Zio Paperone nelle parodie di G.B. Carpi

Zio Paperone nelle parodie di G.B. Carpi

“Guerra e pace” e “I miserabili” in salsa Disney: Giovan Battista Carpi cala Zio Paperone in due ruoli letterari d’eccezione.

Nella folta tradizione delle parodie Disney, Zio Paperone ha spesso avuto un ruolo importante: certo, quasi sempre il ruolo centrale spetta a Paperino o Topolino, ma lo Zione compare comunque con una certa frequenza in veste di comprimario di lusso, e gli autori si divertono a cucirgli addosso figure forti e carismatiche che incidono in maniera determinante sulla trama.
In altre occasioni il personaggio si trova invece proprio al centro della vicenda, incarnando caratteristiche particolarmente affini a un determinato protagonista.
Tra i tanti esempi dell’uno e dell’altro tipo, abbiamo scelto di concentrarci su due parodie scritte e disegnate da Giovan Battista Carpi, decano degli illustratori Disney che nelle rare volte in cui si è cimentato anche nella sceneggiatura ha saputo produrre opere di spiccato interesse.

Guerra e pace

Il poderoso e complesso tomo di Lev Tolstoj viene paperizzato da Carpi nel 1986. Paperino veste i panni del Principe Paperzukoff, corrispettivo del protagonista dell’opera originale Pierre Bezuchov che, in seguito a un pasticcio da lui combinato, si ritrova coinvolto in prima persona nella battaglia tra la Russia zarista e l’esercito francese di Napoleone nel 1812.
Paperone è invece Paperon de’ Paperzukoff, zio del personaggio principale, che richiama il Conte Bezuchov del libro di Tolstoj, padre adottivo di Pierre.

Al di là dei collegamenti con la figura originaria, è interessante concentrarsi su come Carpi caratterizzi questo Paperone: abbiamo infatti in scena una delle interpretazioni più felici del personaggio, anche grazie alla maturità grafica che l’autore aveva raggiunto in quel periodo.
È proprio visivamente che Paperzukoff colpisce, in prima battuta: le sue reazioni spropositate alle belle e alle brutte notizie (salti di diversi metri, esplosioni di gioia, baci, rattrappimento come emblema di un duro colpo accusato) sono quelle della miglior tradizione italiana, che hanno spesso fatto dell’eccesso, anche come conseguenza delle piccole cose, una delle caratteristiche più irresistibili del personaggio.

Questo sfoggio estetico si ricollega senza soluzione di continuità al temperamento del “papero più ricco di tutte le Russie”: focoso e combattivo, non si fa scrupoli nell’imporre la sua autorità sul nipote fannullone costringendolo a sposare un’irritante figlia della nobiltà o a lavorare nelle sue terribili fonderie.
Determinato a proteggere le sue sostanze, è dotato (analogamente al classico Paperone) di un grosso cannone in grado di annichilire con la sola presenza qualunque intento criminale.

Ciò nonostante, Carpi sa mostrare anche un lato più umano quando, verso il finale, la patria chiede un contributo – più oneroso di quanto potesse immaginare l’esercito russo – per poter infliggere il colpo di grazia ai francesi. Una mossa che non va in contrasto con quanto visto precedentemente, ma offre semplicemente un lato aggiuntivo al personaggio, così come accade nel Paperone ordinario quando, ogni tanto, lascia intravedere una stilla di gentilezza e generosità.

Il mistero dei candelabri

Solo tre anni dopo la pubblicazione di Guerra e pace, esce su Topolino una nuova parodia firmata da Carpi: Il mistero dei candelabri è infatti una sorta di libera trasposizione disneyana de I miserabili di Victor Hugo, con qualche riferimento anche a I misteri di Parigi di Eugène Sue.

Stavolta Paperone è il protagonista assoluto della vicenda, ricoprendo il ruolo di Jean Paperjean, ex galeotto pentito che cerca di cambiare vita in seguito a un atto di generosità nei suoi confronti. Pur sempre nell’ansia di essere rintracciato dal poliziotto, Javert, cerca di vivere la sua nuova vita crescendo anche una ragazzina che ha deciso di adottare (Cosetta), liberandola da una coppia di locandieri aguzzini.

Paperjean si configura subito piuttosto diverso da Paperzukoff, quindi: la componente umana è più marcata della “controparte russa” e si presenta nel complesso come meno bellicoso.
È piuttosto il prototipo dello sconfitto, in linea con le atmosfere dell’opera originale (un “miserabile”, appunto), eppure non è fuori parte: l’autore è bravo nel cogliere anche in questa versione i tratti essenziali del personaggio, sottolineandone l’onestà e la rettitudine, la propensione al comando – per un breve periodo diventa sindaco di una cittadina – e, in particolare, il suo essere pronto a investire tutto per i propri affetti.

Il Paperone che conosciamo è infatti un appassionato, nel senso più puro del termine: se si affeziona a qualcosa o a qualcuno, investe tutto per difendere la persona o l’oggetto del suo amore. La figura di Cosetta e il sincero affetto paterno che Paperjean prova nei suoi confronti rientrano dunque in questa sfera di significati, in una dinamica non dissimile da quella instaurata verso i dollari o i nipoti nelle storie standard.

Non mancano, chiaramente, scene in cui il personaggio dà sfoggio di un certo caratteraccio, in una proporzione inversamente proporzionale rispetto al suo corrispettivo in Guerra e pace.

C’è anche la spinta verso l’avventura: la trama prevede infatti la ricerca del tesoro di Carlo Magno insieme a Paperino (squattrinato poeta innamorato di Cosetta) e a tre orfanelli spazzacamini (Qui, Quo, Qua), in una svolta d’azione che tiene incollati alle pagine e che rimette in pista, con i dovuti adattamenti, le analoghe spedizioni dello Zione con “nipotame” al seguito.

Guerra e pace e Il mistero dei candelabri offrono così due facce dello stesso personaggio: i due Paperone che vi recitano, infatti, per quanto diversi hanno punti di contatto ed entrambi rimangono perfettamente ancorati alla base caratteriale della figura originaria, così come accade nelle parodie Disney più riuscite.
Allo stesso tempo, le due storie in questione sono tra i più felici esempi delle grandi abilità di Giovan Battista Carpi con i paperi in generale e con lo Zione in particolare: ha saputo infondergli vitalità e carisma con la penna, e dinamismo e raffinatezza con la matita, dimostrando di conoscere e saper usare molto bene il personaggio.

Abbiamo parlato di:
I Grandi Classici Disney #344 – Guerra e pace
Giovan Battista Carpi
Disney-Panini Comics, luglio 2015
324 pagine, brossurato, colori – 4,00 €
Scheda Inducks

Topolino Classic Edition: Giovan Battista Carpi – Il mistero dei candelabri
Giovan Battista Carpi
Disney-Panini Comics, maggio 2017
372 pagine, brossurato, colori – 7,90 €
Scheda Inducks

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