Intervistato da EW, il regista e sceneggiatore Simon Kinberg ha avuto modo di parlare di X-Men: Dark Phoenix, l’ultimo capitolo cinematografico sui mutanti Marvel, in uscita nelle sale a giugno. Kinberg ha voluto evidenziare quella che per lui è stata la sfida maggiore, ovvero bilanciare le grandi scene di azione con gli elementi drammatici.
Penso che la sfida più grande sia stata quella di modulare il film in modo da avere la grande portata e l’azione degli effetti visivi richiesti da questi film, e bilanciarlo in un modo che sia calibrato con il dramma. Hai queste grandi scene spaziali e treni che volano in aria, persone che sparano fulmini, ma hai anche un sacco di scene con dialoghi drammatici ed emotivi di quattro pagine.
Il produttore Hutch Parker, nella stessa intervista, ha focalizzato l’attenzione sul lavoro fatto dall’attrice Sophie Turner, la quale ha studiato anche la schizofrenia e i disturbi dissociativi dell’identità per enfatizzare la fase che attraversa Jean Grey.
Il film parla dell’evoluzione di Jean da questo personaggio in qualcos’altro, ed è quello che Sophie ha fatto. E’ passata dall’essere una onesta e brava ragazzina su X-Men: Apocalisse nel 2016 ad essere incredibilmente impegnata nel suo lavoro e presentarsi con un livello di preparazione impressionante.