Marvel Now!: Thor dio del tuono #1

Marvel Now!: Thor dio del tuono #1

L'esordio della nuova serie di Jason Aaron dedicata a Thor avviene su un albo tutto dedicato al dio del tuono, tra fantasy e fantascientifico.

CoverIl nuovo aedo delle gesta del dio del Tuono è Jason Aaron, scrittore divenuto celebre e apprezzato grazie al suo lavoro su alcune delle migliori serie USA degli ultimi anni, come Scalped e Punisher Max. Le analogie tra queste serie e quella dedicata a Thor sono decisamente poche, i confini in cui il figlio di Odino spazia sono decisamente più ampi di quelli di una riserva indiana, e le creature con cui ha abitualmente a che fare sono molto più bizzarre di quelle che popolano i bassifondi di una qualsiasi metropoli, sia essa New York.
Il passaggio ad un titolo così diverso per ambientazione e registro è di conseguenza anche un’occasione per testare l’effettiva capacità dello scrittore di saper costruire storie avvincenti, mostrando tutto il bagaglio di soluzioni, intuizioni e invenzioni in suo possesso. 

Diciamo subito che la prova, per quanto si possa evincere da un solo episodio, pare superata. Pur dando alla storia un ritmo Thor dio del tuono #1piuttosto sostenuto, Aaron riesce a lasciare un’impronta sul personaggio, dedicandosi, più che alla figura del protagonista, all’esposizione di alcuni temi portanti che gli ruotano attorno. Il Thor di Aaron è un dio prima che un supereroe, allo stesso tempo solenne e guascone, coraggioso in battaglia e rumoroso in taverna, tanto impavido di fronte alla morte quanto avido della vita e dei suoi piaceri. Come avviene nella mitologia classica, Aaron mette in scena la quotidiana eccezionalità costituita da un dio che interviene e interferisce con le vite dei mortali. E già in questo primo numero tratta, se pur in maniera molto leggera, un tema importante come quello della fede, attraverso un nuovo personaggio: Gorr il Macellatore  di dei. La creatura costituisce una sfida e allo stesso tempo un affronto all’essenza divina di Thor e delle altre divinità. Il numero di esordio è dedicato interamente al dio del Tuono e nessuna delle altre divinità norrene compare in questo episodio, nel quale Aaron fa viaggiare il figlio di Odino attraverso il tempo e lo spazio. 

a11I toni fantasy con cui si apre l’albo sono arricchiti da scenari che sfociano quasi nel fantascientifico, e il Thor giovane e frivolo delle prime pagine lascia spazio, nel corso della narrazione, ad una versione decisamente più vecchia e cadente dell’eroe, protagonista di un finale enigmatico, perfetto per costringere il lettore ad acquistare il numero successivo.
L’intento dell’autore sembra quello di voler mostrare l’ampio novero di soluzioni e ambientazioni dalla quali è possibile attingere per intessere le future vicende del personaggio;  lo stile dello scrittore è coinvolgente e sicuro, capace di passare dai toni leggeri a quelli più drammatici e cupi con uguale efficacia. Adeguate le matite di Esad Ribic, il cui stile figurativo ricorda, anche in virtù ad una colorazione attenta alle sfumature di colore e alla luce, quello di Simone Bianchi. Ribic si concentra sulla recitazione dei personaggi e sulla scelta di angolazioni e prospettive; le sue tavole non mancano di dinamismo ma non di drammaticità e questa impostazione ben si sposa con l’abbondante uso di didascalie da parte di Aaron.

Thor dio del tuono #1
Thor dio del tuono #1Va segnalato come anche a livello grafico Thor venga rappresentato in versioni tra loro differenti: la sua figura appare ora imponente e solenne, ora non difforme da quella dei suoi compagni d’armi, fino ad aggirarsi, minuscola, tra le rovine della devastazione perpetrata da Gorr. 
Le altre storie ospitate nell’albo sono una lunga e piuttosto noiosa avventura -tratta da un Annual del 2012- scritta da Jean Marc De Matteis in cui compare Donald Blake, l’alter ego umano del Dio del Tuono, che in questo episodio funge sostanzialmente da spalla in un duello che vede protagonisti Galactus, Scrier e Oblio, tre pesi massimi della cosmogonia Marvel. La caratura dei poteri delle tre entità è talmente elevata che ogni loro intervento non può che provocare caos e distruzione assoluta. Per questo lo scontro, come spesso accade in queste situazioni, termina con una sostanziale tregua, alla quale si arriva però dopo pagine di elucubrazioni pseudo-filosofiche davvero insipide.

Thor dio del tuono #1

Si arriva in fondo alla storia con un po’ di fatica, e principalmente grazie ai disegni di Morry Hollowell e Wil Quintana, che non brillano per eleganza od originalità, ma donano alla storia un gusto decisamente “camp”, capace di suscitare un effetto nostalgia. 
Segue un breve episodio tratto da Breaking into comics the Marvel way # 2 del 2010, in cui lo stesso Thor racconta un aneddoto che coinvolge il padre Odino, e una ministoria – si tratta di appena due tavole – scritta e disegnata del sempre bravo Alan Davis, in cui il personaggio è presentato nella veste di membro dei Vendicatori. La storiella, dal taglio comico, mostra il lato più prettamente supereroistico del dio, completando una ideale panoramica sul personaggio a beneficio dei nuovi lettori.

Abbiamo parlato di:
Thor dio del Tuono #1
Jason Aaron, Esad Ribic, Jean Marc de Matteis, Morry Hollowell, Wil Quintana, Kevin Grevioux, Thomas Labourot, Alan Davis
Traduzione di Giuseppe Guidi,  
Panini Comics, giugno 2013  
80 pg, spillato, colori – € 3,50
ISBN: 9771593426904 

Thor dio del tuono #1

3 Commenti

1 Commento

  1. Emanuele

    28 Giugno 2013 a 19:04

    Sarà che non ho mai frequentato il mondo dei comics americani, ma mica riesco a capirla questa cosa che ogni TOT chiamano un nuovo autore che deve riscrivere per l’ennesima volta la stessa storia degli stessi personaggi… ma soprattutto non mi spiego come facciano a venderla sta roba.

    Già me l’immagino il reboot di DYD, Tex e Dragonball :D

    • chris a

      29 Giugno 2013 a 09:18

      Sarà che non frequenti i comics americani, ma non sai di cosa stai parlando. Non c’è nessun reboot. Magari limitiamoci a commmentare cose che conosciamo se proprio dobbiamo esseri così arroganti, cosa dici?

      • La redazione

        3 Luglio 2013 a 09:02

        Dai Chris, Emanuele più che arrogante mi era parso sarcastico, non esasperiamo i toni.
        D’altra parte, certe critiche possono nascere da operazioni commerciale del passato che non sono risultate esattamente riuscitissime.
        Con questo, la pratica del reboot non è nemmeno di per sé deleteria, e ha permesso a personaggi iconici come i supereroi di superare indenni (o quasi) il tempo.
        Certo, la filosofia con cui invece “invecchia” Tex è diversa, anche se lo scopo è sempre quello.

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