Bruce Timm, dall’animazione al fumetto

Bruce Timm, dall’animazione al fumetto

Uno studio di "Mad Love" per capire l'iconicità del lavoro di Bruce Timm nel fumetto.

La serie animata Batman- The animated series è tornata disponibile al grande pubblico dal novembre 2023 su Netflix. Formata in totale da 85 episodi andò in onda in USA su Fox Kids dal 1992 al 1995, arrivando in Italia nel 1993 (su Canale 5). Il suo ritorno pone in luce nuovamente il Batman di Bruce Timm, co-autore della serie stessa.

Questa non è l’unica serie animata dell’autore. Classe 1961, lavora principalmente nel mondo dell’animazione come character designer: Blackstar (1981), He-Man and The Masters of The Universe (1983), oltre le più recenti Superman: the animated series (1996), Batman Beyond (1999), Justice League Unlimited (2004).
Meno frequentemente lavora anche nel mondo del fumetto, per DC Comics soprattutto, creando, insieme a Paul Dini, la sua opera sequenziale più nota: The Batman Adventures: Mad Love.

Quest’opera è il focus di questo approfondimento, in cui si cercano le chiavi stilistiche che hanno reso il lavoro nel fumetto di Timm iconico e sicuro punto di riferimento.
Mad Love, tradotto in Italia con Amore Folle, viene pubblicato nel nostro Paese nel 1994 e fa parte della serie DC Comics – The Batman Adventures. L’opera racconta le origini di Harley Quinn presentandola di fatto, per la prima volta, nel mondo fumettistico. Il personaggio aveva fatto il suo esordio nel mondo dell’animazione, nella omonima serie animata, nell’episodio Joker’s Favor del 1992. Esplorare le origini di Harley si è certamente rivelata una scelta efficace dal momento che Mad Love vinse un Eisner Awards e un Harvey Awards, entrambi nel 1994 come miglior storia singola.

Harley Quinzel è una psichiatra che nel carcere di Arkham incontra il recluso Joker. Lì nasce in lei l’amore incondizionato per il super cattivo che la porta a liberarlo prima e a scagliarsi contro Batman dopo, visto come ostacolo che si frappone continuamente tra lei e una vita felice insieme all’amato.

In che modo lo stile di Timm è intervenuto nella storia con la sua iconicità? Egli porta nella nona arte gran parte del bagaglio acquisito nel mondo dell’animazione.
L’autore dichiara di aver ripreso la composizione della tavola di Keith Giffen, formata da sei vignette disposte su tre file da due (a sua volta mutuata da Jack Kirby). A questa impostazione di base la variazione più importante e frequente (portata direttamente dall’animazione) riguarda l’inserimento, ad esempio, di tre vignette più piccole consecutive su una stessa fila rappresentanti in tre frame diversi una stessa azione che diventa allora il focus consequenziale e osservabile in ogni suo istante (Fig.1). Per tutta la storia la composizione resta pressocché uguale; come dichiarato dallo stesso Timm: “pensai che se avessi vagamente seguito quel formato avrei smesso di progettare raffinati layout di pagina per concentrarmi sulla storia“.

 

Fig.1: nella tavola Harley è a colloquio con la direttrice del carcere di Arkham ma ad un tratto si distrae, andandosene. Nell' ultima sequenza viene mostrato il comportamento sopra descritto in una serie da tre vignette sequenziali, fatto volutamente dagli autori per mettere in evidenza che il motivo e la distrazione stessa sono più rilevanti della conversazione. Si scopre infatti nelle tavole seguenti che tale motivo è Joker.
Fig.1: nella tavola Harley è a colloquio con la direttrice del carcere di Arkham ma ad un tratto si distrae, andandosene. Nell’ ultima sequenza viene mostrato il comportamento sopra descritto in una serie da tre vignette sequenziali, fatto volutamente dagli autori per mettere in evidenza che il motivo e la distrazione stessa sono più rilevanti della conversazione. Si scopre infatti nelle tavole seguenti che tale motivo è Joker.

Tra i vari elementi fondanti l’animazione, due sono quelli maggiormente in evidenza e riscontrabili in tutti i personaggi: silhouette e linea di contorno. La silhouette è genericamente definibile come l’immagine rappresentante la forma del soggetto. Più è semplice e formata da poche linee, maggiormente risulta leggibile, comprensibile e rappresentativa. Le linee di contorno sono costituite da pennellate nere uniformi, lunghe e spesse, rafforzando, descrivendo e rendendo i soggetti dalle forme morbide e caricaturali.
Altri due sono gli elementi caratteristici e propri di ognuno di essi: le linee d’azione e la recitazione. Le linee d’azione sono quelle linee di costruzione utilizzate in particolar modo nel mondo dell’animazione per la costruzione dei movimenti dei personaggi e della loro intera figura. La recitazione è qui, in generale, estremizzata e cartoonesca derivante da quel filone artistico iniziato da Will Eisner a partire dagli anni ’70. Sono, questi, elementi che devono essere coerenti tra loro, formando un tutt’uno caratterizzante in modo armonico il soggetto. Risulta più facile la loro comprensione se applicati direttamente ai personaggi.

Harley

Harley è senza dubbio la protagonista del racconto. Da lei e con lei si muove l’intreccio: si innamora di Joker, lo libera, cattura Batman creando involontariamente le condizioni per una nuova cattura di Joker. È sia vittima che carnefice; fragile e debole nei confronti dell’idolatrato amante ma allo stesso forte e intraprendente per salvaguardare la relazione con lo stesso. C’è in lei, dunque, un carattere misto che si esplica in una recitazione polivalente e psicologicamente instabile, a seconda della situazione come in figura 2 in cui al cambiare dello stato d’animo cambia la recitazione.

Fig 2
Fig. 2: la tavola mostra la scena in cui Harley cattura Batman e quest’ultimo cerca di farle capire che Joker si sta approfittando di lei. Nella prima fila di vignette Harley è disperata di fronte alla realtà dei fatti: le linee d’azione sono esasperate, accompagnando la tristezza nelle prime due vignette a cui segue la ribellione a Batman nella terza; la tristezza si trasforma in vendetta nella seconda fila dove la donna si dimostra pronta e capace ad uccidere il pipistrello; la vendetta diventa sbigottimento nell’ultima fila, di fronte alle ulteriori argomentazioni portate dal supereroe.

Joker

Nel trio dei personaggi principali Joker è sicuramente quello più estremo. La volontà di manipolare Harley è chiara fin da subito, così come lo è anche la sua volontà di essere l’unico protagonista, catturando egli stesso Batman con una trappola geniale. Quando Harley trova la soluzione ad una sua trappola ecco che lui non ci sta, maltratta l’amante e libera il pipistrello, decretando involontariamente la sua fine. La recitazione e le linee d’azione sposano perfettamente il personaggio reso in queste caratteristiche visibili sempre estremo e fuori controllo (Fig.3).

Fig. 3: nell'immagine c'è una delle prime tavole dell'opera. Il dettaglio che emerge chiaramente riguarda la convergenza delle linee d'azione, nelle due vignette nelle quali è protagonista, sul volto di Joker, ovvero il punto che più lo caratterizza.
Fig. 3: nell’immagine c’è una delle prime tavole dell’opera. Il dettaglio che emerge chiaramente riguarda la convergenza delle linee d’azione, nelle due vignette nelle quali è protagonista, sul volto di Joker, ovvero il punto che più lo caratterizza.

Batman

Colui che di solito è alla ricerca del male qui viene cercato dallo stesso. In effetti l’eroe rappresenta il tesoro o la meta ultima a cui tendono i due super-cattivi: Harley lo vuole per liberarsene e passare una vita felice con l’amante; Joker lo vuole per dimostrargli chi è il più forte e astuto. Egli resta molto spesso fermo, glaciale e statuario, proprio appunto come un trofeo da prendere. Vediamo di conseguenza una recitazione molto rigida, di cui spesso ne viene mostrata soltanto la silhouette, rafforzando l’idea di trovarci di fronte un guardiano mascherato tutto d’un pezzo (Fig.4).

Fig 4
Fig. 4: nella tavola Batman è appeso a testa in giù da Harley. La situazione che dovrebbe essere di disagio è in realtà trasformata in suo favore: la solidità delle parole accompagnata da una recitazione “ferma” e ridotta alla visione del suo volto (nella quinta vignetta ridotta all’osso di silhouette e occhi) lo trasforma in un uccello del malaugurio che Harley non riesce a sostenere.

Ultimo elemento molto caratterizzante e tipico del mondo di Timm è l’ambientazione. La Gotham presentata nell’opera è una citta silenziosa, buia, statica e omologata. Il rimando a un’architettura razionale è chiaro: palazzi ben squadrati, con le finestre a loro volta squadrate e colorate con la luce dell’interno che le rende architettonicamente simmetriche, razionali, lontane. Sono spesso sfondo delle vicende e restano tali, indifferenti alle azioni dei personaggi (Fig.5).

Fig 5
Fig. 5: la figura mostra un collage di tre vignette prese dall’opera in cui si possono osservare le architetture di Gotham.

In conclusione, i tratti qui analizzati risultano essere perfettamente coerenti e concordi tra di loro, armonizzati dallo stile del disegnatore. L’opera di comunicazione visiva viene resa stilizzata, ordinata e efficace trasmettendo ciò che ci si aspetterebbe dal soggetto e dalla sceneggiatura. È questo sicuramente il punto forte di Timm che ha mostrato come rendere iconica un’opera e uno stile, tutt’oggi tra i più riconoscibili.

Abbiamo parlato di:
Batman – Amore folle
Paul Dini, Bruce Timm
Traduzione di Stefano Mozzi
Panini Comics, 2021
144 pagine, cartonato, colori – 19,00 €
ISBN: 9788828736233

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