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Savage Wolverine: Frank Cho e il lato debole del Marvel Now!

6 Agosto 2013
Savage Wolverine è probabilmente la serie più debole del Marvel Now! Soprattutto quella più povera come idee, affidata unicamente alla perizia grafica di Frank Cho, che non a caso affianca al protagonista le forme prosperose di Shanna.
Leggi in 2 minuti

Se Marvel Now! vuol essere un punto di partenza per i nuovi lettori, Wolverine_1_cover.inddquesta ennesima serie dedicata a Wolverine non sembra rispondere agli standard necessari: anche se la trama è talmente semplice da risultare noiosa, ricorrere a due personaggi non esattamente famosissimi per chi non segue un po’ di più la Marvel come Shanna e Cho non aiuta certamente a mettere a proprio agio il lettore.
Non va necessariamente meglio ai lettori di ritorno visto che, mentre Shanna è pienamente riconoscibile grazie alle sue non indifferenti “doti”, si fatica a riconoscere l’Amedeus Cho ragazzino che faceva compagnia a Hulk ed Ercole nel rampante trentenne che appare in queste pagine.

Parlavamo della trama: Wolverine, la prosperosa e poco vestita Shanna e Amedeus Cho si ritrovano catapultati sull’isola selvaggia, sfondo di tante storie della casa delle idee, un luogo dove sopravvivono creature ormai estinte e specie mostruose mai esistite. Già dall’inizio della storia si avverte una povertà di idee che ha del clamoroso: se la “regina della giungla” è vittima di un incidente durante una ricognizione in compagnia dello Shield, il mutante artigliato e Cho piovono dal nulla, trascinati da una qualche forza non ancora precisata. Altro particolare degno di nota, l’uso dei soldati Shield, vera e propria carne da cannone destinati a durare una manciata di vignette, tanto da ricordare le reclute della serie classica di Star Trek, destinate a morte certa ogni volta che accompagnavano Kirk e compagnia su qualche pianeta ostile.

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Lo svolgimento è da pilota automatico, pur con una buona dose di ironia e azione, oggettivamente ben ritmata e unico vero sostegno per riuscire ad arrivare alla fine delle pagine, mantenendo il tutto appena sotto al livello di sopportazione; giusto l’utilizzo di Cho riesce a suscitare un po’ di interesse. 

frank-cho-savage-wolverine-3Una serie insomma che non inizia certo nel migliore dei modi, a voler usare un eufenismo.

A meno che non si ritenga sufficiente per seguirla le forme di Shanna, generosamente mostrate da Frank Cho in tutta la loro muscolosa prosperità. Il bravo disegnatore è noto per la sua perizia nel ritrarre personaggi femminili, con abbondanti dosi di fan service.
Purtroppo, da autore unico, mostra i suoi limiti.
Se possiamo salvare infatti questi episodi per la loro forma, intesa come costruzione e composizione della tavola, specie nelle scene di combattimento, e per la riuscita scorrevolezza dei dialoghi, la storia risulta insufficiente a mantenere vivo l’interesse. Poco convincente anche la parte iniziale, quella dell’ingresso in scena di Wolverine, nella quale dovrebbero essere i pensieri del personaggio in forma di didascalie a dettare il ritmo, ma che risulta decisamente ingessata e maldestra.

Savage Wolverine si candida dopo questi due primi episodi a testata più inutile del Marvel Now; non solo mediocre, ma incapace di aggiungere qualcosa di nuovo a un personaggio ampiamente inflazionato. Non è tanto il tono leggero a disturbare, anzi ben vengano serie di intrattenimento, ma il risultato complessivo, che appare ben poco ispirato.

Completano l’albo Panini il primo episodio della nuova serie di Gambit (testi James Asmus, disegni di Clay Mann), che mette al centro le doti di ladro del mutante, e un brevissimo racconto su Shanna dai toni ironici (scritto da Mary HK Choi e disegnato con stile quasi underground da Nuno Plati); due letture che non innalzano il livello generale.

Abbiamo parlato di: 
Wolverine #1 (#283)
Frank Cho, James Asmus, Clay Mann, Mary HK Choi, Nuno Plati
Panini Comics, agosto 2013
80 pagine, spillato, colori – 3,50€

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Ettore Gabrielli

Ettore Gabrielli

Classe 1977, toscano, programmatore. Impara a leggere sugli Alan Ford del padre, una delle poche cose per cui si sente debitore veramente. Vorace lettore da sempre, i fumetti sono stati il mezzo per imparare e per conoscere persone e per questo sarò loro sempre grato. Nel 2002 fonda Lo Spazio Bianco, magazine dedicato al fumetto tra i più longevi e seguiti in Italia di cui è tuttora direttore editoriale. Nel 2021 ha fatto parte della giuria dei Lucca Comics Awards.

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