Capo Marketing Warner: “Abbiamo sempre creduto nel valore artistico di Joker”

Capo Marketing Warner: “Abbiamo sempre creduto nel valore artistico di Joker”

La dirigente Warner parla della campagna promozionale e delle polemiche correlate al film sul villain DC Comics.

Nel corso di una intervista effettuata all’inaugurale Visionaries Breakfast, una cena/evento a cui partecipano ogni anno numerosi dirigenti delle major, il capo del settore marketing della Warner Bros., Blair Rich, ha avuto modo di parlare della campagna promozionale di Joker e delle difficoltà scaturite nell’ultimo periodo, evidenziando in particolare le paure per possibili effetti di emulazione poi non verificatisi.

Penso che sia davvero importante fare notare e assicurarsi che la verità sia chiara. Molte polemiche sono state sollevate, come spesso accade quando la tempesta dei media inizia a diventare benzina, e in cui ci sono molte notizie clickbait e titoloni. La verità è che abbiamo sempre creduto nel potere artistico di questo film, e nel suo messaggio, che era di empatia, secondo me.

Penso a ciò che io e il mio team abbiamo imparato, e si è trattato di un enorme sforzo di molte persone in tutta l’azienda, ci siamo davvero limitati e abbiamo sempre pianificato una campagna molto responsabile per questo. Ci siamo sempre appoggiati al tono vero del film, alla sua natura di pellicola Rated.

La Rich ha soprattutto ricordato quando la major diffuse un comunicato in cui si sottolineava che la maggior parte delle persone nel mondo non avevano ancora visto la pellicola con Joaquin Phoenix, e che i dirigenti non avrebbero perpetuato un ciclo di notizie che avrebbe solamente disinformato il pubblico.

L’arte non dovrebbe essere censurata. Dovremmo essere in grado di raccontare storie ed essere audaci, senza trascurare la sicurezza, non essendo mai irrispettosi. Ma il film è stato coinvolto in una diatriba che francamente non aveva nulla a che fare con esso. Non abbiamo mai commercializzato il film come facente parte di DC Films, come Aquaman o Shazam o Wonder Woman. Non lo abbiamo promosso puntando sui giovani, e non avevamo prodotti di consumo a esso collegati. L’abbiamo abbracciato così com’era.

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