Lo Spazio Bianco è green con Lympha Lab S.r.l.

Lo Spazio Bianco è green con Lympha Lab S.r.l.

Lo Spazio Bianco sposa l’innovazione tecnologica a basso impatto ambientale per una transizione digitale sostenibile.

certificatoLo Spazio Bianco diventa green e certificato. Il recente trasloco su www.vps-green.com, il primo Cloud Privato italiano con certificato di emissione 0 di Co2 rilasciato da enti riconosciuti a livello europeo, consente infatti al sito di ricevere la stessa certificazione, riconosciuta dall’Ente Italiano di Accreditamento, Accredia®, attraverso Enti di certificazione quali il TUV®.

Crediamo nell’innovazione tecnologica a basso impatto ambientale – spiegano da Lympha Lab S.r.l. – e la parola sostenibilità è stata il punto di partenza e il grande obiettivo dello sviluppo del nostro progetto. Vogliamo essere parte integrante della transizione digitale sostenibile, che sta avvenendo in questo preciso momento storico, fornendo servizi informatici ai Clienti Privati e alle Aziende, che come noi hanno capito l’importanza di salvaguardare il nostro pianeta con scelte responsabili e azioni tangibili.

Oggi Lympha Lab S.r.l., startup innovativa bolognese, con VPS GREEN (www.vps-green.com) fornisce potenti prodotti di server hosting e un’infrastruttura IT affidabile, grazie ai propri Data Center ad alta tecnologia siti esclusivamente in Italia (questo vuol dire pieno rispetto del GDPR e protezione contro il Cloud Act).

FRA ECOLOGIA ED ECONOMIA

vps4Per Lo Spazio Bianco è un motivo di orgoglio e un’occasione per approcciare un tema importante, quello delle emissioni zero e quindi del cambiamento climatico, anche in rapporto alla vasta letteratura a fumetti che lo affronta. Un tema che viviamo ormai sulla nostra pelle, come dimostrano ad esempio l’assenza di precipitazioni, il caldo sopra la media, fiumi e laghi in secca, ghiacciai in crisi. Indipendentemente dalle cause, quindi senza entrare nel dibattito fra ritmi ciclici naturali e impatto dell’uomo sull’ecosistema, è chiaro che la situazione attuale vada gestita.

Il fenomeno è studiato dalla scienza e al suo interno si inseriscono macro dinamiche sia ecologiche sia economiche. Perché, dunque, sembra esserci una netta antitesi fra l’ecologia, che si concentra sulla natura, e l’economia, che sembra ignorarla? Quale motivo esclude un’interazione propositiva fra due realtà cruciali per il futuro?

Può essere utile prendere in esame i due termini dal punto di vista semantico, perché salta all’occhio la presenza della stessa radice etimologica, cioè “eco”. Questo prefissoide significa “casa” e nelle due parole assume significati diversi: a economia conferisce in origine il significato di gestione della casa, concetto poi esteso con Senofonte alle entità collettive, con Aristotele alla gestione di una comunità familiare intesa come base di un corpo politico, fino ad arrivare al nostro uso comune, ovvero “sia la gestione razionale delle risorse sul piano individuale e collettivo, sia il complesso delle attività produttive di una nazione”; a ecologia, termine molto più recente coniato dallo scienziato tedesco Ernst Haeckel nel 1866 e derivato proprio da economia, il significato di “analisi scientifica delle interrelazioni tra gli organismi e il loro ambiente”, mentre nell’uso comune si considera sempre più spesso ecologia come sinonimo di ambientalismo, e la si intende come “l’insieme delle iniziative finalizzate alla tutela e al miglioramento dell’ambiente”. (Definizioni tratte da “il Dizionarietto di greco” di Paolo Cesaretti e Edi Minguzzi).

Questa valutazione linguistica evidenzia come i due termini, anche senza entrare in aspetti filosofici, siano sovrapponibili come concetto: la buona e razionale gestione della casa, per estensione, dovrebbe infatti significare anche buona e razionale gestione del pianeta Terra, che è senza dubbio la casa di tutte le nostre case.

Il dibattito sulla sinergia che, a livello politico globale, dovrebbe esserci fra ecologia ed economia è molto acceso e a volte aspro, con posizioni contrastanti.
Ma va detto che, per fortuna, ci sono aziende che lavorano su un punto di incontro fra economia ed ecologia, fra profitto e modernizzazione ecologica. Una di esse è Lympha Lab, nella cui famiglia è entrato a far parte Lo Spazio Bianco.

TRAME ECOLOGICHE NEL FUMETTO: ALCUNI ESEMPI

il tuo clima copAnche l’arte in generale dimostra sensibilità verso una tematica che non può lasciare indifferenti. E naturalmente il mondo del fumetto offre un catalogo di opere ben nutrito.
Sarebbe impensabile stilare un elenco esaustivo ma si possono segnalare alcuni lavori emblematici, più o meno recenti, che spaziano dal graphic novel al manga seriale, dal fumetto popolare italiano a prodotti crossmediali fino a opere di graphic journalism.

È recentissima ad esempio la pubblicazione di Il tuo clima – Istruzioni per l’uso, del meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli (sceneggiato da Francesco Vacca, disegnato da Davide Riboni e colorato da Laura D’Addazio Katia Ranalli) edito da Tatai Lab.

È uscito l’8 giugno 2022, in concomitanza con la Giornata Mondiale degli Oceani, il volume Generazione Oceano di Casty, Michela Frare, Giorgio Cavazzano per Giunti Editore, in una nuova collana che tratta gli argomenti più importanti espressi dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile, sfruttando i personaggi Disney.

È del 2021 Penss e le pieghe del mondo di Jérémie Moreau, per Tunué, che racconta le forze dirompenti del pianeta Terra a partire dalla preistoria.

Sempre nel 2021 è uscita su Nathan Never Per un futuro migliore, di Bepi VignaIvan Fiorelli per Sergio Bonelli Editore, in collaborazione con il Ministero della Transizione Ecologica, che affronta le gravi conseguenze dei cambiamenti climatici causate dagli errori passati di governi e abitanti della Terra.

Nel 2020 spicca Tributo alla Terra, opera di graphic journalism di Joe Sacco edita da Rizzoli Lizard, una lunga e sconvolgente indagine sullo sfruttamento petrolifero nel Canada nordoccidentale che ha distrutto la popolazione dei Dene e sviluppa una riflessione basilare sulla gestione del pianeta e del futuro.tributo_cover

Umberto di Holdenaccio è invece del 2019, edito da Bao Publishing, e rappresenta una interessante critica sociale fra ecologismo e integrazione in uno scenario fantascientifico.

Acclamato, nel 2019, è Non è mica la fine del mondo, di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni per Rizzoli, che con un incipit piuttosto incisivo, il post estinzione della razza umana, analizza con ironia il folle sfruttamento delle risorse del nostro pianeta.

Risale al 2017 Vivi e vegeta, pluripremiato webcomic di Francesco Savino e Stefano Simone poi pubblicato da Bao e con all’attivo un secondo capitolo, che narra la storia di un cactus del deserto in cerca della sua amata in una città di fiori dove le piante sono mal tollerate.

Nel 2016 è il turno di Timothy Top – Libro uno: Verde cinghiale di Gud, per Tunuè,una favola ecologista moderna per bambini con protagonista Timothy, ragazzino che ama la natura e ha il potere del pollice verde.

Anche grandi e acclamati maestri hanno affrontato il tema ecologico, ad esempio Hayao Miyazaki, autore del manga Nausicaa nella valle del vento che ispirò il suo celebre e omonimo adattamento anime uscito nel 1984.  

E in Italia, per chiudere, anche il colosso Topolino ha trattato le tematiche ambientaliste a più riprese nel corso dei decenni: un elenco di storie, da La spazioplastica a Zio Paperone e i batteri mangiapetrolio, è disponibile qui.

 

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