Timed #3: Il canto delle onde che arriva al cuore

Timed #3: Il canto delle onde che arriva al cuore

Marco Rincione e Loputyn uniti nell’universo Shockdom di Timed per raccontare la sentimentale storia di una ragazza capace di sentire la voce del mare.

Prosegue il progetto Timed edito da Shockdom, con un terzo volume uscito contemporaneamente ai due precedenti, e che nelle intenzioni dei suoi ideatori dovrebbe forse contribuire a delineare le varie facce di questa serie con base avventurosa ma aperta a ogni genere di racconto. E se infatti Rio 2031 era un fumetto al cento per cento supereroistico, i numeri successivi si muovono decisamente nei territori della graphic novel, dei sentimenti, delle emozioni, dello stile ricercato.

Scritto da Marco Rincione (sceneggiatore tra le altre cose di Paperi e del secondo numero di Timed, Vite di carta) e illustrato da Jessica Cioffi, in arte Loputyn (autrice di Francis e Cotton Tales), Il canto delle onde narra la storia di Claudia, adolescente che vive in una Trieste abbandonata a se stessa e in declino (o almeno così ci viene detto) e che scopre di essere una “timed” alquanto particolare. Il suo potere appena sbocciato – che in un prossimo futuro la porterà alla morte come accade a tutti quelli come lei – è infatti quello di saper parlare con i pesci; un elemento che posto nelle mani di Marco Rincione diventa il pretesto per raccontare una storia fatta di malinconie, di sentimenti soffocati, di fughe adolescenziali, di sofferenza e incompletezza, di amori tristi e di perdite. Tutti elementi tipici della produzione dello sceneggiatore, e dai quali attinge a piene mani per raccontarci un’avventura che non ha nulla a che fare con i superpoteri ma piuttosto con le vite delle persone.
Una prova artisticamente interessante e che può dirsi riuscita per più di un motivo, tra cui i disegni di Jessica Cioffi, ma che non si può definire proprio perfetta.

Dal punto di vista positivo molte cose vanno sicuramente citate. Prima di tutte l’ambientazione italiana, in una Trieste dall’aria autunnale e spenta, quasi del tutto deserta, sempre molto presente nelle varie vignette che ne mostrano i panorami. Un’ottima idea, che contribuisce a fare della città un ulteriore personaggio, un vero e proprio elemento scenografico e d’atmosfera, una presenza “vera” e forte e non il solito pretesto narrativo. Azzeccata, dunque sia la scelta della città che della rappresentazione: proprio quello che serve quando si pretende di ambientare un fumetto nel nostro paese.

Da citare è poi lo stile di Marco Rincione, sempre a suo agio con storie agrodolci. In questo caso la sua protagonista è un’adolescente che vive in parte isolata dagli altri sia per colpa del suo potere, sia perché le storie narratele dai pesci la rendono consapevole della crudeltà insita nell’animo umano, e sia perché proprio di uno di questi pesci – o meglio della sua romantica voce – è innamorata. Tutti elementi che lo sceneggiatore conosce, che sa sfruttare, e per i quali sa costruire atmosfere adatte grazie a didascalie e a riflessioni appassionate.

Terzo elemento interessante è la presenza di una trama forse ancora troppo semplice ma che personalmente credo rappresenti un passo avanti fatto dal Rincione “narratore”, in passato sempre più impegnato nella descrizione di attimi e sentimenti che nella costruzione di un racconto. Qui invece, seppure la storia vera e propria non occupi molto spazio, abbiamo un tentativo di raccontare anche qualcosa di concreto, che possa appassionare quel lettore in cerca di una narrazione composta da “fatti” e non solo da idee.

Oltre alle passioni della giovane Claudia abbiamo dunque un mistero che aleggia in sottofondo, uno sviluppo lineare del racconto verso una conclusione netta, e soprattutto abbiamo numerosi accenni che contribuiscono ad arricchire la continuità e l’universo dei “timed”. Scopriamo ad esempio che Trieste è una città messa da parte, abbandonata, lasciata in disparte dopo l’avvento delle multinazionali che nella finzione narrativa si stanno spartendo questo mondo futuro (ma come mai, su quali basi e per quali ragioni non ci viene ancora narrato); oppure che i giovani “timed” non sono ben visti da tutti, e che quella che da origine ai loro poteri non è altro che una vera e propria “malattia”. Tutti elementi piccoli ma significativi, che contribuiscono a tenere desta l’attenzione di un possibile lettore non interessato solo a questo fumetto ma anche all’universo nel quale i vari albi si svolgono.

Ulteriore elemento valido sono i disegni di Jessica Cioffi, forse alla sua prima prova in campo prettamente “realistico”, privo delle ambientazioni retrò e dei personaggi da fiaba dark dei suoi ultimi lavori. Ne Il canto delle onde l’autrice ha optato per uno stile ancora più semplice e lineare, immediato, volutamente impreciso e più “schizzato” rispetto al suo solito, ma senza rinunciare all’eleganza che da sempre la contraddistingue.

Sarebbe interessante poter capire da dove è nata questa sua scelta stilistica, la decisione di raccontare questa storia tramite uno stile “non finito”, che pare composto unicamente da schizzi a matita passati direttamente sulla tavola; ma in ogni caso il suo segno fatto di linee sottili, quasi totale assenza di neri e di sinuosi personaggi di diretta discendenza “manga”, capaci di comunicare in maniera totale sentimenti e dolori e sempre circondati da un’aura di decadente romanticismo e tristezza, si sposano bene al lavoro dello sceneggiatore, amplificandone le atmosfere, e riuscendo a risultare credibili sia quando tratteggiano un’atmosferica Trieste e sia in alcune scene più d’azione.

Dal punto di vista negativo invece si possono citare alcuni elementi che rappresentano una sorta di “rovescio della medaglia” rispetto a quanto elogiato fino a ora. La Trieste disegnata, per quanto valida, è a volte troppo bozzettistica, popolata da scenari semplificati ma soprattutto da personaggi inerti, immobili, posti sullo sfondo come in attesa di essere “animati”, più simili a decorazioni che a persone vere.
In certi momenti la disegnatrice sembra non aver ancora raggiunto la maturità e la sicurezza necessaria a rappresentare il mondo reale, quello che sta fuori dalle nostre finestre; sebbene il suo segno risulti adatto in spirito alla storia narrata sempre così non è quando la storia stessa gli chiede di diventare più concreto, solido, cosciente di sé.

Riguardo alla trama, invece, seppur basata su elementi concreti risulta a tratti troppo semplice e lineare, quasi del tutto aliena alla continuità dei “timed” e posta in posizione nettamente inferiore rispetto ad atmosfere e sentimentalismi che non sempre ne compensano l’assenza (come l’intermezzo dedicato alla storia d’amore tra le due ragazze, con poca o nulla importanza rispetto alla storia e di fatto ridotto a poco più che a un abbozzo risolto solo vagamente).  L’avventura di Claudia infatti non si dipana tanto sul piano dell’azione quanto su quello della passione, della descrizione di attimi, di emozioni, di atmosfere, anche quando per avere un prodotto completo sarebbe invece necessario approfondire i personaggi e il mondo in cui vivono.

E il materiale narrato non ha lo stesso valore dell’albo precedente della serie, quel Vite di Carta scritto dallo stesso Rincione che narrava di un uomo isolato dal mondo che cercava di ritagliarsi una nuova realtà dando vita a surrogati di persone nate dal suo potere. Come inventiva e come originalità, come profondità di temi e di sentimenti, Vite di Carta risultava sicuramente più ricco; Il canto delle onde invece si rivela gradevole ma con troppi elementi taciuti o abbozzati, non molto esaltante se non eventualmente per un pubblico giovane e affamato di emozioni forti, tristezze, melancolie e lacrime; pubblico verso il quale forse questo fumetto è stato consciamente diretto.

In ogni caso un racconto semplice e chiaro, dei disegni accattivanti, altamente emozionali e familiari ai lettori, e il punto in più dato dall’ambientazione azzeccata e dall’universo condiviso – nonché dalla bravura dei due autori ormai professionisti – contribuiscono a rendere questo terzo episodio di Timed un albo ricco e piacevole, bello da vedere e da leggere. Il tutto nell’attesa che l’universo si arricchisca ancora, e prenda una forma più definita.

Abbiamo parlato di:
Timed #3: Il canto delle onde
Marco Rincione, Jessica Cioffi
Shockdom, 2017
64 pagine, cartonato, colore – 15,00 €
ISBN: 9788893360814

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