
Nato a Senigallia nel 1948, Manfredi si laurea in filosofia a Milano, dove comincia la sua attività di cantautore negli anni ’70 del XX secolo.
A partire dagli anni Novanta approda nel mondo del fumetto, iniziando una intensa attività di sceneggiatore, creando i personaggi di Gordon Link (per l’Editoriale Dardo) e, soprattutto, di Magico Vento (creato nel 1997 per Sergio Bonelli Editore e proseguito fino al 2011 per un totale di 130 numeri più uno speciale).
Torna sul personaggio nel 2019 con una miniserie intitolata Magico Vento – Il ritorno, in quattro albi e nel 2023 con Magico Vento – Guerra Apache, anch’essa in quattro albi.
Dal 1994 inizia a scrivere storie per Dylan Dog, realizzando in tutto sette albi della serie regolare più svariati racconti per albi speciali e fuori serie.
Tra il 1996 e il 1998 scrive diciannove storie per la serie regolare di Nick Raider (oltre a due racconti a fumetti per l’Almanacco del Giallo, dedicate allo stesso personaggio).
Nel 2005 realizza, assieme al disegnatore argentino Miguel Ángel Repetto, un Maxi Tex intitolato La pista degli agguati e poi entra a far parte dello staff di autori che scrivono regolarmente le storie del ranger bonelliano.
Nel 2007 crea Volto Nascosto, miniserie di quattordici numeri, seguita a partire dal 2011 da Shanghai Devil, altra miniserie di diciotto numeri, che ne è una sorta di prosecuzione.
Nel 2014 porta in edicola un nuovo personaggio, Adam Wild, protagonista di una serie mensile con storie d’avventura ambientate nell’Africa coloniale.
Nel 2018 è la volta del fumetto Cani sciolti, ambientato nel Sessantotto. Lo stesso anno esce lo Speciale della collana Le Storie che contiente L’Inquisitore, disegnato da Antonio Lucchi con cui stringe un sodalizio artistico fin dai tempi di Adam Wild. Sempre con Lucchi fa tornare il personaggio nel 2021 con Doppio incubo, seguito della storia precedente.
Gianfranco Manfredi è stato anche un romanziere e un saggista molto apprezzato. Nel 2022 era uscita una biografia a lui dedicata, Il cane sciolto, scritta da Marco Di Salvo.
Nel corso degli anni abbiamo in più occasioni avuto modo di scrivere dei suoi lavori su Lo Spazio Bianco e, soprattutto, di intervistarlo. Di lui ricordiamo la grande disponibilità, l’estrema franchezza e l’enorme cultura.
Alla sua famiglia le più sentite condoglianze.
“Mitakuye Oyasin, Gianfranco“, ricambiando il saluto con cui hai voluto accomiatarti da questo piano dell’esistenza!
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