Abissi tascabili, il disco-fumetto di Daniele Celona

Abissi tascabili, il disco-fumetto di Daniele Celona

Daniele Celona torna con un vero e proprio progetto editoriale e discografico curato dal Progetto Stigma in collaborazione con COMICON Edizioni, co-prodotto da The Goodness factory e dai fan raccolti intorno al gruppo I Celofan nato nel 2005.

Comunicato stampa

Abissi tascabili è il disco a fumetti di Daniele Celona e del Progetto Stigma. Un titolo che richiama non a caso quello di una possibile collana letteraria. Brani che si avvicinano decisamente alla veste e alla struttura del racconto breve, cerchi di storie concentriche ai confini della realtà. Fantascienza, mitologia, favola si intrecciano creando un tessuto narrativo che, tra le righe, fa da base per un’analisi trasversale dell’uomo moderno e dei suoi mali, degli abissi che si nascondono appena sotto la superficie di una quotidianità fatta di routine e smartphone.

Daniele Celona torna con un vero e proprio progetto editoriale e discografico curato dal Progetto Stigma in collaborazione con COMICON Edizioni, co-prodotto da The Goodness factory e dai fan raccolti intorno al gruppo I Celofan nato nel 2005: una sinergia, quella con questi ultimi, frutto del grande affetto per l’“uomo col cappello” e sfociata in una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Eppela che ha registrato in poche ore cifre da record (in meno di 48 ore si è oltrepassato il 50% del budget fissato come obiettivo).

Abissi Tascabili sarà composto da dieci storie, da dieci canzoni e da dieci fumetti. Ogni illustratore ha creato un microcosmo attorno ad ogni canzone rivisitando il senso dei testi con un ampio margine di libertà interpretativa.
Una pubblicazione cartonata 24×24 che richiama il vecchio 45 giri e vedrà l’unione nello stesso oggetto, destinato a diventare un piccolo cult, di musica e fumetto. Da Marco Galli ad AkaB e Stefano Zattera, dall’esordiente Luca Negri all’irrequieto mainstream di Alberto Ponticelli, Stigma ha radunato firme che promettono sperimentazione e bellezza: Jacopo Starace, Squaz, Pablo Cammello, Darkam, Officina Infernale, Cosimo Miorelli. Una line-up composta da molti autori con diversi libri alle spalle, qui riuniti all’insegna di un percorso di libertà creativa che sembra quasi scivolare verso una visione da “collettivo di artisti”.

Preview dell’intera operazione che affianca illustrazione e musica è Shinigami, un vero e proprio cortometraggio contaminato da atmosfere manga surreali con la regia di Bruno “Mezzacapa” D’Elia, firma tra le più raffinate e ricercate della scena musicale attuale (da Samuele Bersani a Niccolò Fabi, da Max Gazzè a Daniele Silvestri, da Marta sui Tubi ad altre legate alla scena indie e non come Perturbazione, Nadàr Solo, Teatro degli Orrori, Lo Stato Sociale). In ogni scena la guerra interiore di un uomo perso in una Torino tridimensionale fatta di chitarre, sangue e anime tormentate. A vegliare su questa umanità alla deriva, tra la Mole e il fiume Po, c’è lo Shinigami, dio della morte giapponese che plana tra i protagonisti volendo riscuoterne la vita. Il cortometraggio, in bilico tra film d’animazione e videogioco, ripercorre la storia di Marco e il suo scontro con Shinigami fino ad un epilogo inaspettato che finale non è: “Bravi, ma non finisce qui!”.

Se nella forma del narratore si riconosce Daniele Celona, il personaggio feroce e tagliente di Shinigami poteva prendere vita solo nella voce di Pierpaolo Capovilla.

Lavorando su animazione classica, animazione 3D a tinte piatte e elementi di motion capture, D’Elia ha fornito a Celona il substrato perfetto per rappresentare in stile graphic novel una trama complessa e onirica come quella di Shinigami che pur pagando pegno a un masterpiece dell’animazione nipponica come Death Note, lo trasla in un contesto del tutto italiano e torinese, affrontando di petto l’aspetto dei problemi famigliari e dello sballo giovanile.

Il duo Celona/D’Elia ha lavorato al cortometraggio anche riferendosi al mondo dei videogiochi per tributo agli anni ’90 e alla generazione Playstation ma anche agli artisti cresciuti negli anni’80 del NES e dei videogiochi a 16 bit. Se con “Sock it 2 me” Missy Elliott & Da Brat con la regia di Harold “Hype” Williams citano Mega Man in versione femminile, Eminem con “Rap God” per la regia di Rich Lee si rifà a Pong e a Portal e Björk con “Hyperballad” per la regia di Michel Gondry è lei stessa il personaggio di un videogioco a scorrimento orizzontale, Shinigami è un chiaro riferimento al mondo registico dei voli dell’action -adventure di Assassin’s Creed e alle immagini di Persona 5, videogioco di genere JRPG e simulatore di vita, i cui Phantom Thieves rappresentano l’alter ego positivo di Shinigami.

Biografie

Daniele Celona
Daniele Celona utilizza le canzoni per sezionare determinate dinamiche collettive, comprendere e denunciare derive e storture della realtà. Un processo iniziato con Fiori e Demoni (2012), disco d’esordio, portato live lungo tutto lo stivale con preziose condivisioni di palco tra cui Paolo Benvegnù, Umberto Maria Giardini e Teatro degli Orrori. Nel 2014 Celona è in tour come chitarrista e pianista con l’amica cantautrice Levante per il Manuale Distruzione Tour. Nello stesso anno entra a far parte del roster della The Goodness Factory. Il 3 febbraio 2015 esce il secondo album Amantide Atlantide per NøeveRecords e Sony Music, anticipato da La Colpa, primo singolo ufficiale accompagnato dal videoclip di Bruno “Mezzacapa” D’elia. Chiude l’album il prezioso feat. con Levante per il brano Atlantide. Un lavoro complesso che gira l’Italia con quattro formazioni, quella elettrica, quella elettroacustica, quella intimista di V Per Violoncelli Tour – che vede il cantautore accompagnato dai violoncelli di Bea Zanin e Chiara Di Benedetto – e l’inedito duo piano & sax con l’amico polistrumentista Marco Di Brino. Il nuovo, terzo, album è Abissi Tascabili.

Progetto Stigma
Sul finire del 2017 entra nella scena editoriale Stigma, progetto ambiziosissimo che annovera fra i suoi membri AkaB, Darkam, Squaz, Stefano Zattera, Jacopo Starace, Pablo Cammello, Officina Infernale, Marco Galli, Marco Corona, Luca Negri, Dario Panzeri, Alberto Ponticelli e Spugna. Creato su impulso di una figura di lunga esperienza nella scena del fumetto indipendente come Akab (Gabriele di Benedetto) sia in qualità di “agitatore” – co-fondatore di Shok Studio – che di autore (tra le sue ultime opere, Arca vuota e La soffitta), il nuovo marchio si presenta con una identità editoriale piuttosto composita, ma con un obiettivo preciso: produrre opere dalla forte personalità artistica. Nel suo catalogo Stigma presenterà infatti sia autori affermati che esordienti, accomunati non tanto dai temi o dai registri – grotteschi, drammatici, surreali, espressionisti – quanto da un certo radicalismo nel disegno e nella narrazione.

Bruno “Mezzacapa” D’Elia è nato il 29 aprile 1980 a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli.
Dopo il diploma all’ITSOS Albe Steiner di Milano, frequenta il dipartimento di comunicazione multimediale all’Accademia di Brera. Dal 2000 lavora nella post-produzione video, occupandosi prima di video-scenografie per il teatro e poi di Motiongraphics e Compositing sia per produzioni pubblicitarie e televisive che per video installazioni e multi proiezioni.
Dal 2011 si è trasferito in Sardegna dove ha iniziato la produzione di videoclip musicali per nomi come Marta Sui Tubi, Rita Pavone, Samuele Bersani, Fabi-Silvestri-Gazzè.

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