The full Monti: Makkox muove le maschere della sit-com Italia

The full Monti: Makkox muove le maschere della sit-com Italia

Dalle pagine de Il Post a questo volume, "The full Monti", si conferma la bravura di Makkox nel ritrarre i personaggi della italica sit-com della politica che si consuma ogni giorno.

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Makkox c’è. E’ sempre lui ed è sempre bravo.
Riletta tutta insieme la produzione di un anno, vignetta-storia dopo vignetta-storia, anche stavolta tutto funziona (quasi) talmente alla perfezione che stentiamo a crederci…
Ci era sembrato che avesse lavorato di meno ne 2012, oltre che ai fumetti, quest’anno completamente assenti, anche alla “satira” sul Post, la rivista on-line che durante l’anno pubblica, ogni volta che l’autore sforna, i suoi commenti visivi sulla politica italiana, per la seconda volta raccolti in libro.Full_Monti_PIATTO
E ha, in effetti, lavorato di meno; se il volume del 2011 era una cernita faticosa, questo del 2012 sembra mettere insieme tutto quel che l’autore ha prodotto. Se ci aggiungi i fumetti completamente assenti era comprensibile il timore che l’autore top dell’anno precedente ci avesse abbandonato: per altri mestieri, o che fosse un bluff, fosse scoppiato, il carico della neo-notorietà, fosse chennesò, ma insomma ci si sentiva un po’ orfani, di Makkox.
E invece arriva il volume raccolta, e insieme al volume l’effetto che fa.
Makkox c’è, è sempre lui, ed è sempre bravo.

The Full Monti, eh già! Berlusconi, icona grandiosa e penosa, tragica e ilare, padre e padrone del primo Makkox politico, improvvisamente e mestamente a fine 2011 se ne va dal centro della scena e lascia l’autore solo, senza il suo attore principale, il più amato e odiato, senza.

Ma Makkox è bravissimo in un gioco originale e tutt’altro che semplice: trasformare i politici nostrani in efficacissimi character da sit-com. L’altro segreto lo si capisce meglio nel funzionare comunque di questa seconda raccolta: Makkox trasforma i politici in character e li muove nel breve della storia-vignetta, ma sono loro a dare trama e ruoli, l’autore si adatta e li adatta, scartando.
E come tutte le sit-com ci voleva tempo a capire il racconto, ci voleva il tempo che entrassero nuovi character e che i vecchi iniziassero a scambiarsi i ruoli. Ma poi pian piano, questi politici che mutano in personaggi di carta inizi a comprenderli nei loro difetti e nelle loro tenerezze, gli trovi una faccia e un portamento che li giustifichi icone.
Makkox segue la trama che i politici veri gli dettano e rimodula i ruoli: se Monti dev’essere Monti sarà, ma come Makkox lo vuole. Se Passera, Renzi, Fornero, Marchionne devono entrare, entreranno, ma come Makkox li sente. Alfano e Bersani e Napolitano quando servono, che non tradiscono mai. Berlusconi sullo sfondo ma senza scomparire, pronto al ritorno E i tanti personaggi di giornata e di contorno di ogni sit-com che si rispetti, quando la trama dell’attualità te li porge su un obbligato piatto d’argento (tanti… l’Italia è un popolo di caratteristi, e di maschere-character, è per questo che il mondo ci ama, ed è per questo che Makkox funziona).

Mancano da dire due cose.
La prima: il volume 2011 era un volume Bao, quello 2012 è un volume Rizzoli Lizard.
the-full-monti-stripIl formato rimane quello, bizzarro, alto e lungo. Sta a fianco all’altro dando un piacere simile.
I perché delle scelte non riguardano il recensore, Rizzoli Lizard ha sicuramente maggior stazza e maggior diffusione. Bao si era spesa molto sui volumi di Makkox e sul loro stile. Il volume sta bene a fianco dell’altro ma va detto che il volume Bao era, per alcuni piccoli ma percettibili particolari, più bello, come oggetto. A partire dal bianco di copertina, rischioso data la carta alla facilità di sporcarsi, ma che dava tutt’altro tono e univa coi volumi di Makkox a fumetti il tutto in uno stile e in un marchio ben più potente.

La seconda, e la scrivo solo qui e solo in fondo perché sono buono, ed è il motivo del (quasi) alla perfezione che ho scritto all’inizio, è che ci sono in mezzo al libro ben 49 pagine che col resto del libro e della storia non c’entrano nulla. E che non funzionano. Si sente che sono obbligate. Che l’autore non è a proprio agio. E che non andavano inserite, a costo di farlo più smilzo.
E sono quelle di Makkox inviato a Sanremo per il Festival della Canzone: in verità bruttine o scarse sono 38, le 11 finali con l’intervista a Max Gazzè sono un fumettino avulso ma splendido. Ma il tutto non c’entra nulla, davvero.
Un sistema per non sentirsi raggirati però c’è, cercate di comprarlo con lo sconto, in modo da percepire quelle 40 pagine come fossero un inserto regalo. E tutto torna a funzionare.

E comunque, ora che sappiamo che Makkox c’è, e sarà sempre bravo, buon 2013 a tutti, aspettando di sapere chi sarà il personaggio principale, tutt’altro che scontato, della sit-com!

Abbiamo parlato di:
The Full Monti
Makkox
Rizzoli Lizard, 2012
240 pagine, brossurato, colore – € 19.00
ISBN: 978-88-17-06250-3

1 Commento

1 Commento

  1. loradelconto

    24 Gennaio 2013 a 17:20

    sono soldi buttati. l asatira ha senso solo nel quotidiano, nell’immediato, su un quotidiano, cartaceo o on-line che sia. ma racogliere delle vignette in un volume è una operazione commerciale che fa perdere il di significato la vignetta. Sebbene quelle di Makkox siano spesso poco vincenti.

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