Trovate quel rifugio!: il titolo del quinto Diabolik del 2018, unito all'evocativa copertina realizzata da Matteo Buffagni, induce il lettore ad aprire l'albo con una sorta di affettuosa preoccupazione per le sorti del Re del terrore, pensando che il suo covo segreto potrebbe essere scoperto con gravi conseguenze. Roberto Altariva, che sviluppa il soggetto di Mario Gomboli e Andrea Pasini, gioca con questo sentimento, inserendo un colpo di scena originale e inaspettato dopo una cinquantina di pagine funzionali all'articolazione della trama, ma didascaliche e prive di sussulti.
Tra loschi ricatti e classici piani per rubare alcuni preziosi diamanti, più degli stratagemmi di Diabolik a colpire è l'uso creativo che Eva Kant fa dei social network. Lo sceneggiatore ricorre alla tecnologia evitando di ridurla a un invasivo deus ex machina, perché al centro del racconto restano i personaggi, visualizzati da Pierluigi Cerveglieri, Giorgio Montorio e Luigi Merati. Se le fisionomie dell'ispettore Ginko e dei due ladri sono fisse e ben definite, tuttavia appaiono eccessivamente mutevoli quelle dei comprimari creati per l'occasione, soprattutto quando vengono ripresi da diverse angolazioni. A rimanere costanti sono l'efficacia dei primi piani e la cura dedicata agli ambienti chiusi, sempre arricchiti da molti oggetti.
Con una brusca accelerazione del ritmo, l'inedito si conclude provocando una sensazione dolceamara: è piacevole essere caduti nel tranello del titolo, ma sarebbe stato interessante vedere sviluppato lo spunto che la svolta narrativa lasciava presagire.
Abbiamo parlato di:
Diabolik Anno LVII #5 – Trovate quel rifugio!
Altariva, Cerveglieri, Montorio, Merati
Astorina, maggio 2018
130 pagine, brossurato, bianco e nero – 2,50 €
ISSN: 977112404500080005