Il volume Batman/Catwoman raccoglie i dodici episodi della serie, usciti in USA fra il dicembre 2020 e il giugno 2022, insieme ad alcuni racconti brevi, proposti sotto l’insegna Tales from the world of Batman/Catwoman e originariamente proposti in numeri speciali fra il 2017 e il 2022.
A dare sostanza visiva alla narrazione di Tom King, Clay Mann con Tomeu Mory (colori) e Liam Sharp (nei numeri 8 e 9) con lettering di Clayton Cowles.
La serie Batman/Catwoman, annunciata e molto attesa dopo la chiusura inaspettata della gestione King della testata Batman, ha come personaggio principale Selina Kyle e ruota intorno alla incapacità di tutti i personaggi del mondo di Gotham di comprendere l’amore fra lei e Bruce Wayne/Batman. L’intreccio è costruito con un’architettura virtuosistica, che presenta tuttavia passaggi non funzionali né alla trama, né alla definizione dei personaggi e dell’atmosfera.
L’opera
Il racconto è strutturato su tre linee narrative, proposte in un continuo intrecciarsi e ambientate in tre tempi diversi: una nel presente narrativo, dopo la morte di Bruce Wayne, le altre nel passato, prima del matrimonio fra Bruce e Selina. Nella prima, assistiamo all’uccisione del Joker da parte di Selina e alla successiva indagine condotta da Dick Grayson, che ha rilevato il ruolo del commissario Gordon, ed Helena Wayne, l’attuale Batman. Il confronto fra i tre li porta a rileggere il passato, mentre i piani di Selina per sfuggire alla condanna la guidano in una serie di incontri con vari villain di Gotham, invecchiati e nostalgici.
Nella linea temporale più remota seguiamo Selina nella sua doppia frequentazione di Joker e Batman: il primo intende rompere la relazione di Catwoman col suo avversario mentre questi chiede ragione a Selina della sua perdurante relazione con il Joker.
La linea più recente, infine, racconta la vendetta di Andrea Beaumont per l’uccisione del figlio da parte del Joker, che si salva consegnandosi a Batman. Infine, la vediamo togliersi la vita dopo che il Joker le ha fatto scoprire la storia di quello che lei considerava il proprio figlio.
Le tre linee non sono semplicemente alternate, ma proposte in reciproca risonanza, sia visiva sia narrativa. Abbiamo immagini spezzate fra vignette che appartengono a linee diverse; immagini equivalenti dalle tre linee giustapposte nella stessa tavola; dialoghi e monologhi che continuano passando da una linea narrativa all’altra. Il racconto, quindi, ha una struttura spaziale ripiegata su sé stessa, che svolge la funzione di amplificazione retorica attraverso la triplice riproposizione delle stesse situazioni, delle stesse domande, degli stessi dubbi. Fra questi, due sono centrali: il rifiuto di Batman di uccidere il Joker, che secondo Selina e Andrea rende Batman co-responsabile delle efferatezze del villain, e la natura del rapporto fra Bruce Wayne/Batman e Selina Kyle/Catwoman, che resta incomprensibile a tutti i personaggi.
Visivamente risalta il contrasto fra l’approccio di Clay Mann e quello di Liam Sharp, che propongono due interpretazioni molto diverse del racconto e delle sue atmosfere. Il primo costruisce tavole patinate nelle quali figure, oggetti e sfondi sono sempre delineati con precisione e dettaglio naturalistico, dominate da corpi scultorei e contrassegnate da composizioni dove i personaggi sono messi in posa a evidenziare la loro armonia e possanza, seguendo uno dei più tipici stereotipi di genere.
A livello di costruzione di tavola, abbiamo una vastissima gamma di combinazioni, nella quale la griglia regolare diventa un’eccezione che sottolinea momenti di tensione, attraverso il rallentamento del tempo interno del racconto. Questa varietà compositiva, al di là di una dimostrazione di padronanza tecnica, è efficace nel rendere in maniera immediata la compenetrazione (formale) e la complementarità (tematica) delle tre linee narrative.
All’opposto, le tavole di Sharp sono piene di oscurità, i volti stessi ricchi di ombre e gli sfondi avvolti da una nebbia che sfuma i limiti degli oggetti, costruendo uno spazio indefinito (Fig. 2). Il colore è usato in funzione espressionista a definire l’atmosfera e la tensione del momento, con mescolanze e sfumature lontane da qualsiasi naturalismo. I visi sono sempre carichi di espressione e, nel caso del Joker, la resa psicologica sfrutta la deformazione del volto, con la bocca che diventa una linea dentata attraverso lo spazio della vignetta, fuori dal corpo fisico, a visualizzare l’essenza mostruosa del villain. Le figure in campo medio di Helena e Selina mantengono invece silhouette sinuose, ma quella della figlia è letteralmente stirata in lunghezza – quindi, ancora una deformazione – mentre il corpo di Wayne è reso in una ipertrofia che contrasta con l’agilità della figura di Batman, come se il costume e la maschera fossero elementi contenitivi della rabbia dell’uomo.
Esperienza di lettura
“I don’t want to live on charity
Pleasure’s real or is it fantasy?
Reel to reel is living rarity
People stop and stare at me
We just walk on by
We just keep on dreaming”
(Blondie, Dreaming, 1979)
Batman/Catwoman conclude la gestione King di Batman in modo tale da renderla una storia chiusa, esattamente come nei casi delle miniserie scritte dallo stesso autore e dedicate a personaggi di seconda fila, da Visione a The Human Target. La chiusura è realizzata nel più tipico dei modi, immaginando cioè la morte del protagonista e seguendone conseguenze e riflessioni in merito. Per usare una frase ad effetto, ma che rende questa idea, potremmo dire che Batman/Catwoman è il Whatever Happened to the Caped Crusuader secondo Tom King. D’altra parte, questa chiusura sul personaggio di Batman è realizzata raccontando Catwoman, tratteggiando la sua storia e la sua identità e la sua visione delle identità di Batman e del Joker.
Questa visione emerge dalle sue relazioni con loro ed è sancita esplicitamente nell’episodio 10, allorché, mentre sta massacrando il Joker con un’asta metallica, gli dice: “There’s no insanity to you […] You are like him […] You wear a costume and an attitude to hide the stupid truth! You know exactly what you are doing. You know why you are doing it! You know wrong from right and you just chose a side1”. I due antagonisti non sono quindi considerati come due disturbati mentali, casualmente caduti da parti opposte del discrimine morale, ma gli unici sani di mente in un mondo di squilibrati: “You are not like us, Riddler, Penguin, Two Face […] We are all insane, out of our minds2”. E Catwoman intende uccidere il Joker perché essendo pienamente consapevole è pienamente responsabile delle proprie azioni. Una visione lontana, quindi, da qualsiasi prospettiva estetizzante o giustificazionista delle azioni del villain: seppure ci sia stata mai una giornata sfortunata, non è stata quella a determinare le loro vite, bensì le scelte successive.
Selina ribadisce esplicitamente al Joker la propria differenza rispetto a loro: “I’m not Batman. I don’t stand around in the rain laughing at your jokes3”. La stessa famigerata risata condivisa al termine di The Killing Joke resta sì manifestazione di affinità, ma di un’affinità che risiede nella consapevolezza di essere gli unici sani di mente in un mondo di pazzi. L’identità e la relazione dei due antagonisti, così fissata da Catwoman in questo racconto, si riallaccia direttamente a quanto visto nel nell’episodio 49, il famigerato “primo matrimonio” qui rievocato esplicitamente nel dialogo fra Selina e il Joker che precede l’uccisione del villain. Ma questa è solo una tappa nel percorso di autoconsapevolezza della donna, che si trova a difendere la propria autonomia dai tentativi di guidarla. Nel seguito del dialogo sopra citato, dice al Joker: “The two of you. It’s the same thing. Asking me the same question. You have a life Selina. Why won’t you give it to me?4”. I “due”, in quel momento, sono Joker e Batman, ma – ecco uno dei migliori esempi del valore narrativo aggiunto dell’intreccio di linee narrative – è una battuta che di fatto conclude anche un dialogo con Helena, che la madre accusa di voler controllare la sua vita, esattamente come aveva a suo tempo – per un certo periodo – tentato di fare il padre.
La personalità profonda di Selina e l’essenza del rapporto fra lei e Bruce restano tuttavia opache sia alla figlia sia a Greyson: dai loro dialoghi emerge come i due non riescano a capirla. La figlia, in particolare, mostra un’ostilità persistente verso la madre, che si manifesta platealmente nell’incomprensione della scelta del padre. Nel dialogo fra lei e Dick all’inizio del capitolo 8, scopriamo che Helena non ha mai chiesto al padre del suo amore per Selina; gli dice infatti: “I assume it was something about the leather. And the whip5”. La frase dà l’idea che Helena deve aver molto rimuginato sull’argomento e che quelle riflessioni abbiano nutrito e si siano alimentate dell’ostilità verso la madre, che per lei resta “diversa”, perché si muove in uno spazio morale ambiguo. Helena, dal canto suo, ha l’ambizione di riuscire a dividere tutto in giusto o sbagliato: crede fermamente che la forza del padre si fondasse su questo manicheismo e quindi non riesce a dare un senso al suo amore per la madre.
D’altra parte, tutto quello che può offrire Greyson a Helena è una frase a effetto di Batman: “There are roses, there are lilies, there are flowers of all kinds. But her… Chem she’s the garden6”. Nonostante la riporti con espressione grave, l’impressione è che Dick non vada oltre l’immagine e che il legame fra i due gli resti largamente incomprensibile.
In questa prospettiva, Batman/Catwoman dichiara esplicitamente che il centro e il motore della run di King su Batman è il rapporto fra Bruce Wayne/Batman e Selina Kyle/Catwoman. Una relazione che nessuno degli altri attori sulla scena capisce, nemmeno il Joker, che ne interroga ossessivamente Selina, e che è comprensibile solo attraverso la vicenda madre. E dalla natura di questo legame, dalla sua profondità, dalle sue spigolosità e dai suoi attriti, nasce la decisione di Selina di uccidere il Joker dopo la morte dell’amato: un atto catartico che chiude un’epoca.
Da questa solida impostazione tematica emerge tuttavia un racconto debole.
Questa debolezza nasce dalla scarsa economia narrativa: abbiamo tanti elementi (dialoghi, situazioni, scene), che sono poco amalgamati e presentano molte ridondanze. Tutte le linee narrative si diluiscono in ripetizioni, che lungi dal funzionare come amplificazioni retoriche, danno l’impressione di un racconto che gira su sé stesso. Gli scontri fra Selina e il Joker, i dialoghi fra lei e Bruce, lei e la figlia ripropongono gli stessi concetti: sono usati quasi come dei leit motiv musicali, a indicare che esistono dei problemi di relazione fra i personaggi in scena, in una sottolineatura didascalica, che ripete il concetto senza ampliarlo né problematizzarlo. Caso esemplare il più pretestuoso di essi, quello fra Batman e Catwoman dell’episodio 8, che gira intorno alla differenza fra lei e il Joker.
Riguardo la gestione dei personaggi, abbiamo innanzitutto un utilizzo grossolano di Dick Grayson, tirato in scena per qualche dialogo dove inserire delle frasi a effetto, ma che resta sempre passivo. Ancora, il rapporto fra Helena e la madre è costruito su una serie di dialoghi che non portano mai a nulla. Il loro momento di maggiore vicinanza è l’escursione notturna contro i villain macchiettistici della nuova generazione: la situazione si presta a far emergere un qualche confronto col passato (ovviamente prono a letture metatestuali sull’evoluzione del genere supereroico), ma seguire la Selina settantenne che fa acrobazie fra i tetti e pesta pesantemente i criminali e i mostri che le si parano davanti richiede uno sforzo tale – per mantenere la sospensione dell’incredulità – da non lasciar spazio ad altro. È una sequenza con un obiettivo chiaro, ma che scade nell’autoparodia (che questa vitalità di Selina sia importante, comunque, lo dimostra il fatto che viene mostrata anche nel racconto dello Special).
A indebolire ulteriormente il quadro, infine, è l’interpretazione di Mann dei personaggi: se è pur vero che la realizzazione visuale raramente salva un racconto debole, qui abbiamo un caso in cui ne amplifica ogni difetto.
Abbiamo, infatti, una vicenda ricca di pathos, innervata di emozioni fondamentali e di pulsioni primitive, ma i personaggi mostrano immancabilmente un’espressione apatica e una tenebrosità patinata che richiama le immagini pubblicitarie di moda – abbigliamento o profumeria assortita. Anche qui prendiamo un caso esemplare: la splash nella quale Selina e Bruce si guardano allo specchio abbracciati (Fig. 4). Segna il culmine di una scena nella quale Selina fa capire a Bruce il pericolo di non riuscire a distinguere la persona dalla maschera, ma, così come gli sguardi dei personaggi erano vacui nelle immagini precedenti, in questa abbiamo una rappresentazione di plastica scultoreità più adatta alla promozione di un prodotto per la cura del corpo che a rendere l’intensità e liricità di un simile momento. Altrove, l’approccio di Mann distrugge la tensione drammatica, in particolare nelle varie splash dove i personaggi sono in posa, a valorizzare i loro corpi: l’effetto risultante è di grossolanità, poiché ogni sfumatura emotiva è spazzata via dall’effetto poster (o action figure).
Atmosfera e interpretazione dei personaggi sono molto più ricchi nei capitoli illustrati da Sharp – nei quali possiamo supporre che l’apatia di Catwoman sia assenza di emozioni e non carenza interpretativa -, ma qui abbiamo la dimostrazione che la resa visuale può dare intensità a dei momenti specifici, ma non supplire alle debolezze narrative strutturali.
Tales from the Worls of Batman/Catwoman
I racconti in appendice offrono approfondimenti e piccole note alla vicenda. Ciascuno di essi è stato portato sulla tavola da un diverso team artistico: Lee Weeks e Michael Lark con Elisabeth Breitwaiser e June Chung ai colori e Deron Bennet al lettering per Some of these days (in Batman Annual #2, già inserito anche nel volume italiano Batman – Il matrimonio); Walter Simonson con Laura Martin (colori) e John Workman (lettering) per Legacy (Detective Comics #1027); Mikel Janin con Jordie Bellaire (colori) e Clayton Cowles (lettering) per Helena (Catwoman 80th Anniversary) e infine John Paul Leon, Mitch Gerads, Bernard Chang e Shawn Crystal con Dave Stewart e Gerard ai colori e ancora Cowles al lettering per il Batman/Catwoman Special, dedicato a J. P. Leon, scomparso nel 2021. Da notare che Legacy e Helena sono inseriti fra la terza e quarta parte di Some of these Days.
Per Some of these Days rimando alla recensione del volume The Wedding album; Legacy ed Helena raccontano vicende che avvengono fra la nascita della figlia di Selina e Bruce e la morte di quest’ultimo: in particolare, la prima storia spiega l’origine del tumore che uccide Bruce, mentre Helena racconta i timori di Selina nei confronti della maternità.
Di Legacy, che fra le altre cose presenta un’interpretazione di Selina e Bruce anziani molto peculiare, è interessante notare la relazione fra le voci off e le immagini: queste, a merito di Simonson, narrano gli eventi in maniera esaustiva, mentre quelle offrono i retroscena della lotta fra Batman e Doctor Phosphorus. Il confronto fra i due ha un carattere particolare: ciascuno dei due contendenti ha come vero obiettivo quello di entrare a far parte della vita dell’altro e di diventarne parte irrinunciabile (da qui il titolo del racconto). Il villain vuole che il ricordo di sé – come di colui che lo ha sconfitto – ossessioni Batman. L’obiettivo del vigilante è invece quello di radicarsi nei ricordi dell’altro, salvandolo nonostante sappia di essere stato da lui contaminato mortalmente. Si evidenzia quindi in maniera didascalica l’etica di Batman, che preferisce la possibilità del recupero di un criminale alla vendetta.
Helena copre in otto tavole un arco di tempo che va dalla gravidanza di Selina alle immediate precedenze del presente narrativo della serie, tanto che il dialogo dell’ultima tavola fra madre e figlia può essere inteso come annuncio degli eventi a venire. A parte ciò, resta un racconto d’occasione, visivamente ben congegnato e con una efficace rappresentazione delle perplessità di Selina riguardo al diventare madre. La sua espressione quando capisce di essere prossima al parto è esemplare della sensibilità di Janin nel rappresentare le emozioni nelle loro varie sfumature, aggiungendo anche un tocco di ironia affettuosa verso il personaggio.
Lo special Batman/Catwoman, infine, è un racconto della vita di Selina, da quando piccola si ritrovò ospite della Fondazione Wayne fino alla morte, che segue la stessa meccanica di quella dei genitori di Bruce Wayne. In queste tavole, le luci sono sempre scure e i corpi sono rappresentati nella loro fragilità e, nella seconda parte, decadenza, secondo un’interpretazione ben lontana dallo stereotipo seguito da Mann nella serie (Fig. 5). L’atmosfera è in risonanza con quella di Some of these Days, con il quale compone un ideale dittico dal punto di vista tematico ed emozionale.
Sintesi
“Dream, dream, even for a little while
Dream, dream, filling up an idle hour
Fade away, radiate”
(Blondie, Dreaming, 1979)
Sorretto da un’idea forte e congegnato per mantenere alta la tensione e costruire una rete che avvolge il lettore, Batman/Catwoman risulta poco efficace per mancanza di sintesi narrativa da parte di King e depotenziato nell’impatto emozionale per l’approccio illustrativo e stereotipato di Mann. Le potenzialità dell’idea di fondo si diluiscono e smarriscono in scene non necessarie e dialoghi tematicamente pretestuosi e ridondanti, mentre l’atmosfera si frantuma nell’approccio grafico, illustrativo e non narrativo, e nelle ripetizioni di situazioni e dialoghi.
Abbiamo parlato di:
Batman/Catwoman
Tom King, Clay Mann, Liam Sharp, Tomeu Morey, Clayton Cowles et al.
DC Comics, 2022
272 pagine, cartonato, colori – 38,17 €
ISBN: 9781779517074
In Italia:
Batman/Catwoman #1-12 (giugno 2021-giugno 2022), Batman/Catwoman Special (settembre 2022), Batman – Il matrimonio (maggio 2021) tutti editi da Panini Comics.
Note:
- “Tu sei come lui […] Indossi un costume e un atteggiamento per nascondere la stupida verità! Tu sai esattamente che cosa stai facendo. Tu sai perché lo stai facendo! Tu distingui ciò che è sbagliato da ciò che è giusto e hai semplicemente scelto da che parte stare” ↩︎
- “Tu non sei come noi, L’Enigmista, Pinguino, Due Facce […] Noi siamo pazzi, fuori di testa” ↩︎
- “Non sono Batman. Non me ne sto lì nella pioggia a ridere alle tue barzellette” ↩︎
- “Voi due, sempre la stessa storia. Mi chiedete sempre la stessa domanda. Hai una vita, Selina. Perché non la affidi a me?” ↩︎
- “Do per scontato che fosse qualcosa legato alla pelle. E alla frusta” ↩︎
- “Ci sono rose e ci sono gigli, ci sono fiori di tutti i tipi. Ma lei, lei è il giardino” ↩︎