La morte di Zenobia è l’ultimo spin off della serie The Barbarian King di Leviathan Labs. Il volume dedicato all’amata moglie di Conan si aggiunge a Salomè e Valeria e contribuisce ad ampliare le già corpose narrazioni dei sei capitoli (di nove previsti), che compongono il ciclo principale della saga.
Il volume, basato sulla storia di Massimo Rosi e Alessio Landi, con sceneggiatura di Rosi, disegni di Jennifer Ventura e colori di Paolo Raitieri, conta cinque capitoli e si apre con una sequenza muta che riporta indietro l’orologio rispetto alla linea temporale di The Barbarian King: il re vecchio e destituito, in cerca di vendetta e di sé stesso, torna così a essere il cimmero indomito e all’apice del proprio vigore, che domina su Aquilonia con al fianco Zenobia.
L’amore fra i due non sembra minacciato da nulla, nemmeno da qualche divergenza riguardo il giovane figlio Khon, ma qualcuno a nord paventa intenzioni ostili e prepara una guerra. Il primo atto di un conflitto potenzialmente devastante per la razza umana è l’invasione della terra natia di Conan: la Cimmeria.
La storia si muove fra la linea narrativa principale, i flashback con i sogni di Conan e le sequenze con la micidiale avanzata del villain, trame destinate a incrociarsi in un finale tragico che svela una serie di dettagli collegati al Conan del futuro. È forse la gestione dei personaggi a lasciare un minimo di perplessità, in quanto il protagonista del volume è senza dubbio lo stesso Conan, mentre Zenobia risulta meno approfondita di quanto ci si potesse aspettare al contrario, per esempio, del fumetto dedicato a Valeria nel quale la piratessa guerriera è l’attrice protagonista. In quest’ultimo volume, invece, a Zenobia è concesso un ruolo non marginale ma al massimo da coprotagonista ed è forse il motivo per cui il titolo non coincide con il suo semplice nome come avvenuto per gli spin off precedenti.
Jennifer Ventura unisce a un segno in prevalenza realistico dettagli, figure o espressioni più stilizzate, come un falò a bordo vignetta o dei cavalli inseriti in uno scenario di guerra.
Molte le illustrazioni a tutta pagina e le tavole al vivo, che esaltano le componenti classiche del genere heroic fantasy enfatizzando dinamismo delle battaglie e pose dei protagonisti, anche grazie alla gestione dei personaggi in primo o in secondo piano. Discrete le prospettive, in una griglia molto varia con una congrua dose di onomatopee e rotture della quarta parete.
La parte centrale del volume è caratterizzata da una battaglia colossale ma a tratti caotica, che risulta a volte difficile da seguire sia per i il montaggio sia per i dialoghi.
I colori sfruttano una palette varia e risultano intensi e carichi, con tonalità specifiche utilizzate per caratterizzare alcuni scenari e personaggi: l’antagonista vive ad esempio fra le sfumature rosse del sangue.
La morte di Zenobia conferma la capacità di Leviathan Labs e dei suoi team artistici di gestire un universo ormai vasto e in continua espansione come quello di The Barbarian King, attingendo all’immaginario di un mostro sacro come Robert Ervin Howard. Quest’ultima occasione poteva però essere sfruttata per conoscere più nel dettaglio una figura intrigante e fondamentale come Zenobia.
Abbiamo parlato di:
La morte di Zenobia – The Barbarian King Spin-off
Massimo Rosi, Alessio Landi, Jennifer Ventura, Paolo Raitieri
Leviathan Labs, 2024
124 pagine, brossurato, colori – 15,00€
ISBN: 9791280137913
Zenobia si aggiunge a The Barbarian King
Levithan Labs amplia la saga dedicata al re barbaro con "La morte di Zenobia", di Rosi, Landi e Ventura.
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