Art Spiegelman, sotto la maschera del roditore

Art Spiegelman, sotto la maschera del roditore

MetaMaus è un percorso attraverso la genesi di uno dei più grandi graphic novel di sempre guidati dalle parole dello stesso Art Spiegelman.

Non appena si prende tra le mani il volume di MetaMaus è quasi inevitabile essere attraversati da un conflitto interiore. Da un lato la sensazione di osservare un’opera solenne, imponente, la celebrazione di una pietra miliare della narrazione per immagini, qualcosa di necessario.
Dall’altro il dubbio istintivo verso tutto ciò che è didascalico, la paura che il ricordo dell’opera in oggetto sia irreversibilmente violato da un approccio accademico e ingessato.

MetaMaus il libro

La nebbia si dipana non appena si inizia a sfogliare MetaMaus e il lettore ha modo di chiarire gli intenti e lo stile dell’opera, pubblicata da Einaudi Editore, accompagnata anche nell’edizione italiana dal supporto multimediale contenente un fitto archivio di documenti, schizzi, e audiointerviste (con traduzione in italiano riportata all’interno del volume) di Art Spiegelman a Vladek, suo padre.

L’autore – intervistato da Hillary Chute, profonda conoscitrice di Maus e dell’intera produzione dell’autore newyorkese – ripercorre la genesi del fumetto che gli valse il Premio Pulitzer, ma che soprattutto segnò la storia del Fumetto e della Letteratura influenzando in modo irreversibile l’immaginario di lettori da tutto il mondo. Maus si erige ormai da decenni a vera e propria cifra artistica sui temi della Memoria e dell’Olocausto, e MetaMaus – in un percorso sospeso tra il rigore della ricerca e lo stile inevitabilmente dissacrante dell’autore – abbraccia il tentativo di mostrarne la gestazione, senza eludere gli aspetti più ingombranti.

Maus ha imposto a Spiegelman un percorso disseminato in egual misura di gloria, riconoscimenti, ma anche equivoci, difficoltà, domande. Non di rado si ha l’impressione che MetaMaus rappresenti un itinerario di rielaborazione con valore quasi terapeutico, attraverso il quale affrancarsi da tutto ciò che grava come irrisolto nella vita dell’artista.

Un’intervista, dunque. Un viaggio. Soprattutto il tentativo di raccogliere in modo ordinato e definitivo mille interrogativi per ricostruire il più sincero volto artistico di Spiegelman, quello che la sua creazione più grande e ambiziosa ha protetto e costretto allo stesso tempo sotto la maschera del topo.

Maus è stato ed è ancora tantissime cose: un romanzo straordinario, un’opera che ha egual dignità sia dal punto di vista figurativo che letterario, una creazione artistica che vive della tensione tra arte moderna e post-moderna, ma soprattutto è il primo fumetto a imporsi con autorevolezza su temi di importanza capitale: il rapporto tra Narrazione e Tempo, il rapporto (anche al di fuori dell’altissima tradizione semitica) dell’uomo con la Memoria, perfino un contributo fuori dall’ordinario sull’imponente tema letterario del rapporto coi padri di dostoevskjiana memoria.

Il tema di Maus è il recupero della memoria e da ultimo la creazione della memoria. Parla di un disegnatore che cerca di immaginare le vicissitudini del padre

Sui temi intersecati da Maus si è scritto di tutto, questo libro di tutta risposta si smarca intenzionalmente da piste critiche o documentaristiche, per abbracciare la strada audace della meta-narrazione.

Il lettore è introdotto nei mille interrogativi che compongono il “dietro le quinte” della storia di Vladek e Anja. Come e in quale misura l’entroterra underground in cui Spiegelman si è mosso hanno influenzato il Maus effettivamente giunto tra le nostre mani? Quali resistenze ha incontrato la diffusione di Maus in giro per il mondo e in che modo oggi la famiglia Spiegelman fa i conti con l’eredità di una storia così influente?

Le risposte ricevute da Hillary Chute vengono organizzate in un gioco di scatole cinesi, talora intervallato da tavole e ritagli tematici. MetaMaus riesce in un intento estremamente ambizioso: approfondire il lavoro più importante di Art Spiegelman evitando accuratamente di spiegarlo. Questo avviene attraverso la costruzione di un reticolato di informazioni, rimandi, schede, schemi uniti insieme dal fluire delle parole dell’autore, che tengono desta l’attenzione di chi legge con il ritmo tipico della narrazione.

MetaMaus descrive dunque la genesi di un’opera titanica compiendo uno sforzo ulteriore rispetto a un più tipico making of  e accetta la sfida di narrare il recupero della memoria non solo attraverso le parole dell’autore, ma anche offrendo la possibilità al lettore l’esperienza di affrontare in prima persona il mastodontico deposito di informazioni, ricordi, sollecitazioni che lo stesso Spiegelman dovette vagliare durante la creazione della storia.

MetaMaus il dvd

Opera di per sé già importante e unica nella sua parte stampata MetaMaus diventa monumentale se si considera il preziosissimo allegato in DVD. Già il titolo dovrebbe suggerirci che oltre a un approccio metanarrativo all’originale, MetaMaus vive e trae gran parte del suo fascino dall’ipertesto che vi è collegato: sketch di lavoro, documenti rari d’epoca, estratti delle interviste fatte da Spiegelman al padre Vladek, la voce di Art stesso che riflette sulla realizzazione del fumetto, un film realizzato nella seconda metà degli anni ’80 che documenta la visita in Polonia e Germania di Art e sua moglie, ecc.

La quantità di informazioni che l’allegato supporta l’idea che sia proprio questo prodotto il cuore dell’opera. Tramite il DVD è possibile rileggere per intero Maus e, pagina dopo pagina, ascoltare gli estratti originali delle interviste padre-figlio e guardare le bozze e gli studi preparatori delle tavole. La sezione riguardante Maus è quindi un viaggio interattivo profondo, dove profondo vale sia come  toccante che emozionante; che va a fondo delle informazioni e documentazioni che sono stati il mare magnum del contenuto vivo dal quale il libro vincitore del premio Pulitzer è poi nato.

Le conseguenze sono numerose. Oltre all’approccio quasi “pornografico”  che elimina qualunque velo dalle conversazioni personali tra padre e figlio, abbiamo la possibilità di comprendere il lavoro di sottrazione e sintesi che Art ha operato per trasformare parole e aneddoti in un racconto a fumetti. Inoltre si afferma come opera di testimonianza pura, ben oltre le possibilità offerte dal solo fumetto. Sentire la voce del sopravvissuto, di Vladek,  con il suo strano accento, ci trasporta in un altrove storico vivo e spaventosamente attuale.

Infine, muoversi tra le pagine del fumetto digitale sfruttando la ricerca per parole chiave, concede la libertà di costruire un proprio personale percorso di lettura e ascolto, di destrutturare e ricostruire interamente il lavoro di Spiegelman, molto più di quanto permetta la fruizione cartacea. In questo senso, la profondità cui si accennava prima assorbe il lettore completamente, in un processo di mimesi che vale più di qualunque saggio educativo sull’olocausto ci sia mai stato possibile leggere.

Il corpus multimediale fa quindi di MetaMaus un’esperienza euristica completamente inedita, che oltre a omaggiare senza se e senza ma il lavoro originale di Art Spiegelman, si erge come un nuovo punto di non ritorno nei prodotti che trattano il tema della memoria(in generale) e del genocidio della Seconda Guerra Mondiale(nello specifico).

MetaMaus, conclusioni

Terminando questo libro si ha la piacevole sensazione di essere partiti da un’opera che parla di un’altra opera ma di aver finito per affrontare decenni di storia del fumetto e non solo.

Art Spiegelman esplode le sue vignette con l’apparente intento di dire qualcosa di più sul suo fumetto, ma finisce per spalancare finestre sulla sua vita d’artista, mostrando un ritratto forte e contraddittorio: canzonatorio e serioso, sereno e turbato, sensibile e intrattabile, certamente umano.

MetaMaus non è un’opera di critica, non è un documentario, non è neanche soltanto un’intervista. Conserva in filigrana caratteristiche di tutti questi mondi, ma ha l’obiettivo – riuscito – di aggiungere qualcosa in più.

Abbiamo parlato di:
MetaMAUS
Art Spiegelman
Traduzione di Cristiana Mennella
Editore Einaudi, 2016
300 pagine, cartonato, colori (DVD Allegato) – 35,00 €
ISBN: 9788806198039

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