Vite di Carta, scritto da Marco Rincione e disegnato dal fratello Giulio, è il secondo volume della collana Timed edita da Shockdom. Se Rio, primo volume della serie, era basato sui classici schemi dei comics supereroici, qui si assiste a uno spiazzante e completo ribaltamento di genere, entrando nel territorio della graphic novel autoriale. Carl, dopo aver scoperto di essere un Timed (esseri dotati di superpoteri e destinati a morire dopo averli utilizzati per un determinato periodo) in grado di vedere e assorbire i pensieri altrui per dare vita a esseri di carta, abbandona la moglie Molly e la sua vita quotidiana, incapace di gestire un potere che rischia di portarlo alla pazzia.
Lo sceneggiatore, usando pochi ma azzeccati elementi narrativi, mette in scena una storia dominata dai pensieri del protagonista, malinconica e triste, in cui il potere indesiderato diventa metafora della malattia e la speranza non è che un’illusione. Un’analisi degli abissi della mente, della disperazione, della solitudine forzata che porta alla pazzia, tutti elementi che l’autore ha già dimostrato di saper raccontare in alcune opere precedenti.
La seconda parte, intervallata da un breve racconto sulle origini del potere di Carl, diventa invece una sorta di ultimo e forse tardivo risveglio, l’abbandono delle figure di carta e la corsa per incontrare l’amata Molly, egoisticamente esclusa dal suo dolore. Un’ultima possibilità di scegliere come vivere e come morire, libero dal proprio fardello, una fase in cui i lunghi insicuri monologhi interiori di Carl sono l’anticamera della commovente resa finale.
Giulio Rincione, ex nuova promessa e ormai punto fermo della new wave fumettistica italiana, scatena tutto il suo repertorio in una prova di grande valore artistico. In un continuo scontro tra sintesi e stile pittorico che ricorda il grande Dave McKean, il disegnatore dona una tridimensionalità unica alle pene di Carl, facendo percepire al lettore, attraverso una caratterizzazione grafica meticolosa ed efficace, il dolore che strazia l’uomo. La gabbia si rompe e si ricompone per aprirsi poi nuovamente in illustrazioni a pagina intera che colpiscono per composizione e intensità. Buono l’utilizzo di colori cupi e scuri scelti per accompagnare la narrazione, che ben sintetizzano il tenore mesto e autunnale della vicenda.
Si può forse imputare agli autori una scarsa attitudine nel costruire una trama più articolata, o una ricerca quasi compulsiva di storie segnate da una vena intimista/pessimista che contraddistingue i lavori in coppia dei due gemelli, lavori statici in cui il focus è di solito il disagio che corrompe la mente del protagonista.
Nello stesso tempo non si può non riconoscere l’intelligenza, la sensibilità e la delicatezza con cui questo volume e i suoi argomenti sono stati creati e trattati, facendone il migliore dei tre capitoli pubblicati finora per il progetto Timed.
Abbiamo parlato di:
Vite di carta
Marco Rincione, Giulio Rincione
Shockdom, 2017
66 pagine, cartonato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788893360722