A Pisa il 26 ottobre: “L’uomo senza talento” di Yoshiharu Tsuge

A Pisa il 26 ottobre: “L’uomo senza talento” di Yoshiharu Tsuge

Giovedì 26 ottobre per la rassegna Fumetti&Popcorn incontro con Vincenzo Filosa e Maurizio Vaccaro per presentare “L’uomo senza talento” di Yoshiharu Tsuge.

Comunicato stampa

Cinema Caffè Lanteri

presenta

“L’uomo senza talento” di Yoshiharu Tsuge

Giovedì 26 ottobre, la rassegna Fumetti&Popcorn dedica il suo terzo incontro a uno degli autori classici del manga d’autore, Yoshiharu Tsuge e al suo “L’uomo senza talento”, un pezzo di storia del genere gekiga che è stato tradotto finalmente anche in Italia grazie a Canicola Edizioni. A presentare il lavoro del Maestro sarà uno dei massimi conoscitori italiani della cultura e del fumetto giapponese e colui che ha curato la traduzione del volume, Vincenzo Filosa – già nostro caro ospite due anni fa – fumettista, oltre che traduttore dal giapponese, e curatore della collana Gekiga per Coconino Press, in dialogo con Maurizio Vaccaro alle ore 20 in Sala Cinema del Cinema Caffè Lanteri di Pisa.

L’uomo senza talento è un watakushi manga, un “fumetto dell’io” in prima persona denso di introspezione in cui la descrizione lucida e disincantata della realtà si alterna a momenti di puro lirismo, ritratti grotteschi si mescolano a delicate incursioni nella commedia. Dietro il velo invitante del romanzo di matrice autobiografica, L’uomo senza talento nasconde anche una riflessione amara sui tempi che cambiano, sul valore dell’arte nella vita di tutti i giorni e sul concetto estetico di bellezza. Una confessione di inadeguatezza nei confronti di una società conformista e superficiale, un lascito per le future generazioni di mangaka e di fumettisti.

Canto del cigno della produzione dell’autore, che a un anno dalla sua pubblicazione avrebbe abbandonato per sempre il mondo del manga, L’uomo senza talento incarna alla perfezione l’ideale di fumetto inteso come espressione artistica sofisticata e innovativa. Yoshiharu Tsuge è forse il mangaka più importante e al tempo stesso meno tradotto di tutti i tempi, tuttavia la sua opera esercita un’influenza enorme sui fumettisti di tutto il mondo e ha ispirato registi del calibro di Ishii Teruo, Nobuhiro Yamashita e Takenaka Naoto che, a cinque anni dall’uscita de L’uomo senza talento, ne ha realizzato una trasposizione cinematografica.

Yoshiharu Tsuge (Katsushika, 1937) è una figura di culto in Giappone e nel resto del mondo. I suoi lavori più maturi sono considerati tra le massime espressioni del manga d’autore e influenzano da sempre fumettisti, artisti e cineasti. Tsuge muove i suoi primi passi da mangaka nel 1954 con racconti d’ispirazione noir sulla falsariga dei lavori di Yoshihiro Tatsumi e Masahiko Matsumoto che segnano il suo debutto nel mercato delle librerie a prestito. In questa prima fase realizza inoltre una serie di illustrazioni e strisce umoristiche chiaramente ispirate ai grandi classici del genere. Nel 1955, all’età di diciotto anni, pubblica “Hakumen Yakhsa”, il suo primo racconto lungo edito in formato tankobon. I dieci anni successivi all’esordio sono segnati da profonde crisi professionali ed emotive che culminano nel tentato suicidio del 1962. Il 1965 è l’anno della rinascita. Tsuge lavora saltuariamente come assistente per Sampei Shirato e Shigeru Mizuki ma soprattutto inaugura una lunga e proficua collaborazione con Garo, la seminale rivista di Katsuichi Nagai: tra l’agosto di quell’anno, mese della pubblicazione di “Uwasa no bushi”, e il marzo del 1970, produce ventidue storie che segneranno per sempre la storia del fumetto mondiale. “Nejishiki” (1967), capolavoro di surrealismo sperimentale e introspettivo, ha segnato la nascita del manga di matrice onirica e acceso il dibattito sul valore artistico e letterario del fumetto in Giappone. Nel 1972, dopo una pausa di circa due anni, torna sul mercato con storie che si allontanano dallo stile delle opere precedenti: racconti autobiografici ma anche fantasie erotiche e grottesche. Problemi familiari, e la diagnosi di una grave forma di nevrosi, lo costringono a un secondo periodo di inattività tra il 1976 e il 1982. Nel 1984 torna al tavolo da disegno per Comic Baku e tra il giugno del 1985 e il dicembre del 1986 pubblica Muno no hito (L’uomo senza talento). L’autore abbandona definitivamente il mondo del manga nel giugno del 1987 con il suo ultimo racconto “Betsuri” (distacco).

Canicola associazione culturale è nata a Bologna nel 2004. Attraverso un progetto editoriale di ricerca in ambito grafico e narrativo, esposizioni, workshop, laboratori con i bambini, presenza a festival, si occupa di fumetto contemporaneo e disegno. Canicola ha ricevuto per la sua attività diversi premi e riconoscimenti nazionali e all’estero.

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Cinema Caffè Lanteri
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