Eroi alla prova: il fumetto supereroistico di Brian Michael Bendis, da Ultimate Spider-Man a Daredevil

Eroi alla prova: il fumetto supereroistico di Brian Michael Bendis, da Ultimate Spider-Man a Daredevil

Brian Michael Bendis e' autore prolifico e attivissimo. In questo articolo cerchiamo di mettere in luce quali aspetti rendono il suo stile così unico ed efficace.

Oggi sappiamo che Brian Michael Bendis è in grado di scrivere in modi differenti. Non si potrebbe spiegare altrimenti il medesimo successo su serie totalmente diverse per tematiche e atmosfere come Daredevil e Ultimate Spider-Man. Tesa, oscura e serissima la prima; leggera, dinamica, divertente (e divertita) la seconda. dd2Eppure è facile cogliere una cifra stilistica, uno stile Bendis che rimane per certi versi costante. Lo si avverte, come un sapore sotto la lingua, ma non è facile definirlo.
L’elemento più evidente in grado di definire questo stile Bendis è forse quello dei suoi dialoghi. Ma non può bastare. Anche perché più di una volta abbiamo visto quella stessa abilità rivoltarsi contro l’opera, diventare autoreferenziale e incontrollata, come nelle parti meno convincenti di Alias o in Goldfish

È un’altra, a mio avviso, l’abilità che rende efficace la scrittura dell’autore americano, e cioé la capacità di saper cambiare ritmo e registro narrativo. Massima prova la si ha in Ultimate Spider-Man, ma anche in Daredevil, quando all’introspezione e ai dialoghi tra i personaggi si alternano sequenze di azione decisamente rapide, ben ritmate, coinvolgenti – queste ultime, a differenza dei dialoghi, quasi mai lasciate al caso o gratuite.
Il senso del ritmo, l’equilibrio tra le scene e le tematiche è la caratteristica principale del successo Bendis. usm3
Anche l’approfondimento psicologico, mai assente dalle sue storie, è di solito ben misurato. In alcuni casi, i percorsi mentali dei personaggi diventano il meccanismo portante di una storia, come nel caso dei primi numeri di Ultimate Fantastic Four o in Torso.

Nel volume edito dalla Black Velvet Editrice, in particolare, la vicenda umana di Nash, ispirata a fatti di cronaca realmente accaduti, è la ragione stessa della narrazione, con i suoi incredibili successi (arriva a Cleveland dopo la famosa incriminazione di Al Capone) e le sue sconfitte (non riuscirà mai a risolvere il caso Torso né a diventare sindaco della città).

Gli eroi, quindi, sono spesso sull’orlo della sconfitta (come in Daredevil), se non decisamente perdenti (ancora Torso), ma non si arrendono. Purtroppo, quando Bendis si lascia prendere la mano dalla narrazione di genere, come in Goldfish, i risultati sono meno efficaci perché più prevedibili e precodificati. è tuttavia importante ricordare che Goldfish è una delle primissime prove dell’autore e paga l’insperienza e una certa ansia di strafare, oltre al peso dei modelli derivativi che ne condizionano l’opera.

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Il Bendis narratore ama le atmosfere noir e le situazioni estreme, che obbligano i protagonisti a confrontarsi con scelte decisive. Daredevil e Torso immergono i lettori in un contesto urbano disturbante, reale e sporco. usm4Dove i supereroi dominano la scena, ogni puntata è costruita per portare il protagonista verso una crescita personale che lo mette direttamente a confronto con le proprie motivazioni, con la rappresentazione di sé come eroe responsabile.
Matt Murdock e Peter Parker si interrogano continuamente sul ruolo che rivestono i loro alter-ego nel tessuto cittadino e sociale del quale fanno parte. Ma il pensiero non è fine a se stesso.
Non è l’onanistico, perpetuo ripensamento delle vecchie storie di Stan Lee, né l’approccio psicanalitico delle splendide storie di Jean Marc DeMatteis.

Perché gli eroi di Bendis si trovano costretti a misurare le proprie convinzioni con la realtà attraverso azioni concrete e decise; sono persone che, nel bene e nel male, prendono delle decisioni e ne pagano le conseguenze.
Proprio come il Nash di Torso, costretto a scegliere cosa fare per ridurre il problema degli immigrati clandestini, o il protagonista di Goldfish, pronto a sacrificare tutto e tutti in ragione della propria vendetta personale.

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L’approccio realistico e cinematografico è senza dubbio dominante. A maggior ragione nelle storie della Black Velvet, dove è lo stesso Bendis a disegnare, copiando dal vero, montando fotografie, incastrando il proprio bianco e nero con impalcature architettoniche reali. I risultati non sono sempre soddisfacenti, a causa di un tratto ancora acerbo e debitore di molti cliché (in particolare l’arte di Frank Miller in Sin City), usm2ma esprimono con forza il tentativo dell’autore di presentare ai lettori contesti credibili, comuni e per questo più inquietanti.

Il passato (definitivo?) come disegnatore ha sicuramente lasciato una traccia nello scrittore di oggi. Le sue sceneggiature sono molto dettagliate; il ritmo, nella successione delle vignette, è pensato e definito in partenza, caratterizzando in modo deciso tutte le sue storie. I diversi disegnatori che lo hanno affiancato negli anni hanno dovuto adeguarsi al suo storytelling, per poi rielaborarlo e condensarlo ognuno nel proprio stile. L’esempio più riuscito di questo processo, a mio avviso, è dato dal connubio con Alex Maleev su Daredevil, dove l’intesa sembra essere perfetta. Leggendo i volumi Torso e Goldfish viene quasi da pensare che, se avesse potuto, Bendis avrebbe disegnato esattamente come Maleev.

Bendis è una personalità forte del panorama fumettistico statunitense, sempre più punto di riferimento ed epigono. Prolifico e costante per qualità e intelligenza, ha rivitalizzato la Casa delle Idee, eppure opere come Goldfish, ma soprattutto come la riuscitissima Torso, ci insinuano un dubbio su cosa potrebbe fare oggi in un contesto indipendente. è possibile che le varie Alias e Powers siano la risposta: approccio revisionistico al genere supereroistico intriso di ironia e pathos.

Eppure rimane nel sottoscritto la speranza che un giorno Bensis torni a misurarsi con il racconto autoconclusivo al di fuori del mondo dei supereroi, per uscire da un percorso che oggi sembra diventare sempre più prevedibile e meccanico (per quanto sempre divertente) come sembra dimostrare la recente gestione dei Vendicatori. Altrimenti potrebbe rischiare di esaurirsi.

Riferimenti
Jinx World: www.jinxworld.com

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