Il Batman di Grant Morrison

Il Batman di Grant Morrison

Grant Morrison nella sua lunga saga batmaniana, portata avanti dal 2006 al 2013, ha creato una delle più complete e complesse interpretazioni del Cavaliere Oscuro: Luigi Siviero ci aiuta ad analizzare e capire questo caposaldo del fumetto contemporaneo

Nel corso della sua lunga e fortunata carriera Grant Morrison ha scritto Batman in più occasioni, avendo così modo di approcciarsi al Cavaliere Oscuro da più angolazioni.
Il primo contatto con il personaggio avvenne nel 1986, quando il fumettista scozzese firmò un breve racconto in prosa intitolato The Stalking1 per la pubblicazione Batman Annual ’86 della casa editrice inglese London Editions Magazines2.
Fu tre anni più tardi che Morrison scrisse quello che probabilmente è il suo fumetto di Batman più famoso, la graphic novel Arkham Asylum3, dipinta da Dave McKean. Nel 1990 realizzò Gothic4 assieme a Klaus Janson, fumettista noto soprattutto per la sua attività di inchiostratore delle tavole di Frank Miller (Devil e The Dark Knight Returns) e John Romita Jr. (Punisher War Zone, The Amazing Spider-Man e altri titoli).

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Dopo i due fumetti sceneggiati da Morrison all’inizio della carriera alla DC Comics, lo scrittore non si occupò più dell’uomo pipistrello per diversi anni, nonostante avesse instaurato un solido rapporto di collaborazione con l’editore di Batman e Detective Comics. Nel 1996 Morrison utilizzò Batman come personaggio secondario nella serie Aztek, The Ultimate Man5 scritta a quattro mani con Mark Millar e disegnata da N. Steven Harris. Dal punto di vista della scrittura dei fumetti di Batman da parte di Morrison è certamente più importante la serie JLA6 di cui l’autore scozzese si occupò dal 1997 al 2000, e che ebbe il Cavaliere Oscuro come uno dei personaggi principali. In quel periodo Morrison creò anche un Batman del futuro nella saga One Million7.

sivierobat_5Nel 2001 Grant Morrison iniziò a lavorare per la Marvel. Lo scrittore non interruppe completamente la lunga collaborazione con la DC Comics che durava da più di un decennio (nel 2002 uscì The Filth per l’etichetta Vertigo), tuttavia in quel periodo preferì rivolgere le sue attenzioni in campo supereroistico ai personaggi della Casa delle Idee. Ritornò a occuparsi dei supereroi della DC Comics nel 2004, quando scrisse i primi tre numeri della nuova serie JLA Classified. 8, che ancora una volta aveva Batman fra i protagonisti)).

L’anno cruciale fu però il 2006. A metà degli anni Zero lo scrittore scozzese divenne uno degli autori di punta della DC Comics. Dopo avere sceneggiato l’ambiziosa saga Seven Soldiers of Victory (composta da trenta numeri) e iniziato a scrivere All Star Superman, considerato uno dei suoi capolavori, Morrison fu coinvolto nel progetto 52 (maggio 2006-maggio 2007), una serie settimanale di cinquantadue numeri realizzata assieme ad altri tre scrittori (Mark Waid, Greg Rucka e Geoff Johns) e iniziò a scrivere la serie mensile Batman. La storia di Batman iniziata nel 2006 si protrasse fino al 2013: Morrison scrisse Batman n. 655-658, 663-683 e 700-702, DC Universe n. 0 (che contiene il prologo di Batman R.I.P.), Final Crisis n. 1-7, Batman and Robin n. 1-16, Batman: The Return of Bruce Wayne n. 1-6, Batman: The Return, Batman Incorporated vol. 1 n. 1-8, Batman: Leviathan Strikes! e Batman Incorporated vol. 2 n. 1-10, 12-13 e 0.

Grant Morrison scrisse dunque i fumetti di Batman da settembre 2006 a settembre 2013. Il suo ciclo del Cavaliere Oscuro può essere visto come un’unica e immensa opera unitaria suddivisa in saghe dotate di autonomia, ma comunque collegate tra loro. Questo è il piano dell’opera9:

  • 52 n. 30 e 47. Nel trentesimo numero Bruce Wayne inizia una ricerca spirituale sottoponendosi al rituale nel deserto. Nel quarantasettesimo numero si reca a Nanda Parbat10 per sottoporsi al rituale del tögal, che consiste nel farsi seppellire da soli e al buio per un lunghissimo periodo di tempo per simulare l’esperienza della morte.
  • Batman n. 655-658. Batman scopre di avere avuto da Talia al Ghul un figlio di nome Damian. Talia affida il figlio preadolescente a Bruce Wayne, e tra i due si instaura un rapporto burrascoso. Il ragazzo, che è stato addestrato nella Lega degli Assassini di Ra’s al Ghul, diventa il nuovo Robin. Al termine della saga Talia e Damian rimangono coinvolti in un’esplosione e apparentemente muoiono.
  • Batman n. 663. Racconto in prosa accompagnato dalle illustrazioni di John Van Fleet. Il protagonista è il Joker.
  • Batman n. 664-665. Il Cavaliere Oscuro combatte contro un folle che assomiglia a Bane e indossa un costume con il simbolo del pipistrello.
  • Batman n. 666. Storia autoconclusiva ambientata in un futuro distopico nel quale un Damian adulto è Batman. Il Batman del futuro sarà protagonista di altri fumetti di Morrison.
  • sivierobat_10Batman n. 667-669. Batman e Robin si recano sull’isola privata del miliardario John Mayhew. Sull’isola ci sono anche dei supereroi minori (Cavaliere e Scudiero, El Gaucho, Legionario, Wingman, Dark Ranger, Moschettiere, Man-Of-Bats e Little Raven) che in passato si erano alleati per breve tempo con Batman. In un primo momento i supereroi si erano uniti spontaneamente (i Batman di Tutte le Nazioni11) e successivamente erano stati chiamati proprio da Mayhew che aveva proposto loro di formare il Club degli Eroi12. Conclusa la breve e fallimentare esperienza nel Club degli Eroi, i supereroi si erano persi di vista fino all’arrivo sull’isola. A distanza di alcuni anni Mayhew si rivela un malvagio associato alla misteriosa organizzazione denominata Guanto Nero, e l’isola privata non è altro che una immensa trappola mortale nella quale ha attirato gli eroi.
  • Batman n. 670-671. Sono due capitoli del crossover The Resurrection of Ra’s al Ghul realizzato da Grant Morrison in collaborazione con altri sceneggiatori (uscito a puntate su Batman n. 670-671, Detective Comics n. 638-639, Nightwing n. 138-139 e Robin n. 168-169). Sono gli unici due episodi trascurabili della gestione di Morrison.
  • sivierobat_12Batman n. 672-681 e DC Universe n. 0 (che contiene il prologo di Batman R.I.P.). Morrison tira le fila di tutte le sottotrame che si sono dipanate a partire da Batman n. 655. In passato un certo dottor Simon Hurt aveva sottoposto Batman a un esperimento di deprivazione sensoriale13 della NASA che consisteva nell’isolarlo dal mondo per dieci giorni consecutivi. Lo scopo di Batman era di provare una condizione psicotica simile a quella del Joker in modo da capire meglio il suo nemico. Hurt, che fingeva di essere amico di Batman ma in realtà aveva intenzioni malvagie, ne aveva approfittato per analizzare la psiche del Cavaliere Oscuro. Durante l’esperimento Batman aveva avuto delle allucinazioni. In una di esse aveva immaginato di viaggiare sul pianeta di nome Zur-En-Arrh14 dove aveva incontrato Tlano, un Batman che indossava un costume viola, giallo e rosso. Hurt aveva adottato la parola “Zur-En-Arrh” come comando mentale post-ipnotico da utilizzare in futuro per innescare un collasso della mente del Cavaliere Oscuro. Purtroppo per Hurt, in seguito Batman utilizzò quella stessa parola come comando mentale per attivare una personalità di backup che lo proteggesse da attacchi alla propria mente. In Batman R.I.P. (su Batman n. 676-681) il dottor Hurt, che è a capo del Guanto Nero, dà il comando mentale a Batman, ma anziché farlo collassare lo trasforma nel Batman di Zur-En-Arrh. Batman riesce così a sopravvivere all’attacco di Hurt, che ha creato un gruppo di supercriminali per combatterlo. Nel corso di Batman R.I.P. il dottor Hurt, che vuole annientare Batman da tutti i punti di vista, svela di essere Thomas Wayne, il padre di Bruce Wayne. Hurt, grazie a prove falsificate, sostiene anche che Martha Wayne era una tossicodipendente dedita a orge e che Alfred Pennyworth era uno dei suoi amanti. Al termine di Batman n. 681 Batman rimane apparentemente vittima dell’esplosione di un elicottero in volo su Gotham City.
  • sivierobat_11Final Crisis n. 1-7 e Batman n. 682-683 e 701-702. Final Crisis è un fumetto nel quale tutti i supereroi della DC Comics sono coinvolti in una battaglia contro Darkseid e gli dei malvagi di Apokolips. Batman ha un ruolo di primo piano nel sesto numero della serie, quando si trova faccia a faccia con Darkseid e gli spara un proiettile al Radion. A sua volta Darkseid colpisce il Cavaliere Oscuro con la Sanzione Omega. Successivamente Superman si reca da Darkseid, che tiene in braccio quello che sembra essere il cadavere di Batman. Nell’epilogo di Final Crisis n. 7 si scopre che Bruce Wayne è ancora vivo e ha viaggiato indietro nel tempo fino all’Età della Pietra. È in una grotta e sta dipingendo il simbolo del pipistrello su una parete. I numeri 682 e 683 di Batman sono ambientati prima dello scontro fra Batman e Darkseid. Batman è prigioniero degli scienziati di Apokolips, che tentano di estrarre dalla mente di Bruce Wayne tutte le esperienze che lo hanno portato a diventare il Cavaliere Oscuro. Il loro scopo è di riversare queste esperienze nelle menti di un esercito di cloni di Batman che vogliono produrre in serie. Nei due numeri si assiste a una rilettura da parte di Morrison dei principali avvenimenti della vita di Batman. Nei numeri 701 e 702 di Batman viene raccontato cosa è successo dalla conclusione di Batman R.I.P. a quando Batman viene colpito dalla Sanzione Omega.
  • sivierobat_7Batman: The Return of Bruce Wayne n. 1-6. È una miniserie ambientata parallelamente alla serie Batman and Robin. Il protagonista è Bruce Wayne, che nel primo numero si ritrova quasi senza memoria nell’Eta della Pietra nel luogo in cui sorgerà villa Wayne. Batman fa un balzo avanti nel tempo ogni volta che il suo corpo è saturo di energia Omega, e così il suo viaggio nel tempo iniziato nell’Eta della Pietra prosegue nell’epoca dei Puritani, nel Diciottesimo secolo, nel Diciannovesimo secolo, nella prima metà del Ventesimo secolo e nel futuro remoto. Nel secondo episodio Bruce Wayne incontra un antenato malvagio di nome Thomas Wayne. Grazie a un patto con il demone Barbatos, Thomas Wayne riuscirà a vivere per secoli, assumendo in seguito l’identità del dottor Hurt e fingendo di essere l’altro Thomas Wayne, il padre di Bruce.
  • Batman and Robin n. 1-16. Dopo la presunta morte di Batman in Final Crisis la cappa del Cavaliere Oscuro è ereditata da Dick Grayson, il primo Robin. Il nuovo Robin è Damian. Batman e Robin scoprono che Bruce Wayne è vivo, e che il Batman ucciso da Darkseid era un clone. In Batman and Robin n. 16 Bruce Wayne, dopo essere ritornato dal viaggio nel tempo, rivela al Mondo di avere finanziato segretamente Batman per anni e annuncia la nascita di Batman Incorporated.
  • sivierobat_8Batman n. 700. Storia autoconclusiva ambientata in varie epoche della vita degli Uomini Pipistrello. Compaiono i Batman e Robin classici (Bruce Wayne e Dick Grayson) nella sequenza che si svolge nel passato, i nuovi Batman e Robin del presente (Dick Grayson e Damian), il Batman del futuro descritto in Batman n. 666 (Damian) e altri Batman15 del futuro (il Batman del cartone animato Batman Beyond; un Batman dell’anno 3000 la cui identità segreta è Brane, apparso nel 1945 su Batman n. 26; un Batman dell’anno 3051 la cui identità segreta è Brane Taylor, apparso nel 1951 su Batman n. 67; il Batman di One Million).
  • Batman: The Return. Albo autoconclusivo ambientato subito dopo Batman and Robin n. 16. È un prologo alla nuova serie Batman Incorporated.
  • Batman Incorporated vol. 1 n. 1-8 e Batman: Leviathan Strikes!. In Batman: The Return of Bruce Wayne n. 6 il Cavaliere Oscuro ha avuto una visione di un evento futuro terrificante. Per fare in modo che non accada crea Batman Incorporated, una sorta di multinazionale del supereroismo. Nella prima stagione di Batman Incorporated Batman viaggia nel Mondo per arruolare supereroi che combattano nella sua guerra contro la misteriosa e potentissima organizzazione terroristica denominata Leviatano. In Batman: Leviathan Strikes! viene rivelato che il capo del Leviatano è Talia.
  • Batman Incorporated vol. 2 n. 1-10, 12-13 e 0. Batman e la Batman Incorporated si scontrano con Talia al Ghul e la sua organizzazione terroristica.

La saga di Batman scritta da Grant Morrison è costellata da riferimenti e citazioni a decine di fumetti (e non solo) del Cavaliere Oscuro. Per esempio Damian fu concepito da Bruce Wayne e Talia al Ghul nella graphic novel Batman: Son of the Demon di Mike W. Barr e Jerry Bingham; il finto Batman armato di pistola che compare in Batman n. 672-674 deriva dal Batman originale di Bill Finger e Bob Kane; il finto Batman visto in Batman n. 664-665 è una commistione fra Batman e Bane; la tribù dei Miagani (Batman: The Return of Bruce Wayne) comparve in Batman: The Cult di Jim Starlin e Bernie Wrightson; i mutanti che infestano le strade di Gotham City in Batman Incorporated sono gli stessi di The Dark Knight Returns. Si potrebbe proseguire a lungo citando Killing Joke, Arkham Asylum, A Death in the Family e tanti altri.

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Individuare queste e altre citazioni non serve solo a soddisfare la curiosità di chi vuole sapere quali sono le fonti di Morrison e quanti omaggi ci sono nel suo Batman, ma è fondamentale per comprendere l’opera nella sua essenza. Se è vero che la trama dell’opera di Morrison è di facile comprensione senza sapere nulla dei fumetti che la hanno preceduta, è altrettanto vero che la consapevolezza del groviglio di citazioni batmaniane è necessaria per interpretare l’opera.

Innanzitutto dietro al Batman di Morrison c’è un’esigenza di unità16. L’autore pose le basi per inquadrare in maniera unitaria la vita di un personaggio (di fantasia) narrata da centinaia di autori (reali). Nella sua saga Morrison unificò storie agli antipodi fra di loro e apparentemente inconciliabili. Sapere quali e quanti tasselli Morrison collegò nel suo mosaico significa (anche) essere consapevoli del suo sforzo di creare unità narrativa in un mare magnum di avventure caotiche e dispersive.

sivierobat_13Il tema dell’unità contrapposta al caos è presente anche all’interno della saga di Batman. L’organizzazione terroristica contro cui si batte il Cavaliere Oscuro si chiama Leviatano, nome biblico che simboleggia il caos. È proprio per fronteggiare il caos terroristico globale voluto da Talia che Bruce Wayne crea Batman Incorporated, una multinazionale dei supereroi che ha lo scopo di preservare l’ordine.
Un altro concetto fondamentale nei fumetti di Grant Morrison è quello di evoluzione, perennemente presente nelle sue opere. Nella concezione di Morrison gli esseri umani consegnano ai posteri un patrimonio di idee, storie e modi di pensare e ragionare che generazione dopo generazione diventano sempre più multiformi, ricchi e raffinati. Anche i fumetti sono parte di questo arricchimento del pensiero, e per questo motivo le opere del passato sono viste come degli spunti indispensabili per plasmare nuove storie.

Nel Batman di Morrison l’attenzione all’evoluzione può essere notata osservando da un lato quali opere del passato servirono all’autore e come furono riadattate e dall’altro lato quale apporto evolutivo fu dato dallo sceneggiatore scozzese con la sua lunga saga.
Morrison cercò di capire come si era evoluto il personaggio di Batman nel corso dei decenni e in quale modo le storie del passato avrebbero potuto essere usate per fargli fare un ulteriore passo in avanti.
Ancor più di singole storie come The Batmen of all Nations e The Club Of Heroes!, nelle quali era stata immaginata un’associazione internazionale fra supereroi che si ispiravano al mito di Batman, per la nascita della Batman Incorporation (ma anche della serie Batman and Robin e dell’arrivo di Damian in Batman n. 655) è importante il progressivo aumento di comprimari nelle serie dedicate al Cavaliere Oscuro. Dick Grayson che smette di essere Robin e diventa Nightwing; Barbara Gordon che diventa Batgirl; Jason Todd che diventa il nuovo Robin; Grayson che per breve tempo diventa Batman in Batman: Prodigal; Barbara Gordon che diventa Oracolo; Tim Drake che diventa Robin: sono solo alcuni esempi dell’espansione dei personaggi che ruotano attorno a Batman, nato come personaggio solitario negli anni Trenta e diventato il centro di una vera e propria costellazione di supereroi alcuni decenni più tardi.

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Batman Incorporated è un modo di fare evolvere l’ampio cast della serie in una direzione che si armonizza con il personaggio da cui tutto è nato. Bruce Wayne infatti è un uomo d’affari che gestisce con successo un impero economico. Cosa c’è di più naturale e allo stesso tempo geniale di far sì che un personaggio dalla mentalità imprenditoriale applichi quel modo di pensare alla sua attività di supereroe e a tutti i personaggi che gli sono cresciuti attorno?

L’applicazione del concetto di apofenia (cioè l’individuare di schemi là dove ci sono solo dati casuali) al metodo investigativo di Batman, che diventò tipico e classico grazie al telefilm del 1966, è un caso notevole di intreccio fra evoluzione e unità.

Il passo più importante per capire la portata del concetto di apofenia applicato a Batman si trova in Batman n. 700 e ha come protagonisti Damian (Robin) e Dick Grayson (il Batman che sostituisce Bruce Wayne):

[Robin]: Come è possibile che riesca a seguire i tuoi assurdi salti illogici?
[Batman]: Esatto.
Forse quando ci riuscirai sarai bravo abbastanza da essere Batman.
Fidati.

Robin è spiazzato perché non comprende il metodo apofenico utilizzato da Batman. Leggendo il passo si può capire che questo metodo è tipico di Batman e fu insegnato e tramandato dal Batman originale a Dick Grayson quando era il primo Robin.

Che il metodo investigativo di Batman sia riconducibile al concetto di apofenia viene detto per la prima volta nel capitolo conclusivo di Batman R.I.P. pubblicato su Batman n. 681. Il Joker si rivolge a Simon Hurt e agli altri membri del Guanto Nero:

(…) ogni singola volta che cerco di pensare fuori dalla scatola
lui costruisce una nuova scatola attorno a me
apofenia
(…)
ora anche voi siete nella sua scatola

Qua apofenia è intesa come un modo di creare un’unità superiore. La dialettica fornisce uno strumento definitivo per creare uno schema dove ci sono dati casuali: i dati casuali hanno sempre e comunque una cosa in comune, il non avere nulla in comune.

Essendo il Joker e gli altri nemici di Batman delle espressioni del male-caos, il loro pensiero genererà sempre una contrapposizione dualistica fra male-caos e bene-ordine. Invece Batman potrà sempre (dialetticamente) riportare a unità il male-caos nel bene-ordine, ovvero costruire scatole17 unitarie attorno a scatole frammentarie.

Il fatto che unità ed evoluzione abbiano un ruolo centrale nella saga di Batman non significa che Morrison abbia voluto creare un’unità definitiva e abbia pensato di essere giunto al capolinea dell’evoluzione batmaniana. Al contrario, le pagine conclusive di Batman Incorporated vol. 2 n. 13, che chiudono la sua saga di Batman, sono aperte al futuro (e alle innovazioni che saranno apportate da altri autori).

sivierobat_2Bruce Wayne scopre che le tombe di Talia e Damian, che erano morti nel corso del fumetto, sono vuote. Non viene detto che fine hanno fatto i corpi, ma si può intuire che qualcuno li ha portati in un pozzo di Lazzaro per resuscitarli. In questo modo c’è un’apertura agli sviluppi delle trame che saranno imbastite da altri autori, accompagnata dalla consapevolezza di Morrison di avere fatto qualcosa di unitario e definitivo dal suo punto di vista, ma non unitario e definitivo in maniera assoluta.

Il mandala buddhista è una composizione artistica fatta di sabbia che viene distrutta subito dopo essere stata completata, a testimonianza della caducità delle cose. È con un atteggiamento simile che Morrison mostra le tombe vuote al termine di Batman Incorporated. Il mandala di Morrison è una saga vastissima che culmina con la morte di Damian e Talia. Proprio quella saga viene vanificata suggerendo che i due personaggi potrebbero essere risorti.

La forma basilare del mandala è il cerchio. È circolare anche l’uroboro, il serpente che si ricrea continuamente mangiandosi la coda, a rappresentare la natura ciclica delle cose. All’interno del fumetto Talia utilizza il simbolo dell’uroboro per dare forma al suo attacco terroristico globale: i bersagli scelti dal Leviatano sono città che formano un cerchio attorno alla Terra. La Batman Incorporated riesce a impedire gli attentati, disinnescando quello che sarebbe un uroboro di paura e terrore che si autoalimenta all’infinito.

Nell’ultima tavola di Batman Incorporated vol. 2 n. 13 Ra’s al Ghul trama nell’ombra. Sta creando dei cloni di Damian da usare per sferrare un nuovo attacco al Cavaliere Oscuro. Viene così preannunciato un nuovo ciclo di caos che sarà riportato all’ordine, una nuova composizione artistica che poi sarà dissolta.

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Parte inferiore dell’ultima tavola di Batman Incorporated vol.2 n. 13, con i cloni di Damian e l’uroboro in sostituzione della parola “Fine”.

Nell’ultima vignetta di Batman Incorporated vol. 2 n. 13 il simbolo dell’uroboro è utilizzato al posto della classica parola “fine”. In questo caso Morrison vuole suggerire che con il suo Batman si chiude un ciclo, ma non finisce Batman. Il Cavaliere Oscuro, come l’uroboro continuerà ad autoalimentarsi. Nelle tavole finali del fumetto si legge:

Batman ritorna sempre, più grande e migliore, splendente e nuovo.
Batman non muore mai.
Non finisce mai.
Probabilmente non finirà mai.


  1. Grant Morrison, The Stalking, in Batman Annual ’86, London Editions Magazines, 1986. Il racconto, accompagnato dalle illustrazioni di Garry Leach, può essere letto in questa pagina web 

  2. London Editions Magazines era il ramo editoriale della casa editrice Egmont UK dedicato ai fumetti. Pubblicava soprattutto riedizioni dei fumetti americani della DC Comics e della Disney. 

  3. Grant Morrison e Dave McKean, Arkham Asylum. A Serious House On Serious Earth, DC Comics, New York, 1989. 

  4. Grant Morrison e Klaus Janson, Gothic, in Legends of the Dark Knight, n. 6-10, DC Comics, New York, 1990. 

  5. Grant Morrison, Mark Millar e N. Steven Harris, Aztek, The Ultimate Man, n. 1-10, DC Comics, New York, 1996-1997. 

  6. Grant Morrison e AA.VV., JLA, n. 1-17, 22-26, 28-31, 34, 36-41, DC Comics, New York, 1997-2000. Grant Morrison Howard Porter, Star-Seed, in JLA Secret Files and Origins, n. 1, DC Comics, New York, 1997. Grant Morrison e Val Semeiks, JLA/WildC.A.T.s, DC Comics, New York, 1997. Grant Morrison e Arnie Jurgensen, Prometheus, n. 1, DC Comics, New York, 1998. Grant Morrison e Howard Porter, JLA One Million, DC Comics, New York, 1998. Grant Morrison e Frank Quitely, JLA: Earth 2, DC Comics, New York, 2000. 

  7. Grant Morrison e Val Semeiks, DC One Million, n. 1-4, DC Comics, New York, 1998. 

  8. Grant Morrison e Ed McGuinness, JLA Classified, n. 1-3, DC Comics, New York, 2004. 

  9. In questo sito ci sono tutte le copertine. Qua le indicazioni bibliografiche. 

  10. Nanda Parbat è una città immaginaria dell’Universo DC che si trova nel Tibet. Il nome è simile a quello del Nanga Parbat, la nona montagna più alta della Terra situata in Pakistan. 

  11. Edmond Hamilton e Sheldon Moldoff, The Batmen Of All Nations, in Detective Comics, n. 215, 1955. 

  12. Edmond Hamilton e Dick Sprang, The Club of Heroes!, in World’s Finest Comics, n. 89, 1957. 

  13. Morrison riadattò un fumetto degli anni Sessanta. All’epoca non era stato dato un nome al ricercatore dell’esercito che sarebbe diventato (assieme a Talia) l’acerrimo nemico del Batman di Morrison: Bill Finger e Sheldon Moldoff, Robin Dies at Dawn, in Batman, n. 156, 1963. 

  14. Morrison incorporò nella propria saga un fumetto degli anni Cinquanta: France Herron e Dick Sprang, Batman – The Superman of Planet-X, in Batman, n. 113, 1958. 

  15. Conosco le identità di tutti i Batman del futuro grazie a Brian Cronin, Batman #700 Review, in http://goodcomics.comicbookresources.com/2010/06/10/batman-700-review/, 10 giugno 2010. 

  16. Il concetto di unità è riconducibile alla dialettica classica, come ho spiegato in un mio articolo. Vedi Luigi Siviero, La dialettica classica in The Mystery Play di Grant Morrison e Jon J Muth, in http://house-of-mystery.blogspot.it/2010/07/la-dialettica-classica-in-mystery-play.html, 13 luglio 2010. 

  17. In originale il Joker usa l’espressione “to think outside the toy box” che andrebbe tradotta con “pensare fuori dagli schemi”. La traduzione letterale è più ricca, seppur meno elegante. 

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