I produttori di Sin City: Una donna per cui uccidere, hanno fatto causa alla Weinstein Company, ad Harvey Weinstein, Bob Weinstein e David Glasser, sostenendo che i distributori hanno fatto promozione per un film simile durante il periodo in cui questi avrebbero dovuto promuovere il sequel di Sin City.
La causa, depositata presso la Corte Suprema di Los Angeles, sostiene che la TWC stava promuovendo il film di fantascienza The Giver – Il mondo di Jonas, su cui la società dei Weinstein avrebbe avuto un forte interesse finanziario. La società aveva promesso che non avrebbe fatto campagna promozionale per un altro film durante il periodo in cui sarebbe dovuto uscire nelle sale Sin City – Una donna per cui uccidere.
I produttori del sequel, Sergey e Marina Bespalov avevano portato avanti un arbitrato contro la Weinstein Company nel 2018, ricevendo in cambio 17.4 milioni di dollari. Ora però ritengono che i danni siano maggiori, con i documenti depositati in tribunale all’interno dei quali si afferma che la cattiva campagna promozionale ha causato il flop della pellicola, senza però specificare una cifra per un eventuale risarcimento, e chiedendo un processo con giuria.
Il sequel di Sin City incassò 39 milioni di dollari in tutto il mondo, di cui appena 13.7 milioni negli Stati Uniti, nel 2012, rivelandosi un fiasco anche dal punto di vista della critica.