Paco Roca: vedi Napoli Comicon e…

Paco Roca: vedi Napoli Comicon e…

Paco Roca è ospite al Napoli Comicon 2016, dove presenta La Casa, suo ultimo lavoro edito in Italia da Tunuè.

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Classe 1969, nato a Valencia, Paco Roca è attivo nel campo del fumetto dal 1994, quando inizia a lavorare su “Kiss Comix” insieme all’amico Rafa Fontierez. Qualche anno più tardi crea con lo sceneggiatore Juan Miguel Aguilera “Road Cartoons” e il fumetto “GOG”. Nel 2001 pubblica Il Gioco Lugubre” e successivamente inizia a lavorare per il mercato francese, per il quale realizza, tra le altre cose, Il Faro” (2004). Nel 2008 arriva la consacrazione: con il delicato ed emozionante “Rughe” vince premi al Salone del Fumetto di Barcellona e al Lucca Comics and Games, ricevendo anche il Premio Nazionale del Fumetto. Mentre Rughe viene adattato a cartone animato, Roca produce altre storie, come “Le Strade di Sabbiaed Emotional World Tour insieme a Miguel Gallardo. Nel 2010 inizia la serializzazione del racconto autobiografico Memorie di un uomo in pigiama” e scrive L’Inverno del disegnatore” con cui vince nuovamente due premi al Salone del fumetto di Barcellona nel 2011. Nel 2013 pubblica “I Solchi del Destino”.

 

Paco Roca

Ciao Paco, grazie per il tuo tempo. Per cominciare, vorremmo parlare un po’ del nuovo lavoro che sarà presentato a Napoli per Tunuè: la Casa. In questo lavoro il tema della memoria e il passare del tempo è centrale: da dove è nata l’ispirazione ispirazione per questo lavoro?
Scelgo sempre i temi dei miei fumetti pensando a cosa possano portarmi, sia come autore che come persona. Creare è riflettere. La casa è nato dalla necessità di riordinare i miei sentimenti, perché mio padre è morto quasi nello stesso periodo in cui è nata mia figlia.
Questo mi ha fatto fermare il progetto su cui stavo lavorando e mi ha coinvolto in questa storia.
La casa è la storia di un padre raccontata da un altro genitore. Per me è stata l’occasione per capire mio padre e mettere in ordine i miei ricordi.

Dato il tema di questo Napoli Comicon, Cosa ne pensi di aumentare ibridazione del fumetto con altre forme di artistico e comunicativo (cinema, televisione, letteratura, teatro …) espressione?
È interessante per gli autori sollevare la testa dalla pagina a fumetti e vedere come funziona in altri mezzi di comunicazione. Tutti hanno in comune il raccontare e rendere interessante una storia, ma ciascuno ha il proprio modo di farlo. È interessante vedere altri modi di raccontare e impararne di nuovi. Alla fine, il linguaggio del fumetto è un ibrido di altre lingue e si arricchisce conoscendo altre espressioni artistiche.
Lavorando nel mondo del cinema ho imparato molte cose che ho applicato al fumetto. E anche il contrario.

Un famoso aforisma di Goethe dice “Vedi Napoli e poi muori”, un modo per celebrare la bellezza e l’atmosfera della città. Come si potrebbe completare la frase “Vedi Napoli e …”?
Vedi Napoli e disegna!

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