La primavera Araba e l’importanza dei singoli gesti

La primavera Araba e l’importanza dei singoli gesti

La primavera Araba di Jean-Pierre Filiu e Cyrille Pomes ci porta nei paesi arabi in cui si è sviluppata la rivoluzione, soffermandosi sulle figure che hanno dato il via allo sdegno e alla ribellione del popolo.

pa 3Non è facile parlare de La primavera Araba, graphic novel realizzato da Jean-Pierre Filiu e Cyrille Pomes edito da Bao Publlishing, proprio per colpa della complessità dell’argomento trattato.
Con il termine primavera Araba si intende tutta le serie di moti e ribellioni che si sono susseguite nei paesi arabi a partire dal 2010 e che hanno generato, in molti casi, l’inizio di guerre civili e la creazione di nuovi ordinamenti politici.
Riuscire a trarre le fila e a presentare un buon riassunto a fumetti degli eventi che si sono susseguiti in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto e Siria non è per niente semplice, qualora si considerino le differenti motivazioni che hanno spinto i giovani sulle strade a rischio della loro stessa vita e il modo in cui la rivoluzione è andata avanti in ogni paese, senza tralasciare le implicazioni internazionali e gli interventi di Stati Uniti ed Europa.

Per evitare di lanciarsi in un’impresa così ardua Jean-Pierre Filiu, docente dell’Institut d’études politiques de Paris, decide di affrontare l’argomento soffermandosi sulle azioni dei singoli e narrandoci le varie vicende che, nel corso del tempo, hanno portato ad un’insurrezione di grande portata. Da un lato ci troviamo perciò di fronte ad un lavoro che ci permette di conoscere la storia degli uomini che hanno sacrificato la vita per i propri ideali di libertà e giustizia e che hanno alimentato, anno dopo anno, le sommosse, ispirando il popolo.

Dall’altro abbiamo un lavoro con un taglio specifico che non lascia molto spazio al resto, tenendo in poco conto l’interferenza degli stati occidentali (trattata solo nel capitolo 16) e scegliendo una narrazione temporale ma non spaziale degli avvenimenti. A tal proposito, questa scelta non permette di avere una visione immediata della situazione specifica dei vari stati colpiti (un esempio su tutti: Siria e Libia, paesi dalla storia recente molto complessa). Un escamotage utilizzato per dare modo al lettore di seguire meglio la storia dei vari luoghi teatro delle sommosse e ovviare al problema è dato dalla presenza in ogni episodio di una mappa del paese in oggetto.

pa 2La narrazione, estremamente didascalica ma leggera, riesce con la sua fluidità a mantenere l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine, nonostante pecchi di superficialità in più punti. Per esempio alcuni passaggi storici e realtà sociali vengono minimizzati (la situazione tunisina, per citarne una, viene narrata focalizzandosi solamente sulla figura di Bouazizi, sulla fuga del presidente Ben Ali e sulla vita di Hamadi Jemali) o non presi affatto in considerazione (non si effettua nessun distinguo tra sciiti e sunniti, né si parla efficacemente degli interventi europei in Libia e dei sostegni economici internazionali). La scorrevolezza, insieme all’adeguato e funzionale comparto artistico, appare comunque una delle migliori qualità del graphic novel.

Le tavole di Cyrille Pomes, che accompagnano le fitte didascalie, acquistano immediatamente un ruolo descrittivo e appaiono evocative e di forte impatto, grazie a un uso “sporco” dei tratteggi e alla scelta di particolari angolazioni.
Il segno del disegnatore, a metà tra il tratto realistico e quello caricaturale, varia a seconda delle situazioni, rappresentando a volte scenari illustrati nei minimi particolari, a volte vignette meno dettagliate, distorcendo gli oggetti e gli immobili presenti nei luoghi delle sommosse e spingendo il suo stile verso il cartoonesco e il grottesco in alcuni casi particolari (nelle tavole più simboliche o in quelle in cui si prende di mira il potere politico orientale e occidentale).

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Altro importante fattore utilizzato per veicolare gli stati d’animo e i sentimenti comunitari dei civili e per definire nell’immediato le diverse fazioni in lotta è il colore. Cyrille Pomes predilige le tonalità quasi sbiadite del verde, del blu e del rosso; esse non raggiungono mai grande vivacità e rappresentano le tre parti in gioco durante gli scioperi e le manifestazioni: i martiri che vengono pianti, il popolo che manifesta e l’esercito di repressione.

In conclusione, nonostante non sia possibile considerare questo fumetto un’opera approfondita e completa sulla primavera Araba, esso riesce comunque a presentare il quadro generale della situazione, sottolineando in maniera vivida il ruolo del popolo e l’importanza dei singoli eventi che hanno dato vita alla rivoluzione mediante una narrazione scorrevole e il buon lavoro del giovane disegnatore.

La primavera araba è la storia di queste persone. Uomini e donne che si sono alzati per riprendersi il loro destino. La libertà va meritata, giorno dopo giorno. La democrazia è troppo umana per non essere fragile.

(La primavera Araba, pagina, 104)

Abbiamo parlato di:
La primavera Araba
Jean-Pierre Filiu, Cyrille Pomes
Traduzione: Francesco Savino
Bao Publishing, 2013
118 pagine, cartonato, a colori – 16 euro
ISBN: 9788865432112

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