JoX: il pagellone del post-Hickman, da X-Lives/X-Deaths of Wolverine a X-Men #35

JoX: il pagellone del post-Hickman, da X-Lives/X-Deaths of Wolverine a X-Men #35

Seconda e ultima parte dell'analisi dell'Era Krakoana degli X-Men, quella successiva alla run di Hickman.

Gennaio 2022. Dopo l’inizio esplosivo e ricchissimo della nuova età dei mutanti cominciato con HoXPoX, tutti pensavano ad anni e anni di storie che avrebbero annodato i fili delle promesse seminate in quei dodici numeri. Come purtroppo successo spesso nei suoi progetti più recenti, i piani di Jonathan Hickman e quelli dei suoi editor si sono ben presto separati, portando a quella chiusura anticipata (e affrettata) delle trame ideate dallo scrittore del North Carolina che porta il nome di Inferno. A fronte di una delusione molto forte dei lettori che credevano in questo progetto e che volevano vederlo arrivare alla fine, possiamo dire che non tutti i mali vengono per nuocere: la gestione post-Hickman si ripartisce tra varie testate scritte da autori talentuosi che costruiscono sugli elementi seminati dall’architetto Marvel, aggiungendo ognuno un tocco personale, arricchendo così questo mondo nuovo, moltiplicandone le possibilità e scrivendo storie piene di spunti. Purtroppo, lo sviluppo di trame e di idee si scontra con necessità editoriali che portano a una conclusione decisamente affrettata, che non rende giustizia a cinque anni sicuramente ondivaghi, ma anche coraggiosi e propositivi, pieni di stimoli.

Ma bando alle ciance, non siamo qui per essere troppo analitici e i titoli sono troppi per perdere tempo. Ecco a voi il secondo Pagellone dell’Era Krakoana, con un po’ di nostalgia ma anche del sollievo! Per chi arriva in fondo, un giro di birre alla Green Lagoon!

X Lives of Wolverine

XlivesxdeathsBenjamin Percy, Joshua Cassara, Frank Martin, Vc’s Cory Petit
5 numeri, gennaio 2022 – marzo 2022
In Italia su Wolverine #423-425 e X-Force #25-27, poi in volume unico
Jean Grey e Xavier, con l’aiuto di Cerebro, inviano la mente di Wolverine indietro nel tempo: non per recuperare memorie, ma per controllare il corpo del mutante nel passato, attraverso una serie di vicende. La conoscenza del presente lo mette infatti in grado di affrontare l’attacco di una misteriosa Sentinella Omega Rossa, che tenta di intervenire attraverso momenti cruciali della storia mutante, a partire dalla nascita del Professor Xavier. La serie si fa forte di un ritmo frenetico e una messa in scena che rende leggibili anche i momenti più concitati, esalta tutte le caratteristiche dell’eroe canadese, dalla tenacia alla capacità di rigenerarsi, ma, alla fine, non ne dice niente di nuovo. Allo stesso modo, pur inserita nell’epica krakoana, non fornisce contributi particolari né i suoi eventi hanno conseguenze su di essa. Resta una lettura più che piacevole, soprattutto se si apprezzano racconti basati sull’azione, ma è certo più una costola del Wolverine di Percy che di Krakoa. (Simone Rastelli)
SCUSA KRAKOA, QUI PERCY CHE PARLA

X Deaths of Wolverine

Benjamin Percy, Federico Vicentini, Dijjo Lima, altri autori
5 numeri: febbraio 2022 – marzo 2022
In Italia su Wolverine #423-425 e X-Force #25-27, poi in volume unico
X Deaths of Wolverine segue Moira nella sua fuga dopo gli eventi di Inferno e chiama poi in causa il team di Wolverines e il Wolverine Omega infettato dalla Phalanx che arriva dal futuro. Tanta carne, messa al fuoco con un ritmo frenetico, che trasporta l’azione in un lungo circuito che inizia e termina in Krakoa, passando per la Scozia e gli Stati Uniti e il lontano futuro. Al centro di tutto Moira, che vediamo trasformarsi nello spirito e nel corpo, fino a diventare un essere composito umano-macchina, solo e pieno di risentimento verso i mutanti: accettato il tralignamento del personaggio, ne abbiamo comunque una visione che non trascura il suo punto di vista, quasi Percy intendesse recuperare il personaggio. I disegni di Vicentini valorizzano l’azione e danno a ciascun personaggio una vasta gamma di espressioni. Mentre il Wolverine Omega che viene dal futuro è un ovvio omaggio a Terminator, la chiusura con Moira che accenna alla propria undicesima vita (che non verrà mai ripresa) è uno dei primi sintomi del fatto che l’X-Office ha iniziato a navigare a vista. (Simone Rastelli)
FALSO MOVIMENTO

Destiny of X

Il nuovo status quo del post-Hickman inizia qui e porta il nome di uno dei più importanti X-Men di questa seconda fase, ovvero quella Destiny che torna dopo anni di assenza e che diventa centrale nelle trame di Krakoa. Un periodo vivace e molto diversificato, ricco di serie e miniserie che esplorano nuovi lati del mondo Krakoano, fondato sui tre pilastri Immortal X-Men di Kieron Gillen e Lukas Werneck, X-Men: Red di Al Ewing e Stefano Caselli e X-Men di Gerry Duggan (a cui andrebbe aggiunta Legion of X di Si Spurrier): la promessa di Krakoa è ancora viva.

AXE Judgement Day
Kieron Gillen, Valerio Schiti, Marte Gracia, VC’s Clayton Cowles, altri artisti
Evento: 8 numeri, giugno 2022 – novembre 2022 + 29 tie-in
In Italia… nulla, guardate su Comicsbox! (Su Marvel Miniserie e poi in volumi)
Inserito nell’epopea di Krakoa, AXE Judgement Day ne è largamente autonomo e, in realtà, segna la conclusione del racconto gilleniano degli Eterni (la vicenda inizia di fatto nell’albo Eternals: The Heretic del marzo 2022). Lo segnala platealmente un dettaglio grafico: la pagina dei credits non segue il design di Tom Muller, ma quello utilizzato nella serie disegnata da Esad Ribic. Il titolo della serie allude al fatto che tutti gli esseri che popolano la Terra (umani, Eterni, Devianti) sono giudicati da un Celestiale: seguendo quanto annunciato durante la gestione di Neil Gaiman, il Celestiale approverà o condannerà la loro esistenza. Molti eroi subiscono questo giudizio, ma questi momenti, potenzialmente intensi, si risolvono spesso in maniera banale; se il tie-in su X-Men Red mette in scena la morte di Magneto in toni eroici e ricchi di pathos, in realtà il cuore del racconto è la conquista da parte degli Eterni della possibilità di decidere le proprie azioni, smettendo di agire come meccanismi automatici di sicurezza.
Rispetto alle conseguenze immediate nell’universo Marvel, tutto (destino di Magneto a parte) viene riportato alla situazione iniziale. Schiti offre ancora un’ottima rappresentazione dei personaggi e una visione affascinante degli esseri che accompagnano il dio del giudizio, il cui aspetto è un chiaro omaggio a Evangelion.
Relazioni con l’epopea krakoana: il minimo indispensabile. (Simone Rastelli)
SI SCRIVE AXE, SI LEGGE ETERNI

Giant-Size X-Men: Thunderbird
Steve Orlando, Nyla Rose, David Cutler, José Marzan Jr, Roberto Poggi, Irma Kniivila
One Shot: luglio 2022
Inedito in Italia
Se si dovesse fare un sondaggio tra gli X-Men più sfortunati (per non dire proprio sfigati) sicuramente John “Thunderbird” Proudstar sarebbe sul podio: nella squadra dei nuovi X-Men creati sul leggendario Giant-Size X-Men dell’aprile 1975 da Len Wein e Dave Cockrum, morirà solo due mesi dopo, su X-Men #95 del giugno 1975. Da allora, a parte sporadicissime apparizioni (negli eventi Necrosha e Chaos War, sicuramente non il meglio della Marvel del 2000…), non è mai stato riportato in vita ed è stato pure sorpassato in popolarità e apparizioni dal fratello James “Warpath” Proudstar. Più di quarant’anni dopo, i protocolli di resurrezione e un nuovo (e figo) look ideato da Jumbo Carnation lo riportano in pista come mutante Krakoano. In poche pagine Steve Orlando (sicuramente la cosa migliore scritta da lui sui mutanti) e Nyla Rose, prima wrestler transgender a firmare per una grande federazione (AEW wrestling) e nativa americana della Prima Nazione Oneida danno all’X-Men un background e una backstory solida, rivelandone parte della famiglia (la nonna, ispirata a quella di Rose), rispettandone il carattere irascibile e poco diplomatico visto in quei pochi numeri originari e condendolo con alcuni elementi autobiografici. Nonostante alcune sospensioni di incredulità e personaggi che sbucano un po’ a caso, un po’ di sana azione, ben realizzata dall’onesto David Cutler e con i colori sgargianti di Irma Kniivila fanno di questo one-shot un buon divertissement, e pongono le basi per un personaggio che potrebbe avere una ottima seconda chance (e già le prime, positive impressioni, si vedono in X-Men: Red, in cui John fa capolino). (Emilio Cirri)
BENTORNATO NELLA RISERVA!

X-Men Unlimited: X-Men Green
Autori vari
Disponibile su Marvel Unlimited
Da alcuni anni la Marvel, sulla sua app per la lettura di fumetti digitali Marvel Unlimited, ha puntato sugli Infinity Comics, fumetti digitali a cosiddetto “scorrimento infinito”, ovvero che scorrono in verticale e sembrano non finire mai. Una serie di fumetti di nicchia, ma che ha prodotto anche alcuni successi inaspettati come il tenero e curioso It’s Jeff!, dedicato allo “squalo di terra” Jeff creato da Kelly Thompson e Daniele di Nicuolo su West Coast Avengers. Gli Infinity Comics sono stati parte integrante dell’epopea mutante fin da Reign of X, con le prime storie dedicate a Wolverine scritte nientemeno che Jonathan Hickman e poi con altre minisaghe importanti per le storie viste sulle serie regolari (una su tutte quella dedicata a Sole Ardente e la sua missione nel ritrovare Redroot, la voce di Arakko dispersa durante X of Swords). Tra alti e bassi e tantissimi scrittori artisti coinvolti, una delle parti più corpose di questi 142 numeri (meno di 22 pagine a episodio) è stata dedicata a un personaggio creato da Jason Latour e Mahmud Asrar su Wolverine and the X-Men, ovvero Nature Girl. Un supereroe che dovrebbe essere importante per parlare dei nostri tempi, quelli del cambiamento climatico a livelli terminali, grazie alla sua profonda connessione con la natura e il nostro pianeta. Purtroppo, il risultato di X-Men: Green, iniziato da Gerry Duggan ed Emilio Laiso sul quinto numero, dimostra i limiti dello sceneggiatore e soprattutto una incapacità di realizzare storie di supereroi che sappiano parlare di temi importanti senza che siano didascalici, spiattellati e quasi offensivi dell’intelligenza del lettore. Una storia che comincia malissimo, trasformando in tempo zero Nature Girl in assassina e villain, senza sfumature, senza misura, con un intento di mostrare la radicalizzazione dei nostri tempi che suona a tratti banale, a tratti reazionario. Da lì, il personaggio non si riprende più, e con lui metà della serie. Un peccato capitale, che sembra lì per far scontenti tutti, tranne forse i Comicsgater che non vedono l’ora di accusare i fumetti di politicizzazione. Sarebbe bastato scrivere un buon fumetto, per temi così delicati. (Emilio Cirri)
Per la serie: MUTANTI (LETTERALMENTE) INFINITI
Per la storia in particolare: UN MONDO (MUTANTE) DI OCCASIONI SPRECATE

Deadpool vol. 9
Alyssa Wong, Martín Cóccolo, Javier Pina, Luigi Zagaria
10 numeri: gennaio – ottobre 2023
In Italia su Deadpool #161-169
Al di là di un riferimento a Krakoa in un discorso scritto nel sesto albo e della coerenza estetica impressa da Tom Muller, è difficile inserire Deadpool nel novero delle testate nate a partire dal grande progetto di Jonathan Hickman. Pertanto, il fumetto dedicato a Wade Wilson è fruibile singolarmente e non aggiunge nulla alle vicende dei mutanti.
Nel primo dei due archi narrativi sceneggiati da Alyssa Wong assistiamo all’ennesimo coinvolgimento di un simbionte. Fortunatamente, da esperimento di un’epigona di Poison Ivy in salsa marveliana la creatura, dopo vari passaggi, si trasforma in qualcosa di più: Princess, la “figlia” con fattezze canine di Deadpool. L’espediente, utile e interessante, permette di scorgere il lato paterno del protagonista e di leggere alcune interazioni brillanti tra Lady Deathstrike, assunta come babysitter, e la piccola. In generale, nella prima parte della serie, più della narrazione dei fatti funzionano bene le citazioni, i doppi sensi e i giochi di parole sparsi tra i balloon. Con il passare dei capitoli si entra nel secondo segmento diegetico, più compatto, nel quale Wong è abile a raccogliere e valorizzare quanto seminato, con un po’ di fatica, in precedenza. Il romanticismo tra Wade e Valentine, la mutante che lo seduce tra sincerità e ambiguità, si alterna a sequenze d’azione corali e coinvolgenti.
Lo stacco tra le due parti della serie è evidenziato dalla presenza di tre artisti: Javier Pina disegna il sesto albo, permettendoci di congedare Martín Cóccolo (#1-5) e di accogliere Luigi Zagaria (#7-10). Mentre Cóccolo decide di armonizzare linee dolci e spigolose, i suoi colleghi si attestano sullo stile forse più in voga al momento in casa Marvel: tratto morbido, dinamico, espressivo senza eccessi, sempre chiaro e leggibile, senza particolari guizzi. (Federico Beghin)
KRAKOA O NON KRAKOA? DEADPOOL SE NE FREGA!

Knights of X
Tini Howard, Bob Quinn, Erick Arciniega
5 numeri: giugno – ottobre 2022
In Italia in volume unico
Si scrive Knights of X, si legge “Excalibur: parte 2”. Tini Howard continua la sua strada nel mondo fantasy degli X-Men, raccontando le peripezie del gruppo guidato da Betsy “Capitan Bretagna” Braddock. La serie prosegue il discorso intrapreso nel post-X of Swords, sicuramente molto migliore della prima e confusa parte, mantenendone tutti i pregi e difetti: la buona costruzione del gruppo, i dialoghi un po’ troppo verbosi, un uso efficace ma non raffinato della mitologia arturiana. Il vero problema è la trama: a volte troppo tirata per le lunghe, poche volte coinvolgente, un finale tirato via e affrettato in due pagine che spreca la costruzione di quest, dramma e minacce magiche. Bob Quinn ci prova e alcune tavole hanno i giusti dinamismo e intensità, ma in più di un momento (quelli drammatici ed epici) fa rimpiangere Marcus To. (Emilio Cirri)
CHE FRETTA C’ERA, MALEDETTO SEGGIO PERIGLIOSO

Legion of X
Simon Spurrier, Jan Bazaldua, Netho Diaz, Rafael Pimentel, Federico Blee
10 numeri: giugno 2022 – aprile 2023
In Italia in due volumi
Simon Spurrier continua la narrazione del lato spirituale ed etico-teologico degli X-Men Krakoani, focalizzandosi su un ristretto gruppo di X-Men e in particolare su Nightcrawler e Legione, personaggio che trova qui la conclusione del lavoro portato avanti da molti anni dallo scrittore. Le dinamiche tra personaggi funzionano, alcune riflessioni etico-sociali anche e l’introduzione di un villain dal grande peso per le vicende krakoane (Mother Righteous) è ottima. Purtroppo, una certa confusione dal punto di vista di trame ed avventure, il solito vizio dell’autore per la prolissità, artisti non sempre all’altezza e una continua interferenza di eventi esterni in così pochi numeri fanno perdere slancio e intensità al grande potenziale messo in campo. (Emilio Cirri)
IL PARADISO PUÒ ATTENDERE

Immortal X Men Vol 1 1 Promo VariantImmortal X-Men
Kieron Gillen, Lucas Werneck, David Curiel, VC’s Clayton Cowles
18 numeri, marzo 2022 – dicembre 2023
In Italia su Immortal X-Men #1-27 (include anche X-Men Forever) e poi in volumi
L’architetto di Krakoa ha lasciato e al suo posto arriva Kieron Gillen, che inizia la sua gestione con una satira del progetto di Krakoa (quello di Moira, Xavier e Magneto, non quello di Hickman), prosegue esplorando i singoli personaggi, raccontando la vicenda dal loro punto di vista; soprattutto, sfrutta le macchinazioni di Sinister come motore. Di fatto, cerca di rimettere su un percorso sostenibile la narrazione dopo che Hickman aveva sabotato la macchina in Inferno. La distanza fra gli approcci dei due autori è notevole, così come la deviazione che lo sceneggiatore inglese imprime; la maggiore è che la politica passa in secondo piano rispetto al trattamento delle relazioni personali. Come caso esemplare, notiamo che sia il racconto dei mutanti di Hickman sia quello degli Eterni di Gillen hanno come punto importante dei meccanismi di rigenerazione: in Krakoa ha risvolti soprattutto politici e diventa elemento di lotta interna prima, di negoziazione con i Sapiens poi; fra gli Eterni, è causa di una crisi esistenziale e di valori, Gillen si impadronisce del racconto, ma i progetti editoriali della Marvel impongono tempi stretti: dopo Sins of Sinister, arriva l’Hellfire Gala, che cala come una mannaia su tutte le serie X: da qui parte la gestione della chiusura del progetto, che significa chiudere più fili possibile nel modo meno doloroso e, soprattutto, lasciare il tavolo da gioco buono per il futuro.
Al netto di questo, Immortal X-Men mantiene sempre un’alta qualità nel pieno stile di Gillen: la parola prevale sull’azione e il livello di complicazione dell’intreccio è a tratti molto alto. Werneck conserva sempre una buona leggibilità, con tavole ordinate e tratto pulito; unico limite: rispetto a un approccio comunque patinato, la storia sarebbe stata maggiormente valorizzata da uno stile che evidenziasse l’ambiguità e l’oscurità delle situazioni e dei personaggi. (Simone Rastelli)
L’IMPORTANTE È FINIRE

Marauders vol.2
Steve Orlando, Eleonora Carlini, Andrea Broccardo, Matt Milla
12 numeri: giugno 2022 – maggio 2023
In Italia pubblicato in due volumi
Lasciati i mari terrestri, le trame corporate e gli intrighi politico-economici, i Marauders si reinventano, con una nuova formazione, come gruppo dedicato al recupero di mutanti in pericolo. In dodici numeri accadono tante, troppe cose: viaggi nel tempo per salvare una civiltà di mutanti ancestrali, incontri e scontri con gli Shi-Ar, il recupero di Sublime e Arkea, storie sconosciute dal passato di Daken e Somnus (supereroe gay creato proprio da Orlando), il tutto condito da un gruppo di mutanti queer le cui interazioni appaiono sempre troppo esagerate o posticce. Steve Orlando guarda tanto a Grant Morrison e Claremont, ma anche agli X-Men anni Novanta (Abisso e gli Accoliti, Bimstone Love dal 2099), cerca di inserire nuovi elementi nella storia dei mutanti, ma come Icaro vola troppo vicino al sole e non regge il confronto. I disegni dinamici e giocosi di Eleonora Carlini riescono a rendere bene i molti momenti di azione, e forse sono la cosa che sostiene meglio l’intento di creare una formazione quanto più possibile inclusiva. Plus: la sua interpretazione di Cassandra Nova, personaggio tirato dentro un po’ con le pinze, è veramente efficace. (Emilio Cirri)
ANCHE L’UNIVERSO HA UN LIMITE

Sabretooth vol. 4 / Sabretooth & the Exiles
Victor LaValle, Leonard Kirk e Rain Beredo
Sabretooth, 5 numeri: aprile 2022 – settembre 2022
Sabretooth & the Exiles, 5 numeri: gennaio 2023 – maggio 2023
Il lavoro su Sabretooth di Victor LaValle (coadiuvato da Leonard Kirk ai disegni e Rain Beredo ai colori) è stato certamente tra le sorprese più rilevanti dell’intera Era krakoana.
Il romanziere è infatti riuscito a sfruttare la figura apparentemente bidimensionale e monocorde della nemesi di Wolverine per orchestrare due miniserie che toccano (soprattutto la prima delle due, intitolata semplicemente Sabretooth) nervi scoperti e ipocrisie dell’organizzazione sociale dei mutanti, un affresco apparentemente idilliaco che invece riverbera chiaramente alcune dinamiche del mondo reale, affrontando anche temi molto dibattuti. La storia si ricollega direttamente alle origini dello status quo krakoano, su House of X, miniserie in cui Sabretooth, dopo aver ucciso alcuni umani durante una missione ai danni dell’organizzazione anti-mutante Orchis, veniva rinchiuso nel Pozzo, un abisso nel cuore di Krakoa pensato come prigione per chi non rispetta le tre leggi mutanti (tra le quali, appunto, quella di non uccidere gli umani). Il tema della realtà carceraria, del valore e della giustizia delle pene inflitte e dell’ipocrisia del “chiudere una cella e gettar via la chiave” viene interpretato in maniera decisa e inaspettatamente precisa da LaValle, al punto da generare tutta una serie di riflessioni amare sulle organizzazioni sociali e sul giustizialismo.
La seconda miniserie, Sabretooth & the Exiles, è leggermente meno riuscita della prima anche per la sua natura di passaggio, essendo la seconda di un’ipotetica trilogia incompleta e che si conclude idealmente, piuttosto che con una terza miniserie dedicata a Sabretooth e ai suoi comprimari, con la Sabretooth War ospitata sulla serie regolare di Wolverine e co-sceneggiata da LaValle insieme a Benjamin Percy, che tira le fila del rapporto tra i due personaggi e anche del loro destino nelle battute conclusive dell’Era krakoana. Da segnalare altresì come in Sabretooth & the Exiles LaValle riesca a rievocare alcuni eventi storici realmente accaduti, legati ad alcuni esperimenti crudeli perpetrati per il progresso scientifico, come si evince dai richiami della Dr.ssa Barrington di Orchis ad alcune parole di James Marion Sims, considerato il padre fondatore della moderna ginecologia, che nel XIX secolo condusse controversi esperimenti senza anestesia sulle schiave di colore.
Da menzionare infine il lavoro del veterano Leonard Kirk, che riesce con il suo stole sintetico a produrre tavole efficaci e adatte al racconto. (Giuseppe Lamola)
UN OSCURO SPECCHIO DEL REALE

The Secret X-Men
Tini Howard, Francesco Mobili, Jesus Aburtov
One Shot: aprile 2022
In Italia su Secret X-Men #1
Una delle trovate più carine per creare un senso di attesa e comunità intorno agli X-Men è stata quella di indire delle elezioni online per decidere chi sarebbe stato un membro dei nuovi X-Men, carica elettiva rinnovata a ogni Gala Infernale, l’evento annuale in cui i mutanti Krakoani si aprono al mondo per mostrare la loro forza e intessere relazioni internazionali. Interessante anche creare un gruppo con gli X-Men scartati per imbarcarli in una missione interstellare segreta: Marrow, Tempo, Forge, Banshee, Forzuto, Armor e Boom-Boom, capitanati da Cannonball e dal mattatore Sunspot (Roberto da Costa è uno dei protagonisti di tutta l’era Krakoana) intenti a salvare Deathbird e l’imperatrice Shi’Ar Xandra Neranami (figlia di Charles Xavier). Un one shot ricco di azione, di ottime interazioni tra un gruppo di personaggi che sembra impossibile far stare insieme, senza le lungaggini o la verbosità tipica di Howard, supportati dai disegni plastici, potenti ed espressivi di un Mobili in grande spolvero. Viene da chiedersi se in mezzo alle mille serie altalenanti di questo periodo, questa non si meritasse qualcosa in più. (Emilio Cirri)
BENE, BRAVI, BIS

XmenredX-Men: Red
Al Ewing, Stefano Caselli, Yildiray Cinar, Jacopo Camagni, Madibek Musabekov, Federico Blee
18 numeri: giugno 2022 – febbraio 2024
In Italia su Immortal X-Men #2 – 22, poi in volumi
Nessuno meglio di Al Ewing poteva continuare la storia iniziata su Planet-Size X-Men e su X of Swords: in 18 numeri lo scrittore plasma la storia passata, presente e futura dei mutanti di Arakko e del loro nuovo pianeta, definendone usi, costumi, leggende e nuove vie. Ma l’elegante e ricco world-building non è il fulcro della storia, essendo ben amalgamato con una serie di caratterizzazioni eccellenti, Tempesta e Magneto su tutti, ma anche Gabriel “Vulcan” Summer, Roberto “Sunspot” Da Costa, l’equipaggio di SWORD e i nuovi mutanti di Arakko. Nonostante la trama si debba dividere in molti frammenti (l’amministrazione del nuovo pianeta e la sua trasformazione per mano di Tempesta, le missioni dello S.W.O.R.D. e le macchinazioni di Abigail Brand, il ritorno di Genesis e Apocalisse, le incursioni di A.X.E.), sono tanti i momenti di pura epica, di grande dramma, di grandi battaglie. Questa atmosfera solenne e potente si regge sui disegni di Stefano Caselli, che qui dimostra ancora una volta la sua bravura nel definire corpi ma anche espressioni, nel guidare la narrazione sia nei momenti più dinamici e convulsi che in quelli più calmi e tesi, risultando sempre chiaro e d’impatto. Tra tutte le serie di questo periodo, forse quella più ambiziosa e in linea con la visione di Hickman. (Emilio Cirri)
EPICA E COSMOGONIA MUTANTE

X-Terminators
Leah Williams, Carlos Gomez, Bryan Valenza
5 numeri: novembre 2022 – marzo 2023
In Italia in volume unico
Boom Boom, Jubilee, Dazzler e Wolverine (versione Laura “X-23” Kinney) sono sicuramente il gruppo di X-Men (o meglio, X-Women) più bislacco mai visto. E ancora più bislacche sono le avventure che vivono, tra vampiri affascinanti e spacconi, collezionisti e strambe uniformi. Quello che avrebbe tutto il potenziale per essere il più grande e disastroso WTF (What The Fuck, NdR) di sempre fa il giro e diventa una mini spassosa, volgare, sopra le righe e per questo divertente oltre la decenza del lettore medio. Merito di Leah Williams che lascia ogni freno inibitore e se la spassa inventandosi situazioni sempre più esagerate, mentre Carlos Gomez, disegnatore di medio livello, dà una delle sue prove migliori in Marvel, trovandosi a suo agio correndo a mille su un treno lanciato verso la follia. Un unicum nella colorata, a tratti frammentata e sconclusionata pletora di titoli X dell’Era Krakoana. (Emilio Cirri)
GIRLS JUST WANNA HAVE (BLOODY) FUN

Sinsofsinister2Sins of Sinister
Kieron Gillen, Lucas Werneck, Al Ewing, Paco Medina, Si Spurrier, Paco Medina e altri autori
Evento, 11 numeri: gennaio 2023 – aprile 2023
In Italia su Immortal X-Men #12-14 e Marvel Miniserie #267-268
Sins of Sinister abbraccia un millennio di storia dell’universo infestato dai geni di Sinistro: questa diffusione senza limiti è il messo attraverso il quale il villain genetista pensa di poter ascendere allo stato di Dominion.
Strutturato con un prologo, un epilogo e tre miniserie di tre numeri ciascuna (Immoral X-Men, Storm & the Brotherhood of Mutants, Nightcrawlers) – ma, narrativamente, ne fanno pienamente parte anche Immortal X-Men #9 e #10 -, Sins of Sinister è un fumetto articolato e solido, che mostra l’ambizione di raccontare un universo pieno di violenza e cinismo. Lettura consigliata, anche per l’efficacia dei disegnatori, paga una certa confusione nella parte finale, dove le scelte di Storm e Destiny hanno motivazioni poco coerenti.
Da segnalare che Gillen stravolge il concetto di Dominion di Hickman, che diventa una fase di sviluppo individuale: da una parte, questa interpretazione è certamente nelle corde dell’autore inglese più dell’idea originaria di stadio di una civiltà, dall’altra, riserverà comunque dei problemi nello scioglimento finale dell’epopea krakoana. (Simone Rastelli)
UN DOMINION TIRA L’ALTRO

Betsy Braddock: Captain Britain
Tini Howard, Vasco Giorgiev, Erick Arciniega
5 numeri: aprile – agosto 2023
In Italia in volume unico
Tini Howard fa tripletta per concludere il suo percorso su (e con) Betsy Braddock, riannodando alcuni fili rimasti sciolti da Excalibur, focalizzandosi sulla parte terrena della minaccia ai mutanti (il clan Akkaba) e coinvolgendo anche una villain di peso come Morgan Le Fay. Purtroppo anche in questo caso emergono tutte le criticità della scrittura di Tini Howard, soprattutto nella costruzione della trama, nella frettolosità e nella mancanza di pathos e ritmo, qui acuite da una necessità spasmodica di inserire lo sviluppo della relazione tra Betsy e Rachel anche in momenti non adatti, levando spazio alla sviluppo di una storia che deve chiudere troppi punti lasciati in sospeso. Ne risulta una mini che scorre via senza colpi di scena, lasciando una sensazione di piattezza (complici anche disegni abbastanza anonimi). Della gestione fantasy di questi X-Men restano tanti buoni spunti sviluppati maluccio, e un personaggio che ha ancora tanto da dire, come Betsy Braddock, o per meglio dire Capitan Bretagna, ma forse meglio in mani altrui. (Emilio Cirri)
CAPITAN BRETAGNA È FINITO, LUNGA VITA A BETSY BRADDOCK

Bishop: War College
Holtham, Sean Damien Hill, Victor Nava, Alberto Foche, Espen Grundetjern, VC’S Travis Lanham
5 numeri, febbraio 2023 – giugno 2023
In Italia in volume unico
Bishop è responsabile dell’addestramento di un piccolo gruppo di mutanti in Krakoa, con l’obiettivo  di metterli in grado di combattere contro la minaccia di Orchis. Durante una sessione nel sottosuolo, condotta insieme a Tempo, intercettano un’incursione dei gemelli Fenris – neo nazisti al soldo di Orchis – che tentano di penetrare nel Pit di Krakoa. In seguito allo scontro, Tempo e Bishop si ritrovano in una Terra alternativa (Terra-063), dove il gene mutante è associato ai “geni che regolano gli attributi razziali”, nella quale mutanti (Homo Nigro Superior) e Sapiens sembrano aver trovato un equilibrio.
Commedia scolastica, rapporto mentore-allievo, legami familiari, consapevolezza di sé, messa in discussione della propria visione del mondo: non si può dire che manchino i temi, ma il loro trattamento è tale che il racconto finisce per non dare né particolare intensità né particolare profondità a nessuno di essi, dipanandosi in maniera monotona. Interessante anche l’idea di rappresentare i due mondi con tonalità cromatiche diverse, fredde per Terra-616 e calde per Terra-063: la percezione risultante è che Terra-063 sia più viva e vitale, perché lì Sapiens e Superior stanno costruendo un rapporto basato sulla fiducia e dove l’odio è l’eccezione. La maggior concretezza del mondo alternativo è data anche dalla maggior ricchezza di dettagli e dalla consistenza delle figure umane portate in scena da Hill e Nava, mentre Foche propone carenza di sfondi e figure stilizzate, rigide e poco espressive.
In conclusione, una mini trascurabile.
Resta sconcertante l’affermazione che esistano “geni che regolano gli attributi razziali”. Chiaro l’obiettivo narrativo, ma presentare la situazione su Terra-063 anche solo come dato di fatto non compreso, avrebbe evitato questa forzatura scientifica: il concetto di mutante come pseudo-specie (pseudo perché a quanto sappiamo Superior e Sapiens sono interfertili) assorbe e consente già di supportare simili situazioni. (Simone Rastelli)
SCHOOL OF X, CON TROPPE MATERIE

Rogue & Gambit
Stephanie Phillips, Carlos Gomez, David Curiel, Federico Blee, VC’s Ariana Maher
5 numeri: marzo 2023 – luglio 2023
In Italia in volume unico (da non confondersi con la mini omonima del 2019)
Rogue è incaricata dalla madre Destiny di trovare e portare a Krakoa Manifold: nessuna spiegazione, deve fidarsi. E Anne Marie si fida e trascina Gambit nell’impresa, che li porta in uno strano centro di detenzione di mutanti, dove un misterioso Power Broker sta conducendo esperimenti sui suoi occupanti.
Il racconto si trascina saltellando, saltando passaggi e risolvendo le situazioni in maniera estemporanea, mentre i duetti fra Rogue e Gambit sono sempre fuori tempo. Garcia e Curiel mettono tutto su pagina ordinatamente, ma non suppliscono alla  frammentarietà narrativa, che perde anche la tensione sentimentale, passionale e comica fra i due protagonisti. (Simone Rastelli)
SCONCLUSIONATA

X-Men: Before the Fall One-Shots
Autori vari
4 one shot: maggio-luglio 2023
In Italia in volume unico
Una serie di one shot che preparano alla caduta e che rispecchiano, in un certo senso, la diversificazione in termini di contenuti, ma anche di qualità, del periodo Destiny of X. Abbiamo l’epica di Heralds of Apocalypse (Ewing, Pizzarri, Landini e Pimento) che prepara alla conclusione di X-Men: Red e allo scontro con Genesis; abbiamo lo studio dei personaggi di Sinister Four (Gillen, Medina, Delgado) che racconta la figura di Mother Righteous; c’è Son of X (Spurrier, Noto), la vera conclusione di Legion of X e del racconto di Legione; c’è poi l’avventuroso Mutant First Strike (Orlando, Pinti, William) che racconta una missione abbastanza estemporanea degli X-Men. Ci si prepara alla fine, ognuno scelga dove andare e liberi tutti. (Emilio Cirri)
UN ONE-SHOT NON SI NEGA A NESSUNO

Fall of X

Per ogni inizio, esiste una fine. La visione di Hickman e gli sviluppi successivi si avvicinano alla conclusione in maniera sempre più rapida: se da una parte si assiste a un deflagrare di nuove miniserie dalla qualità altalenante ma anche capaci di dimostrare ancora una volta le infinite potenzialità di questo nuovo status quo, dall’altra si ha l’impressione di una improvvisa accelerata, di un finale imbastito in fretta e furia per chiudere questo capitolo degli X-Men e andare avanti senza voltarsi. Tra alcune storie dal sapore epico e lisergico e tanti momenti di grande confusione, un finale agrodolce lascia la nostalgia di una grande e coraggiosa saga, ma anche il rimpianto di alcune scelte sbagliate e frettolose.

Hellfire Gala 3Hellfire Gala #3
Gerry Duggan e una pletora infinita di (ottimi) disegnatori
One shot: settembre 2023
In Italia su Marvel miniserie #270
Se il buongiorno si vede dal mattino, Hellfire Gala sa tanto di risveglio sudato da un incubo incasinatissimo: in 72 pagine sulle quali si alternano ben 10 grandissimi artisti (tra cui i nostri Matteo Lolli e Valerio Schiti), Gerry Duggan porta tutti i nodi al pettine tirandoli fino a far piangere. Di colpo gli X-Men si trovano attaccati dai loro nemici che mettono in scena un piano degno dei supercattivi megalomani degli anni Sessanta. Il senso di dolore, di perdita e di dramma viene totalmente dissipato da un ritmo troppo rapido, da un succedersi di situazioni che sembrano uscire dal nulla, da una riduzione della grande minaccia Orchis a tipica macchietta del genere, da un totale annullamento del lavoro lento fatto negli anni precedenti. E proprio come Xavier, devastato e attonito, anche i lettori restano seduti, a guardare nel vuoto, chiedendosi, più confusi che colpiti, cosa c#$$* sia successo. (Emilio Cirri)
MASSACRO MUTANTE, VERSIONE FASTFOOD

X-Men vol.6 #25-34
Gerry Duggan, Stefano Caselli, Phil Noto, Joshua Cassara
10 numeri: ottobre 2023 – luglio 2024
In Italia su Incredibili X-Men #408-417, poi in volumi
Potrà sembrarvi un errore questa citazione, dato che gli X-Men di Duggan erano già stati recensiti nel precedente pagellone, ma l’accelerata e il cambiamento subito da questa serie durante Fall of X meritano un distinguo: se Duggan aveva finora orientato le trame verso un profilo sempre più classicamente supereroistico, con il progressivo svuotamento di tante idee dell’era Hickman (Broo come capo della Covata alleata degli X-Men, la minaccia di Orchis), in questi numeri il declino avviene in maniera sempre più rapida. Nonostante il lavoro di ottimi artisti e la creazione di un clima di tensione, paura, dolore e violenza (si veda anche il recupero di ambientazioni alla Massacro Mutante, con tanto di base nei sotterranei che ricorda i Morlock), il trattamento macchiettistico dei villain e le esagerazioni delle caratterizzazioni, oltre a trame contorte e troppo sbrigative, rendono questo finale di serie davvero difficile da digerire. (Emilio Cirri)
UN TRACOLLO BRUTTO BRUTTO BRUTTO

Invincible Iron Man #7-18
Gerry Duggan, Juan Frigeri, Crees Lee, Walden Wong, Bryan Valenza, VC’s Joe Caramagna
12 numeri: giugno 2023 – maggio 2024
In Italia su Iron Man #122-133
La testata di Iron Man partecipa a Fall of X, raccontando la lotta contro Feilong, che sfrutta le tecnologie delle Stark Unlimited dopo averle acquisite. Tony Stark, dopo aver perso le sue proprietà, finge di aver rinunciato a qualsiasi velleità e ospita Emma Frost sotto le sembianze della propria segretaria; ne deriva una relazione che si approfondisce e si fa sempre più intima. L’intreccio si dipana dai vicoli cittadini allo spazio intorno alla Terra, con scontri di tutti i tipi, dalla zuffa al combattimento fra super robot. Molta carne al fuoco, ma anche molti punti deboli: Feilong è caratterizzato in maniera macchiettistica, un super cattivo-che-più-cattivo-non-si-può, i buoni riescono sempre a cavarsela in maniera semplice dalle situazioni più sfavorevoli, mentre i loro piani più astrusi funzionano senza particolari intoppi. Dal punto di vista della messa in scena, il cambio di disegnatore corrisponde a un cambio di tono del racconto, che diventa molto più basato sull’azione: la coppia Lee-Wong rappresenta con uno stile sintetico efficace i combattimenti fra le gigantesche macchine, ma dà interpretazioni dei personaggi assai meno espressive rispetto a Frigeri. La parte più interessante è sicuramente il rapporto fra Tony Stark ed Emma Frost, strana coppia che, nella temperie che rischia di travolgerli, trova un’inaspettata intesa. (Simone Rastelli)
ATTENTI A QUEI DUE

Alpha Flight
Ed Brisson, Scott Godlewsky, Matt Milla, VC’S Travis Lanham
5 numeri, agosto – dicembre 2023
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #1-5
Il governo canadese, anch’esso non esente dalla svolta autoritaria che ha contagiato la politica a livello internazionale a seguito dei fatti accaduti durante l’Hellfire Gala 2023 e l’ascesa di Orchis quale baluardo umano antimutante, decide di riattivare il gruppo di Alpha Flight. Stavolta l’obiettivo del team governativo, guidato dal figlio dello scienziato e membro originario del supergruppo Roger Bochs, è quello di dare la caccia ai mutanti, o almeno così sembra.
Alpha Flight è sempre stato il team “povero” tra tutti i vari gruppi mutanti, eppure le storie degli anni Ottanta scritte da Chris Claremont e la prima serie mensile a opera di John Byrne sono tasselli fondamentali dell’epopea degli X-Men. Negli anni sono stati molti i ritorni editoriali dei mutanti canadesi, ma nessuno ha mai raggiunto il livello qualitativo della run originaria.
La nuova miniserie, inserita nell’evento Fall of X, senza far gridare al capolavoro – soprattutto da un punto di vista grafico – ha almeno un paio di punti di interesse. Brisson si concentra sui vari personaggi per portare avanti una trama che, anche se è obbligata a legarsi agli eventi della nuova caduta dei mutanti, non viene sacrificata o fagocitata da quest’ultimi.
Conseguenza di ciò – e secondo punto d’interesse – è il fatto che la storia contenuta nei cinque albi pone le basi per successivi sviluppi narrativi che potrebbero benissimo dar vita a una serie dedicata ad Alpha Flight nel nuovo panorama editoriale gestito da Tom Brevoort.
Non è sempre un male stare ai margini della grandeur mutante… (David Padovani)
PERIFERIA DI X

Astonishing Iceman
Steve Orlando, Vincenzo Carratù, Java Tartaglia
5 numeri: ottobre 2023 – maggio 2024
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #1-5
L’Uomo Ghiaccio aveva perso la vita durante il Gala Infernale che ha dato il via a Fall of X, salvo poi fare un rapido ritorno in questa miniserie, grazie all’aiuto dell’empatico inumano Romeo, vecchia “fiamma” di Bobby Drake, che riesce a salvare il corpo e la coscienza in frantumi dell’X-Man. Ora, mentre Orchis ha bandito i mutanti dalla Terra e continua a dar loro la caccia, Bobby combatte per la causa mutante e per difendere i reietti, gli oppressi e gli innocenti partendo dal suo Palazzo di Ghiaccio al Polo Sud e manifestandosi in qualunque punto del globo.
A partire da questi presupposti la miniserie, firmata da Steve Orlando e Vincenzo Carratù con il contributo di Java Tartaglia ai colori, recupera nel titolo l’aggettivo “Astonishing” ma, più che l’eccezionale ciclo di Whedon e Cassaday, riprende il percorso intrapreso da Brian Michael Bendis dopo il coming out del personaggio (su All-New X-Men #40), approfondendo alcuni dei suoi legami affettivi. È nel rapporto con il già citato Romeo che si intravede la complessità di Bobby Drake e del suo vissuto, la sua difficoltà a lasciarsi andare ma al contempo l’importanza di difendere coloro che ama. Va poi segnalato come Orlando ne approfitti per recuperare dal celebre cartoon anni Ottanta Spider-Man and his Amazing Friends il rapporto di amicizia tra Spider-Man e Bobby, dando origine a uno dei dialoghi più riusciti della mini, e per riprendere la figura di Aaron Fischer, “il Capitan America delle rotaie” (che aveva esordito in United States of Captain America insieme ad altri vigilanti che si ispirano a Cap), protettore di vagabondi e senzatetto, in fuga da un padre violento e omofobo.
In aggiunta, lo stile di Vincenzo Carratù è sufficientemente dinamico per esprimersi bene, in particolare nelle tante scene d’azione, e rappresenta una solida base su cui costruire una storia supereroistica classica, che non ha pretese di rivoluzionare il personaggio né di essere particolarmente memorabile, ma risulta godibile e ben ritmata, con vari aspetti interessanti, soprattutto nelle interazioni tra i personaggi. (Giuseppe Lamola)
GHIACCIOLO GRADEVOLE E NULLA PIÙ

Children of the Vault
Deniz Camp, Luca Maresca, Carlos Lopez, VC’s Cory Petit
4 numeri, agosto 20223 – novembre 2023
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #1-5
Children of the Vault è una miniserie densa di spunti, fondata su un’idea autonoma rispetto all’epopea krakoana, della quale utilizza alcuni elementi per gestire degli snodi dell’intreccio. L’idea centrale è di fatto un’altra versione della lotta per il dominio del futuro: i Children of the Vault sono infatti una terza ipotesi evolutiva, dopo l’Homo Superior e le AI. Mentre Orchis sfrutta la paura verso l’Homo Superior, i Children suscitano la fiducia attraverso un virus installato nel cervello di tutti gli esseri umani e la soluzione dei tanti problemi che assillano il presente. In breve tempo, la Terra si avvia a diventare un Paradiso abitato da un’umanità felice e adorante i Children. Di godibilissima lettura, la miniserie è anche ricca di difetti. Una fragilità dell’intreccio è sicuramente nel fatto che Orchis ignori inizialmente la minaccia: difetto interessante, che mostra come l’inserimento nella vicenda krakoana sia una forzatura narrativa. La brevità della miniserie impedisce l’approfondimento delle dinamiche interne ai Children, che scopriamo essere divisi in (almeno) due fazioni: ne rimangono alcuni dialoghi didascalici che fanno rimpiangere una serie totalmente dedicata. Relegate le dinamiche a dei siparietti didascalici, Camp punta su azione e ritmo, che gestisce tramite un crescendo continuo, e tessendo in primo piano il rapporto fra Bishop e Cable, in modo tale da poter considerare questa miniserie dedicata tanto a loro che ai Children. Da parte sua, Maresca rende tutti gli snodi leggibili; unico rimpianto, con più tavole a disposizione alcune vignette sarebbero sicuramente diventate splash page (ad esempio quelle dedicate alla Mother Mold), offrendo così dei punti di sosta nella lettura altrimenti frenetica.
In conclusione, una buona miniserie, ma che, di fatto, sacrifica ottime idee che avrebbero meritato uno spazio loro dedicato. Legame con l’epopea di Krakoa: funzionale. (Simone Rastelli)
SPRECO DI LUSSO

Uncannyspider ManUncanny Spider-Man/X-Men Blue: Origins
Si Spurrier, Lee Garbett, Matt Milla, VC’s Joe Caramagna
5 numeri + 1: settembre 2023 – dicembre 2023
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #2-5
Nella New York post-Hellfire Gala, Kurt Wagner si muove in una uniforme ragnesca ed è protagonista di una deliziosa commedia intrisa di azione e romance (con Silver Sable), utilizzati in proporzione virtuosa e serviti con una sapienza ritmica che prepara e svolge ogni scena valorizzando l’elemento dominante. Il sorriso non depotenzia mai la tensione e viceversa, indicazione della bontà della miscela e della costruzione. Il racconto di Spurrier non patisce nemmeno la presenza del fastidioso fantasmino-narratore: ne scopriremo poi l’identità, ma la sua presenza resta comunque superflua. Garbett fa ben recitare i personaggi e Milla dà sempre il tono giusto a ogni scena. X-Men Blue: Origins completa la vicenda di Kurt, raccontando la lunga storia fra Mystique e Destiny, un una “Life Story” che, nella sua sintesi, riesce a esprimere anche le sfumature dei sentimenti fra le due protagoniste.
Spurrier chiude la vicenda di Nightcrawler, focalizzandosi sulla sfera emozionale, rinunciando allo sviluppo delle riflessioni aperte in Way of X. In X-Men #35 Claremont offrirà una sorta di episodio post-credit dedicato alla famiglia: andate a leggere anche quello. Legame con il mondo di Krakoa: ininfluente. (Simone Rastelli)
COMMEDIA IN TONI DI BLU

Dark X-Men
Steve Foxe, Jonas Scharf, Frank Martin
5 numeri: agosto 2023 – dicembre 2023
In Italia su Incredibili X-Men #408-412
Dopo la strage compiuta da Orchis durante l’Hellfire Gala, Madelyne Pryor si mette alla guida di un gruppo di mutanti, sfruttando come base operativa l’ambasciata del Limbo a New York. L’obiettivo è salvare i mutanti da Orchis, che li sta catturando e internando in cambi di riabilitazione (leggi: tortura e/o eliminazione). La miniserie miscela con efficacia azione e racconto degli emerginati guidati da Madelyne Prior, della quale ci offre anche un approfondimento interessante: la seguiamo alla guida delle incursioni, nella sua disperazione per il destino di Havok e nelle sue riflessioni sul senso di ciò che sta facendo. Il culmine, secondo tradizione supereroica, è nello scontro, fisico e morale, con la propria versione alternativa, Goblin Queen. Foxe costruisce un racconto solido, che offre momenti di rilassamento senza perdere la tensione e si svolge nell’atmosfera cupa creata da Scharf, che caratterizza i personaggi come individui adulti e con una recitazione sempre a tono, e Martin, che dona alle tavole toni scuri e forti contrasti cromatici. Come plus, delle back-up story divertenti. (Simone Rastelli)
ARTIGIANATO SOLIDO E CUPO

Realm of X
Torunn Grønbekk, Diogenes Neves, Rain Beredo, VC’s Clayton Cowles
4 numeri: agosto 20223 – novembre 2023
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #1-5
Con Realm of X siamo in pieno territorio fantasy: Magik, Mirage, Typhoid Mary, Dust, Marrow e Curse sono precipitate nel Vanaheim, nel bel mezzo di una guerra, i cui antefatti e contesto (con tanto di profezia sulle eroine mutanti) ci vengono raccontati attraverso il diario del bibliotecario Frostborn e altri testi, i cui estratti cadenzano il racconto. A muovere tutto, le ambizioni di Saturnyne, che intende sfruttare i poteri di Curse. La serie si dipana con un buon ritmo e, in effetti, tenta di dare qualche sfumatura alla caratterizzazione delle  protagoniste: accenna un romance per Typhoid Mary, fa agire Magik senza i suoi poteri, portandola a riflettere sulla loro fonte, e Curse stessa è messa in scena come un’adolescente che cerca sicurezza dall’affetto degli altri nei suoi confronti. A questo si aggiungono accenni alle sofferenze della popolazione del Vanaheim, che dispera della propria salvezza, e l’arrivo nel sottofinale degli dei asgardiani. Tanti spunti, insomma, che rimangono però sacrificati dal breve spazio a disposizione, che porta a uno scioglimento semplicistico. Visivamente, Nives non riesce a definire il pathos nei momenti più intensi e a dare dinamismo ad alcune scene di battaglia, ma riesce nell’ingrato compito di dare ordine alla grande quantità di eventi, dimostrando una più che buona capacità narrativa. In conclusone, una buona serie fantasy, che di fatto non ha niente a che vedere con l’epopea Krakoa. (Simone Rastelli)
PIACEVOLMENTE MARGINALE

Jean Grey
Louise Simonson, Bernard Chang, Marcelo Maiolo
4 numeri: agosto 2023 – novembre 2023
In Italia nei volumi antologici X-Men: Fall of X #1-5
Dopo l’attacco di Orchis durante l’Hellfire Gala, Jean Grey si ritrova nella Hot White Room: sospesa fra la vita e la morte, rivisita alcuni momenti cruciali della sua vita e immagina che cosa sarebbe potuto accadere se avesse preso decisioni diverse. L’idea della miniserie è senza dubbio interessante: una raccolta di what-if imperniati su momenti cardine della storia di Jean in particolare ma degli X-Men in generale, per esplorare la sua personalità e farne emergere ferite, dubbi, ossessioni e paure. Purtroppo la realizzazione soffre di un ritmo uniforme e un messa in scena spesso didascalica, con dialoghi e monologhi che si fanno carico di rendere esplicito ogni pensiero, sentimento ed emozione. Visivamente, non mancano tavole d’effetto, ad esempio la doppia iniziale del primo numero, che mostra in una sorta di mosaico l’esistenza di Jean attraverso episodi esemplari, o quella che riassume la vicenda di Madelyne Pryor (che, alla fine, è il personaggio con la migliore caratterizzazione), così come la rappresentazione della “piccola” Fenice è capace di suscitare tenerezza, ma non è certo abbastanza per salvare la narrazione.
Legame con l’epopea di Krakoa: pretestuoso. (Simone Rastelli)
COMPITINO DI MESTIERE

Uncanny Avengers vol.4
Gerry Duggan, Javier Garron, Emilio Laiso, Morry Hollowell
5 numeri: ottobre 2023 – febbraio 2024
In Italia su Marvel Miniserie #271-275
Gli Uncanny Avengers hanno avuto una vita editoriale travagliata, ma partono da un’idea intrigante: mettere insieme Avengers e X-Men, supereroi umani e mutanti, per dare un senso di coesione e di accettazione della diversità. Un messaggio come questo poteva essere ideale per il momento più difficile degli X-Men krakoani, ma anche per riprendere alcune trame lasciate in un angolo (la resurrezione di Capitan America e l’apertura dei mutanti nei confronti degli umani su questo fronte). Purtroppo Uncanny Avengers sbaglia tutto quello che si può sbagliare: il tono della storia è troppo solare (anche nei disegni) e non fa percepire nulla del dramma dei mutanti, la trama insipida e noiosa, le interazioni tra personaggi tutte sballate (e forse una delle peggiori caratterizzazioni di Capitan America di sempre). (Emilio Cirri)
GRUPPONI STONATI

Ms. Marvel: New Mutant (2023) #1-4
Iman Vellani, Sabir Pirzada, Carlos Gómez, Adam Gorham, Erick Arciniega
Quattro numeri: agosto-novembre 2023
In Italia in volume unico
Dopo la morte (totalmente a caso) avvenuta su Amazing Spider-Man e la resurrezione come mutante a uso e consumo del Marvel Cinematic Universe, Ms. Marvel entra ufficialmente nel cast degli X-Men, ma qualcosa nel personaggio si è ormai spezzato. Sin da quando la sua creatrice, G. Willow Wilson, ha abbandonato il suo personaggio, Kamala Khan ha faticato a ritrovare slancio e quella magia che l’aveva caratterizzata sin dall’inizio, nonostante la centralità in gruppi come Avengers e Champions. E anche qui non basta una volitiva Iman Vellani, interprete convincente della controparte cinematografica, qui supportata dallo sceneggiatore della stessa serie Sabir Pirzada: nonostante la buona caratterizzazione del personaggio e delle sue relazioni, i disegni scolastici di Carlos Gómez e Adam Gorham, la trama sonnacchiosa e lo scarso feeling con il mondo mutante derubricano questa mini, come quella successiva (Ms. Marvel: Mutant Menace), a fumetti trascurabili, lasciando il personaggio sempre più ai margini dell’universo Marvel. Si spera che la nuova serie NYX faccia giustizia. (Emilio Cirri)
SALVATE IL SOLDATO KAMALA KHAN

Intermezzo, prima della fine: il Percyverso

910e66onlzl. Ac Uf894,1000 Ql80 Prima di arrivare a parlare del finale dell’Era Krakoana degli X-Men, dobbiamo parlare di due serie a cui ancora non abbiamo fatto cenno, ma che in questo paesaggio frastagliato ed esposto a forti intemperie editoriali (ma anche extra editoriali, come una pandemia globale, una guerra in pieno occidente e fluttuazioni economiche) hanno rappresentato una anomalia, una vera e propria mutazione: stiamo parlando di X-Force e Wolverine, entrambe scritte da Benjamin Percy. A prescindere dal giudizio nel merito, va dato atto a Percy di essere stato in grado di portare avanti una propria visione, all’inizio centrale per Krakoa, poi via via sempre meno interconnessa, con una grande costanza (stiamo parlando di 100 numeri in 5 anni) e con alcuni obiettivi precisi che, in un modo o nell’altro, sono stati centrati e che hanno dato origine a storie molto collegate che per questo sono state affettuosamente e ironicamente ribattezzate “Percyverso”. In una parola: eroico!

X-Force
Benjamin Percy, Joshua Cassara, Stephen Segovia, Oscar Bazaldua, Garry Brown, Martin Coccolo, Robert Gill, Chris Allen, Paul Davidson, Daniel Picciotto, Tom Muller, Dean White, Guru-eFX
50 numeri: gennaio 2020 – maggio 2024
In Italia su X-Force #1-51, poi in volumi
La testata dedicata a X-Force rappresenta un raro caso di gestione duratura: lo stesso sceneggiatore ne è rimasto alle redini dalle prime fasi dell’Era Krakoana fino alle battute conclusive di Fall of X. Sin dai primi numeri, Benjamin Percy ha interpretato il gruppo come una specie di CIA all’interno di Krakoa, un team dedito alle operazioni segrete e senza scrupoli (“X-Force non è la squadra per cui si tifa, ma è quella che fa il lavoro sporco”), con Bestia a capo dell’intelligence e Wolverine nel ruolo di capitano sul campo.
Le trame, spesso intersecate con gli avvenimenti narrati in Wolverine, si sono basate su alcuni temi portanti, come il tradimento da parte di due dei personaggi più amati e più noti del cast, ovvero Bestia (protagonista di una sottotrama portata forse troppo per le lunghe) e Colosso (plagiato dal fratello, tornato dopo una lunga assenza). Nei momenti migliori, Percy è riuscito a rendere questo percorso credibile e interessante, rovesciando i ruoli consolidati dei personaggi senza esagerare con l’assurdo. La qualità della serie si è rivelata a tratti altalenante e la sua conclusione un po’ frettolosa, se confrontata con l’ampia fase di costruzione di trame e sottotrame. Uno dei pregi innegabili della run, nel corso dei primi 21 numeri, è stato quello di consacrare il talento di Joshua Cassara, artista dallo stile dettagliato, capace di conferire un notevole impatto visivo alle sue tavole, in seguito “promosso” su serie di maggior richiamo come X-Men di Gerry Duggan. Gli artisti successivamente chiamati a proseguire il lavoro su X-Force non sono riusciti a mantenere gli stessi livelli qualitativi, pur risultando funzionali a una narrazione dinamica e dalla forte impronta action. L’ultimo story arc è impreziosito dalle splendide cover di Daniel Acuña, di grande efficacia. (Giuseppe Lamola)
UN PREGEVOLE LAVORO SPORCO, CHE QUALCUNO DOVEVA FARE

Wolverine vol. 7
Benjamin Percy, Adam Kubert, Viktor Bogdanovic, Scott Eaton, Joshua Cassara, Geoff Shaw, Cory Smith, Juan Jose Ryp e altri ancora
50 numeri: aprile 2020 – luglio 2024
In Italia su Wolverine #402-452, poi in volumi
Quanto detto per X-Force si puo’ ben adattare a Wolverine: ci sono i temi portanti, ci sono momenti diluiti e tirati per le lunghe (complici anche i diversi eventi che hanno frammentato la serie), ci sono episodi molto buoni e altri meno. Percy cerca di dare spazio a tutti gli elementi che nel tempo si sono sedimentati nella storia e nel carattere del mutante canadese: c’è un po’ di supereroismo (i crossover con X-Force), qualche avventura strampalata (Deadpool e…Hellverine?), ci sono alcune storie da spy urbano e pulp, il ritorno di vecchi comprimari (Maverick su tutti), i team-up. Al tempo stesso cerca di creare strade nuove, nuove minacce e compagni di viaggio (l’ex agente CIA Jeffrey Bannister, l’arakkiano Solem, la compagine governativa X-Desk) per arricchire una mitologia già sterminata. Quasi più uno showcase di quello che è e può essere Wolverine, un omaggio di Percy e un suo tentativo, volitivo e a tratti fallace, di dare la sua versione più completa del personaggio, con alcuni momenti abbastanza confusi ma altri molto convincenti. Il finale con la Sabretooth War è forse il più degno di nota, complice la partecipazione di Victor LaValle e la confluenza di una delle migliori serie X di questa epoca, ovvero Sabretooth: si risolve sempre a botte e sangue, ma con momenti molti intensi e 10 numeri davvero solidi. Il pool di disegnatori, Adam Kubert in testa, è da sogno e la qualità si mantiene alta dall’inizio alla fine. (Emilio Cirri)
LA MIGLIOR SERIE PER QUELLO CHE FA, ANCHE SE QUELLO CHE FA NON È SEMPRE PIACEVOLE

The Fall of The House of X

Le ultime mini, che chiudono le storie imbastite da Gillen, Ewing e Duggan e l’intera epopea Krakoana. Tanta carne al fuoco, cotta troppo di fretta e quindi bruciata, ma anche un po’ di nostalgia per un progetto ambizioso, elefantiaco, ricco di cose trascurabili e piccole perle.

FallofhouseofxThe Fall of the House of X
Gerry Duggan, Lucas Werneck, Jethro Morales, Bryan Valenza, VC’s Travis Lanham
5 numeri: gennaio 2024 – maggio 2024
In Italia su Fall of the House of X #1-5
In The Fall of the House of X si intrecciano, fra le altre cose, il finale della vicenda di Apocalisse, l’attacco di Nimrod a Krakoa, il processo a Ciclope e il ritorno sul campo di battaglia di Magneto: tanto materiale da mettere accuratamente in sincrono per modulare la tensione e non scadere nella confusione, sempre dietro l’angolo in un racconto molto basato sull’azione. La miniserie fallisce nella gestione dei personaggi e delle relazioni, soprattutto laddove dal racconto emergono spunti interessanti: esemplare lo spreco del personaggio della dottoressa Gordon, la cui personalità viene sviluppata e poi abbandonata, con puro nonsense narrativo. La figura di Nimrod scivola nello stereotipo, quella della Sentinella Omega viene accantonata in due vignette frettolose, mentre l'”arrivano i nostri” guidato da En Sabah Nur perde ogni epicità in una imbarazzante splash page. L’idea della cura di Krakoa attraverso il sacrificio dei mutanti è piena di potenzialità, ma, visto il breve spazio a disposizione, si risolve in un paio di scontri mortali: intensi, ma subito superati dal resto che bisogna raccontare.
Alla fine, la serie scritta da Duggan diventa il simbolo della chiusura frettolosa dell’epopea krakoana: tante cose da raccontare, senza il tempo necessario per valorizzarle e già un occhio a che cosa rimuovere e a che cosa lasciare per la futura gestione X. (Simone Rastelli)
L’ULTIMO CHIUDA LA PORTA

Resurrection of Magneto
Al Ewing, Luciano Vecchio, David Curiel
4 numeri: marzo – giugno 2024
In Italia su Immortal X-Men #23 – 26
Un titolo che non lascia adito a dubbi: dopo la morte senza possibilità di ritorno (in linea con la cultura dei mutanti di Arakko) avvenuta su X-Men: Red, Magneto deve essere riportato in vita per la battaglia finale con Orchis e Nimrod. Ad andarlo a recuperare ci pensa Tempesta (con l’aiuto del favorito di Al Ewing, Blue Marvel). Ewing conclude qui il racconto dei due personaggi, portandoli a confrontarsi con le loro paure, i loro dubbi e i loro demoni interiori in sequenze che mescolano esoterismo, simbolismo e horror puro. Al netto di qualche eccesso nei testi e di un quarto numero non all’altezza dei primi tre, lo scrittore dimostra tutto il suo amore nei confronti di Tempesta e Magneto, regalando loro alcuni momenti di pura epica e di grande introspezione. Luciano Vecchio, nonostante alcuni difetti nelle scene più dinamiche, dimostra uno stile perfetto per creare le visioni oniriche e disturbanti di Ewing. (Emilio Cirri)
EPICA ESOTERICA

Dead X-Men
Steve Fox, Jonas Scharf, Bernard Chang, Vincenzo Carratù, Javier Pina, Frank Martin
4 numeri: marzo – giugno 2024
In Italia su Gli Incredibili X-Men #413-416
Uno dei momenti sicuramente più forti dell’Hellfire Gala del 2023 era stato il brutale massacro della nuova squadra di X-Men, che non aveva nemmeno fatto in tempo a presentarsi ed era stata letteralmente macellata da Nimrod. E, ancora una volta, Kieron Gillen coglie la palla al balzo per sfruttare questo strano gruppo (Jubilee, Prodigy, Frenzy, Cannonball e Dazzler) in una missione in universi paralleli per aiutare Rachel “Askani” Summers a salvare il futuro e il presente. L’idea nata su RotPoX viene ben sviluppata da Steve Foxe che, nonostante la storia un po’ ingarbugliata e interconnessa con le due miniserie di Gillen, riesce a sfruttare al meglio i personaggi a lui concessi non solo per far proseguire trama e azione, ma anche per ritagliare dei momenti di calma e riflessione, bilanciando dramma, (limitata) solennità e alleggerimento comico. L’alta rotazione di disegnatori molto diversi pone come sempre un freno a questo genere di operazioni, ma la tavolozza cupa di Frank Martin crea per lo meno un filo conduttore per la serie. (Emilio Cirri)
I MORTI (X-MEN) NON MUOIONO

X-Men Forever/Rise of the Power of X
Kieron Gillen, Luca Maresca, Luciano Vecchio, Federico Blee, R.B. Silva, David Curiel, VC’s Clayton Cowles
XMF: 4 numeri,  marzo 2024 maggio 2024
RotPoX: 5 numeri, gennaio 2024 – maggio 2024
In Italia su Fall of the House of X #1-5
X-Men Forever su Immortal X-Men #23-27
In queste due miniserie, talmente intrecciate che la loro separazione deve essere vista come una semplice apparenza editoriale, Gillen porta allo scioglimento la caduta di Krakoa: in nove numeri è messa in scena la distruzione del progetto di Xavier, la demolizione meticolosa del personaggio stesso, dei suoi deliri di onnipotenza e della sua sconfinata auto indulgenza. Il ritmo narrativo di Gillen non si adatta perfettamente alla frenesia degli eventi: troppi gli elementi da gestire, per cui molti passaggi risultano poco valorizzati, ma, alla fine, l’unico che veramente non funziona è quello dello scontro fra Fenice e il Dominion Omega, le cui tavole sono tanto spettacolari quanto insensate. D’altra parte, Gillen non era mai venuto veramente a capo del concetto di Dominion. Ma ci sono molti momenti che la capacità dell’autore inglese di tratteggiare le emozioni rende intensi: lo scontro fra Mystique e Destiny, la scelta di Hope e, su tutte, le scene con Moira – tentativo in extremis di salvare il personaggio? -, in particolare il finale dai toni catartici – un finale che peraltro è inconsistente dal punto di vista logico: questo il prezzo pagato per l’introduzione dei viaggi nel tempo.
Visivamente, le due miniserie si mantengono sempre ad alto livello, con poche cadute; ad esempio, RotPoX propone nel numero finale sia una fra le scene più spettacolari di tutta l’epopea (lo scontro Fenice – Dominion), sia una fra le meno convincenti interpretazioni di Xavier. Come per tutta la saga, si deve comunque segnalare che anche per il duo finale si è scelto uno stile molto pulito, con colori sempre vivi, che smorza la cupezza del racconto. Infine, da segnalare l’ultima infografica con le linee di universo coinvolte in questo rutilante finale, il cui ultimo elemento è un (auto-ironico?) “UNKNOWN”. (Simone Rastelli)
UN DOMINION È PER SEMPRE

X Men35X-Men #35
Gerry Duggan, Al Ewing, Kieron Gillen, Sara Pichelli, Stefano Caselli, Luciano Vecchio, Jerome Opeña, John Romita Jr, Walter Simonson, Leinil Francis Yu, Lucas Werneck, Phil Noto, Joshua Cassara, Scott Hanna, Matt Hollingsworth, Marcio Menyz, Sonia Oback, Laura Martin, David Curiel, Romulo Fajardo Jr., Matthew Wilson, Chris Claremont, Salvador Larroca, Guru-eFX, Jed Mackay, Gail Simone, Javier Garron, Morry Hollowell
In Italia su Gli Incredibili X-Men #418
L’ultimo numero dell’Era Krakoana è un misto di tutto quello che abbiamo vissuto per cinque anni: confusione e tamarraggine, momenti epici, emozioni, grandi rimpianti e occasioni perse. Al centro, tra il confronto a parti invertite tra Magneto e Xavier, la sbroccata senza senso di Apocalisse che lo riporta al suo ruolo di Villain anni Novanta, una preview di X-Men di Mackay e Stegman, un omaggio a quello resta del sogno di Xavier, Magneto e Moira McTaggert e una toccante e intensa storia di Nightcrawler scritta da un Chris Claremont mai così in forma nel recente passato, una nuova società mutante che lascia la Terra per vivere nella Stanza Incandescente e che torna brevemente a fare visita per far vedere quanto il sogno di Krakoa potesse essere potente: tra qualche sbrodolamento e verbosità di troppo, una generale lentezza narrativa, ma anche qualche brivido di commozione (la resurrezione di tutti i mutanti uccisi a Genosha), la Marvel lascia aperta la porta per un ritorno su questi lidi, ma soprattutto l’X-Office omaggia una stagione forse confusa e con alti e bassi, ma sicuramente coraggiosa e ambiziosa, con un messaggio di unione e speranza. Forse non il finale che avremmo voluto, ma forse quello di cui avevamo bisogno. (Emilio Cirri)
ADDIO, E GRAZIE PER TUTTI I MUTANTI

E con questo, si chiude anche per noi (salvo sorprese?) lo speciale dedicato all’Era Krakoana degli X-Men. Se volete averne ancora e ancor piu nel dettaglio, non vi resta che ascoltare i tanti episodi del podcast Fumettocrazia, se invece volete recuperare i titoli italiani, andate a vedere su ComicsBox.

 

Per la prima parte, leggete qua:

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