Ogni tre mesi, come di consueto, torna l’appuntamento con il Dylan Dog Color Fest e questa quarantacinquesima uscita omaggia Francesco Dossena, disegnatore dell’intero albo (e della copertina), con tre episodi scritti rispettivamente da Marco Nucci, Federico Rossi Edrighi e Diego Cajelli e che hanno come comune denominatore il colore rosso.
Nucci in Qualcosa di rosso ci racconta di come un vecchio dipinto prenda vita e inizi a uccidere, in Rossa è la terra il Dylan di Rossi Edrighi cerca di combattere un’ossessione amorosa verso una vecchia fiamma ormai deceduta e, infine, in Rosso dispera Cajelli mostra una comunità di creature tentacolari con cui purtroppo oggi quasi ognuno di noi ha a che fare.
Tre racconti magari non particolarmente originali, ma ben scritti e che recuperano la poetica di Tiziano Sclavi, quella più ermetica del primo racconto e di libera interpretazione nel suo oscuro finale; quella più classica e netta in cui Dylan combatte i suoi vecchi fantasmi; infine quella più ironica dell’ultimo spezzone in cui, nonostante la serietà e la sensibilità del tema trattato, la narrazione procede con un registro da commedia.
Il compito di mettere su carta questi incubi, come anticipato, spetta al milanese Francesco Dossena, disegnatore non molto prolifico, vista la meticolosità e il lungo tempo che dedica ai suoi lavori, e salito alla ribalta tutto sommato recentemente, ma che, grazie al suo talento, ha saputo ritagliarsi un suo spazio ben preciso nell’editoria italiana e straniera.
Il suo stile riesce a combinare le migliori stilizzazioni di alcuni autori americani quali Dave McKean, Ted McKeever e Bill Sienkiewicz e la bravura nell’utilizzo di luci e ombre (che è anche il titolo dell’albo) di Alberto Breccia e Dino Battaglia. Il risultato è un tratto caratterizzante e perfettamente riconoscibile, a tratti davvero eccellente con tavole di grande fattura e strabordanti di dettagli, spettacolari nella resa quanto nell’impatto visivo, recitate da figure oblunghe e secche, inquietanti e spaventose come il protagonista a cui gli iconici indumenti sembrano sempre cadere, la camicia rossa quasi un sudario, troppo grossa per le sue esili forme.
Se il primo episodio è forse quello qualitativamente più riuscito per il lavoro svolto sulle ombre e un paio di tavole eccezionali come quella finale, rimangono di pregevole livello anche i restanti con una potente, indimenticabile scena di meta suicidio nel secondo e un tentativo di modulare diversamente il tratto, quasi addolcendolo per venire incontro alla vena ironica della sceneggiatura di Cajelli.
Ottimo il lavoro sui colori di Francesco Segala in Qualcosa di Rosso che si affida a una palette molto fredda, asettica e quasi piatta in cui risaltano le mortali creature rosse. Buono anche il lavoro dello stesso Dossena in Rossa è la terra, con una grande applicazione su grigi e semitoni, e azzeccato quello più caldo e dalle tonalità solari e quotidiane di Sergio Algozzino in Rosso dispera. Ancora un bel numero per questa collana.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog Color Fest #45 – Luci e Ombre
Marco Nucci, Federico Rossi Edrighi, Diego Cajelli, Francesco Dossena
Sergio Bonelli Editore, maggio 2023
96 pagine, brossurato, colori – 6,90 €
ISNN: 9771971947007