stesso: provare a fare più storie così.
Ah, sebbene sia la prima, vera avventura dei paperi, è curioso constatare che le Sette Città di Cibola restino tuttora il più grande tesoro mai trovato. La spettacolarità dell’imbattersi in sette enormi città piene zeppe di oro e gioielli, infatti, non è mai stata eguagliata da tutte le centinaia di scoperte successive. Altra prova della grandezza di Barks, soprattutto tenendo conto del finale beffardo (e, anche per questo, geniale).

PAPERINO E LA LEGGENDA DELLO “SCOZZESE VOLANTE”
di Romano Scarpa

Sì, è intitolata a Paperino ma sappiamo tutti come stanno le cose. Al tempo della pubblicazione di questo capolavoro di Romano Scarpa il personaggio di Paperino era ritenuto ben più popolare di tutti gli altri paperi e intitolare una storia a lui significava successo assicurato fra i lettori, che attendevano le sue grandi avventure come fosse Natale. Ma la vicenda è una storia di Paperone al 100%, e a mio parere si tratta del picco assoluto dell’autore veneziano.
Parte tranquilla e rilassata, con i suoi tempi, soffermandosi un sacco sulla vicenda “urbana” di Paperone e il suo nuovo animaletto domestico (l’indimenticabile Kaibì che mangia solo sardine fresche), per poi sfociare in un’epica avventura per mare a base di leggende marinaresche e pirati volanti. Appassionante, divertente e con un utilizzo perfetto del personaggio di Paperone (che nel finale si rifà un po’ alla Stella del Polo di Barks), il bello di questa storia sta soprattutto nella differenza di respiro fra le sue due parti e nella trasformazione da spassosa commedia paperopolese a grande avventura via mare. La rileggo ogni tanto per il puro gusto di farlo e puntualmente me la godo come se fosse la prima volta: ben poche sono le storie in grado di darmi queste sensazioni.

ZIO PAPERONE E LA TRIPLICITÀ PROGRESSIVA
di Rodolfo Cimino e Giovan Battista Carpi

Quando si pensa a Rodolfo Cimino vengono alla mente un certo tipo di inconfondibili avventure: viaggi per lande fantasiose, popoli bizzarri, macchinari sbuffanti e tesori improbabili. Tuttavia quella che ho scelto per questa lista fa parte di un filone “secondario” dell’autore ma non per questo meno importante: la divertente commedia urbana, spesso graffiante e satireggiante contro elementi quali la politica, le leggi e i numerosi aspetti burocratici della nostra vita.
Questa storia è un perfetto esempio di questo filone e, soprattutto, tratta un lato importantissimo di Paperone, del quale Cimino (forse più di ogni altro autore italiano) ha contribuito ad arricchirne la personalità. In questo caso si parla della tendenza paperoniana a… dare di matto, con la spassosissima vicenda delle tre distinte personalità create dallo stesso Paperone per poter dichiarare meno guadagni e quindi pagare meno tasse. Sembrerebbe uno dei soliti “trucchetti” del Paperone di quell’epoca, se non fosse che le tre personalità cominciano a “dividersi” troppo nettamente col rischio di non riuscire più ad annullarle.
Paperone non è realmente Paperone senza la sua piccola dose di eccentrica follia, e questa storia rappresenta al meglio questo buffissimo lato del suo carattere.

I PENSIERI DI… PAPERONE
di Guido Martina e Giovan Battista Carpi

Lo so, lo so, sto un po’ barando. Ma solo un po’, perché questa bomba di umorismo martiniano pur non essendo un fumetto… è comunque una storia di Paperone, sebbene in forma di libro illustrato! Un primo, folle tentativo di stilare una “saga paperoniana” con tutte le assurdità del caso, un racconto dello stesso Paperone sulla sua vita condito da massime e perle di saggezza tanto ciniche quanto divertenti, nel pieno stile del Professore.
Guido Martina infatti dà libero sfogo alla sua fantasia narrandoci di Paperone che, allevato da Nonna Genny a causa della prematura scomparsa dei suoi genitori ancora prima che la cicogna recapitasse il piccolo, ha fatto fortuna trovando modi sempre più assurdi e improbabili, italianizzando parecchio il concetto barksiano dell’essere “il più furbo dei furbi”. Un racconto che Martina in primis non prende sul serio, ma non per questo indegno di essere scoperto e amato. In questo elegante libretto dalla copertina rossa, magnificamente illustrato da Giovan Battista Carpi, c’è un perfetto esempio di “Paperone made in Italy” e il mio consiglio è di farlo vostro quanto prima.

L’elemosina è il detersivo che elimina il sudiciume dalla coscienza dei peccatori.

ZIO PAPERONE E GLI ICEBERGS VOLANTI
di Giorgio Pezzin e Giorgio Cavazzano

Paperone non è solo un finanziere con il pallino del denaro, ma un vulcano di idee sempre pronto a guardarsi intorno e fiutare nuove occasioni. Potremmo definirlo un visionario in grado di anticipare i bisogni del pubblico, e in questa storia in due parti il suo lato avveniristico (importantissimo, a mio avviso, e sempre ben trattato proprio da Giorgio Pezzin) viene a galla in maniera esemplare.
Dalla premiata coppia Pezzin-Cavazzano ecco un’avventura all’ultimo secondo ricca di dinamismo e azione, con Paperone che deve portare in tempo a Paperopoli del ghiaccio proveniente dall’Antartide, per avere così il permesso di sfruttare l’intero continente ghiacciato per fornire acqua alla città improvvisamente a secco. Sabotaggi, pericoli e incidenti di sorta (bellissima la “vera finta pioggia” nel deserto) per quella che è forse l’emblema dell’avventura perfetta, come sempre dovrebbero essercene per ricordarci come intrattenere in maniera onesta e intelligente.
Il genio di Paperone ha inoltre modo di manifestarsi in tutta la sua comicità nell’ultima pagina, grazie a un espediente furbetto che consacra il personaggio come la cara vecchia volpe che abbiamo imparato ad amare.

LA $AGA DI PAPERON DE’ PAPERONI
di Don Rosa

Eccola qua. Pluriosannata, pluriacclamata, pluritutto. Proprio per questo non starò a spiegare cosa sia questa storia – sarebbe del tutto inutile. Mi limiterò a dire che resta un tassello del puzzle paperoniano che a mio parere va assolutamente conosciuto. Le storie di Don Rosa in genere mi piacciono molto: divertenti, appassionanti, ricche di gag e di azione come dovrebbero esserci sempre, ma essendo un autore così specifico e particolare per forza di cose porta con sé anche altri aspetti che non condivido.
In generale, non amo il suo calcare eccessivamente sul lato sentimentale di Paperone, che con il passare del tempo ha finito per renderlo un vecchio nostalgico chiuso in sé stesso che vede il suo denaro come un ammasso di ricordi e nient’altro. Su questo discordo, per me Paperone ama il suo denaro anche e soprattutto perché… gli piace giocarci fisicamente, senza cercare per forza una spiegazione “più umana”.
La $aga è il simbolo di questa visione donrosiana, una vita intera di ricordi e avventure che per Paperone sono la cosa più importante in assoluto, e il vero motivo per cui non si libererà mai del contante presente nel suo Deposito polveroso. Si può condividere oppure no: nel caso della $aga io approvo con piccole riserve, perché a mio parere questa visione paperoniana è qui gestita in maniera armoniosa e convincente rispetto ad altri lavori futuri dell’autore (come il morboso soffermarsi sul baule dei ricordi e sulle ciocche di capelli, per esempio).
Nella $aga ne esce fuori come un personaggio avventuroso e con solidi ideali, aspetti di Paperone che mi hanno formato e che non riesco a considerare sbagliati, oggi che autore lo sono anche io. Inoltre, si tratta di una grande opera americana dal gusto colto e molto bella da “esplorare” grazie a tutti i luoghi che il giovane Paperone attraversa nel corso della sua vita, dal deserto australiano alla nebbiosa Scozia, con tante meraviglie da offrire oltre alla psicologia di Paperone.

ZIO PAPERONE E L’ULTIMA AVVENTURA
di Francesco Artibani e Alessandro Perina

Un’altra storia celebre e amata che riesce a essere allo stesso tempo un capitolo finale e un nuovo inizio per Paperone e il suo universo. Uscita nel periodo in cui stavo iniziando a muovere i miei primi passi come sceneggiatore Disney, per me è stata (e lo è tuttora) un’opera fondamentale cui guardare per capire come usare al meglio protagonisti e comprimari, come mescolare azione e dialoghi e creare intrecci appassionanti. Capire forse l’ho capito, metterlo in pratica è un altro paio di maniche e per fortuna sceneggiatori capaci come Francesco Artibani sono in grado di farlo al meglio.
In questa storia Paperone cade e si rialza, prendendo in esame ogni aspetto del suo mondo, dai nemici passando per la famiglia e il suo Deposito, dalla Numero Uno ai viaggi intorno al mondo (o sottoterra) senza tralasciare personaggi barksiani come i Terremotari. Ne esce ancora una volta un personaggio sfaccettato e appassionante, che anche nei momenti più cupi può contare sugli affetti delle persone care. Inoltre, per la prima volta (se non sbaglio) ci viene mostrata un’eccellente visione metaforica del Deposito, che si trova in cima a una collina per spiegarci che i grandi traguardi si ottengono con fatica.
Perché Paperone è anche questo, un lottatore, uno che non si ferma mai e che proprio per questo non può tollerare l’idea che qualcuno possa portargli via i risultati dei suoi sforzi. Cuordipietra Famedoro, il peggior nemico di Paperone e sua versione “in negativo” è qui per ricordarci che un signor personaggio non è tale senza dei bei grattacapi e Paperone in questa storia ne ha di grossi e impegnativi.

TUTTI I MILIONI DI PAPERONE
di Fausto Vitaliano e AA. VV.

Nella stessa classifica con dentro la scanzonatissima biografia dei Pensieri di Paperone e quella seria e meticolosa di Don Rosa, non poteva mancare il perfetto punto di incontro tra i due mondi con questi racconti del passato di Paperone che hanno tutto il sapore delle “tall tales” americane, con una spruzzata di verità. Mi perdonerete l’ineleganza del citare una serie con dentro una storia sceneggiata dal sottoscritto, ma sarebbe stato sciocco ignorare gli altri diciannove capitoli di questa saga di Fausto Vitaliano.
Ammettiamolo: tutti vorremmo avere uno zio o un nonno che ci dice, entusiasta, di aver fatto la guerra o di aver conosciuto Tizio e Caio nel ’45. Ecco, il Paperone qui ritratto è esattamente quel nonnino, solo che la particolarità di questi racconti è data dalle scoperte che in qualche modo hanno fatto (o attraversato) la Storia. Ebbene sì, a quanto pare Paperone ha inventato lo stuzzicadenti e il popcorn, scoperto il cemento armato e creato il Super Bowl. A mio parere si tratta di un lato dello Zione unico e affascinante, un personaggio che è una leggenda anche grazie al suo spararla sempre in alto, al suo essere fondamentalmente un mistero, un monumento all’assurdità e all’incoerenza.
Lo stesso Carl Barks non intendeva certo prendersi troppo sul serio quando ha creato le sue gag a base di mappe vendute a Marco Polo o frigoriferi agli eschimesi. E questo ha contribuito a formare il Mito che tuttora continua a essere presente in un’infinità di avventure, senza preoccuparsi di contraddirsi quando ci racconta di aver inventato la ruota mentre vendeva clave ai paperi delle caverne (uhm, me l’appunto).

DUCKTALES – LA FESTA DI SAN VALENTINO
di Len Uhley, Mircea Mantta e AA. VV.

Stavolta baro sul serio, perché questo non può essere in alcun modo definito fumetto e non si avvicina neppure lontanamente a un libro illustrato. Ma non potevo tralasciare quello che io considero l’esempio perfetto di come rappresentare Paperone in animazione. Non faccio mistero di adorare la vecchia serie di DuckTales, a mio parere quanto di meglio potesse guardare un bambino della mia età in cerca di avventure.
Questo episodio in particolare, uno special per NBC, è ciò che mi ha fatto innamorare definitivamente di Zio Paperone e per questo lo ritengo un pezzo fondamentale della mia visione paperoniana. Ma perché considero questo cartone di 20 minuti così efficace?
In primo luogo contiene tutti gli ingredienti di un’ottima storia dello Zione: parte come una caccia al tesoro, con una prima parte ricca d’azione e pericoli di sorta, per poi spostarci a Paperopoli dove iniziano i guai veri che sfociano in un climax finale catastrofico, con la vendetta del Dio Vulcano a casa di Paperone, reo di avergli “rubato” la moglie (nientemeno che Papervenere, la dea dell’amore).
Ma il maggior pregio dell’episodio è quello di aver mostrato il “vero” amore di Paperone, che è quello per la sua famiglia, un elemento che oggi forse diamo per scontato ma che nel 1990, prima di Don Rosa e altri autori dopo di lui, non veniva trattato così spesso. La rivelazione sulla cosa più importante per Paperone mi colpì moltissimo, facendomi capire di trovarmi davanti a un personaggio grandioso e originale.
E poi, che diamine, la colonna sonora di quell’episodio è magnifica (andate circa verso la metà):

Concludo questa disamina facendo i miei migliori auguri al Vecchio Cilindro per altri 70 anni così ricchi. Vado a rileggermi lo Scozzese Volante!

Abbiamo parlato di:
Uack #1 – Zio Paperone e la disfida dei dollari
Carl Barks
Traduzione di Alberto Becattini
Disney-Panini Comics, aprile 2014
132 pagine, brossurato, colori – 5,00 €
Scheda Inducks

Paperone: un patrimonio di storie – Zio Paperone e la Stella del Polo
Carl Barks
Traduzione di Alberto Becattini
Disney-Giunti, novembre 2017
292 pagine, cartonato, colori – 24,90 €
Scheda Inducks

Uack #3 – Zio Paperone e le sette città di Cibola
Carl Barks
Traduzione di Alberto Becattini
Disney-Panini Comics, giugno 2014
132 pagine, brossurato, colori – 5,00 €
Scheda Inducks

I Grandi Classici Disney (seconda serie) #9 – Paperino e la leggenda dello “Scozzese Volante”
Romano Scarpa
Disney-Panini Comics, ottobre 2016
292 pagine, brossurato, colori – 4,90 €
Scheda Inducks

I Maestri Disney #35 – Zio Paperone e la triplicità progressiva
Rodolfo Cimino, Giovan Battista Carpi
Disney Italia, gennaio 2008
196 pagine, brossurato, colori – 8,00 €
Scheda Inducks

I pensieri di… Paperone
Guido Martina, Giovan Battista Carpi
Disney-Arnoldo Mondadori Editore, 1973
189 pagine, cartonato, colori

Topolino Evergreen Edition: Zio Paperone e gli icebergs volanti
Giorgio Pezzin, Giorgio Cavazzano
Disney-Panini Comics, marzo 2016
372 pagine, brossurato, colori – 7,90 €
Scheda Inducks

Tesori International #1 – La $aga di Paperon de’ Paperoni
Don Rosa
Traduzione di Alberto Becattini
Disney-Panini Comics, maggio 2016
244 pagine, brossurato, colori – 6,90 €
Scheda Inducks

Le grandi sfide di Zio Paperone: Zio Paperone e l’ultima avventura
Francesco Artibani, Alessandro Perina
Disney-Panini Comics, novembre 2017
260 pagine, brossurato, colori – 7,90 €
Scheda Inducks

Definitive Collection #4-8-11-16-22 – Tutti i milioni di Paperone
Fausto Vitaliano, AA. VV.
Disney-Panini Comics, aprile 2015-dicembre 2015-giugno 2016-aprile 2017-novembre 2017
148 pagine cadauno, brossurati, colori – 4,50 € cadauno
Scheda Inducks

DuckTales – La festa di San Valentino
Len Uhley, Mircea Mantta e AA. VV.
Walt Disney Television
20 minuti, animazione

1 Commento

1 Commento

  1. Irina

    13 Marzo 2022 a 08:59

    Ciao ? Io sono Irina Rocci scuola Avigliana

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