In occasione della consegna del Romics d’Oro, abbiamo incontrato Katja Centomo: sceneggiatrice, scrittrice, imprenditrice e animatrice di eventi… Tanti ruoli, attraversati dalla stessa passione viscerale per i comics e per lo storytelling nelle sue forme più diverse.
A Katja abbiamo chiesto di “giocare” con noi attraverso alcune immagini sul filo della memoria, per ripercorrere momenti, incontri, emozioni del suo straordinario cammino di autrice.
Dalla bambina scout che divorava Asterix, Topolino e “Il Giornalino” tra le montagne della Val D’Aosta e riempiva album e quaderni con storielle disegnate, alla scrittrice di successo che pubblica oggi romanzi con Einaudi e che, con “Monster Allergy“, ha creato uno dei più longevi e prolifici franchise del fumetto e dell’animazione italiana.
Katja Centomo ha costruito, in oltre vent’anni di attività un percorso speciale di “narratrice transmediale” tra fumetto, letteratura e audiovisivo, perché come ci ha ribadito nel corso della bella videointervista fatta nel corso della 30° edizione di Romics:
Mi è sempre piaciuto cambiare, provare cose diverse…
Così, accanto al talento narrativo, Katja ha saputo valorizzare e sperimentarne nel tempo tanti altri. Ancora giovanissima, nei primi anni Duemila, ha dato vita a “Fumetti di frontiera”, festival del fumetto della Val D’Aosta, punto di incontro tra gli autori italiani e quelli internazionali, in particolare francofoni.
Fumetti di Frontiera fu una esperienza bellissima. In quegli anni ospitammo in Val D’Aosta grandissimi autori come Moebius, Toppi, Manara, Bouq… Era un piccolo festival, con una parte business ridotta e una forte vocazione culturale, in cui si aveva la possibilità di confrontarsi tra autori in un location particolare: ricordo ancora le mostre allestite sul monte Bianco… Fumetti di Frontiera mi fece anche capire che, per quanto appassionante, organizzare eventi non sarebbe stato il mio futuro… è veramente complesso organizzare festival e posso solo immaginare quanto sia complicato farlo oggi in grandi kermesse come Romics!
“Fumetti di frontiera” è anche il frutto di un sodalizio familiare, prima ancora che professionale, quello con Erika Centomo.
Con mia sorella Erika abbiamo un vissuto e un percorso artistico parallelo. Da bambine la gara era a chi leggeva prima i fumetti che mia mamma ci faceva arrivare in casa… Poi, entrambe, ci trasferimmo a Milano, per studiare in una scuola di fumetto, lei più orientata all’ambito del disegno, io a quello narrativo… Ricordo con grande affetto i nostri insegnanti, poi divenuti colleghi e amici, Laura Scarpa ed Enea Riboldi. Negli anni abbiamo intrapreso percorsi diversi, io nella fiction, Erika nelle applicazioni educational e divulgative del fumetto, ma il sodalizio non è mai terminato. Erika è anche una colonna portante della nostra Red Whale…
Red Whale è la grande invenzione imprenditoriale cui Katja ha dato vita nel 2002 assieme a Francesco Artibani, sceneggiatore tra i più importanti scrittori del fumetto italiano, compagno di lavoro e di vita per Katja.
Con lui ho creato le mie due più grandi opere… Elena e Leonardo che oggi sono qui in giro per il festival!
Scherza Katja e ci ricorda che l’avventura imprenditoriale di Red Whale è nata di pari passo a quella artistica, strepitosa, di Monster Allergy, serie di successo prima a fumetti e poi anche in animazione, creata con Francesco Artibani, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa.
Sono legata a tutte le storie e i progetti cui ho lavorato ma Monster Allergy è stata una scuola di vita. Dal punto di vista di scrittrice, ho imparato molto sul contenuto, su come gestire una grande narrazione seriale. Dal punto di vista imprenditoriale è stato ancora più importante, perché abbiamo collaudato un sistema che ci permettesse di sviluppare in modo indipendente prodotti e processi, mantenendone il pieno controllo creativo. Da qui è nata la necessità di creare uno studio editoriale per gestire il progetto, Red Whale, che nel tempo è diventato anche un service del settore.
L’avventura commerciale e creativa della “balena rossa” continua ancora oggi, anche se Katja ammette che ama anche trovare spazi diversi, fuori da questa cornice imprenditoriale, per esprimere la propria creatività.
Un service editoriale è un impegno che assorbe tantissime energie. Quando ne ho la possibilità, cerco di alimentare la mia principale passione che resta quella di raccontare storie.
Così nasce, per esempio, il progetto seriale recente di Sette crimini, sviluppato per Tunué assieme all’avvocato Emanuele Sciarretta e realizzato da diversi disegnatori italiani.
Sette crimini rappresenta una operazione inedita per il nostro fumetto di genere “crime”, in cui per ogni tema trattato, accanto a una storia rigorosamente di finzione, sviluppiamo un denso apparato redazionale (criminologico e legale) di documentazione, fatto da esperti. L’idea è che il lettore, dopo essersi appassionato alla fiction possa approfondire la conoscenza del tema, attraverso gli articoli.
Di pari passo, all’attività di sceneggiatrice, Katja ha intrapreso negli ultimi anni anche quella di autrice letteraria per Einaudi Ragazzi, con ben cinque romanzi all’attivo.
Il fumetto è bellissimo, ma proprio perché è sempre un lavoro di collaborazione, a volte è altrettanto bello sperimentare la potenzialità offerta dalla letteratura di confrontarti da sola con i lettori.
Ringraziamo Katja Centomo la disponibilità e la simpatia e ci scusiamo con l’intervistata, per il ritardo con cui pubblichiamo – a causa di problemi tecnici – l’intervista stessa.
La video intervista è stata realizzata nell’ambito della media partnership tra Lo Spazio Bianco e Romics, il festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games della Fiera di Roma, giunto alla 30ª edizione (dal 30 marzo al 2 aprile 2023). La collaborazione proseguirà anche nella prossima edizione di ottobre 2023.