Volage: una poetica evasione dagli inferi

Volage: una poetica evasione dagli inferi

Tunué pubblica "Volage. Cronache dagli inferi" di Desberg e Sandoval, un viaggio fra la disperazione dell’inferno e la poesia dell’amore.

Volage_copPuò esserci speranza all’inferno? O addirittura amore? Ian McGilles, protagonista di Volage. Cronache dagli inferi, nel suo viaggio tra demoni e dannati galleggia fra la tentazione di arrendersi e il desiderio di redimersi, inseguendo l’utopia di una speranza antitetica al mondo in cui si trova.

Edito da Tunué, sceneggiato da Stephen Desberg, disegnato e colorato da Tony Sandoval (già autore per lo stesso editore di opere importanti e premiate come Il cadavere e il sofà, Nocturno, Mille tempeste, Watersnakes e Doom Boy), Volage propone un viaggio intimo e drammatico attraverso un inferno interpretato con disegni eleganti e poetici, anche quando in scena ci sono battaglie sanguinose.

McGilles è un mercenario americano dal passato misterioso che, appena giunto negli inferi, si unisce a un gruppo di dannati – tutti personaggi storici realmente esistiti – in procinto di fuggire. Fra di essi ci sono ad esempio Locusta, una delle prime avvelenatrici della storia che uccise l’imperatore Claudio e il nobile romano Britannico, il principe di Venosa Carlo Gesualdo, che assassinò moglie e amante, la piratessa Anne Bonny e nientemeno che Jack lo Squartatore, a comporre un cast eterogeneo per estrazione sociale, psicologia, epoca di provenienza e crimini commessi in vita.
La compagnia è però braccata dal Dilaniatore, il più temibile cacciatore degli inferi a capo di una muta di cani scatenati. Fra lande desolate, città infernali e un paesaggio che ribolle sia di fiamme e lava sia di neve e gelo, i membri del gruppo si confrontano anche con se stessi, con il proprio passato e con il desiderio di avere un futuro quando, giunti alla città di un principe nobile demoniaco, ciascuno di loro viene messo davanti alla crudeltà dei crimini compiuti.Volage_tav2

La trama di Desberg, ascrivibile al genere gotico ma con influenze horror e fiabesche, è lineare e inframezzata da un serie di flashback, attraverso i quali viene ricostruito il passato di Ian McGilles e si scopre il motivo della sua prematura e violenta dipartita. È lo stesso protagonista ad approfondire gli aspetti psicologici della sua esistenza, con pensieri e racconti affidati a didascalie o a dialoghi. La crescita del personaggio e lo sviluppo di alcuni rapporti umani sfociano in una presa di coscienza che diventa il cardine di uno snodo narrativo nel finale.

Nel corso del viaggio Ian deve confrontarsi con pericoli atroci, in parte compensati da incontri fondamentali. Ad esempio quello con Volage, una creatura antropomorfa esotica tenuta in gabbia insieme a una serie di animali fantastici. La creatura che dà il titolo al fumetto è un altro personaggio dalla personalità stratificata e coinvolgente: sembra non avere più uno scopo, è profondamente demotivata e sfiduciata ma, con una agnizione ben costruita, è protagonista di un colpo di scena che cambia le sorti di McGilles.

Il mondo degli inferi di Desberg – sul quale impatta in modo deciso anche il lavoro grafico di Sandoval – è chiaramente basato su un’opera di costruzione profonda e ricca di dettagli e connessioni. Lo sceneggiatore lavora però sulla sottrazione narrativa, mostrando solo la punta dell’iceberg del suo inferno e gli elementi essenziali per far procedere la storia. Ma al tempo stesso lascia intendere, senza ricorrere a quelli che in gergo si chiamano “spiegoni”, che c’è molto di più, che il suo è un mondo credibile, vasto, articolato e strutturato, fatto di gerarchie e di una pseudosocietà basata anche sul commercio.   

Volage_tav1Tony Sandoval conferma il segno elegante e curato già visto nelle sue precedenti opere. Rispetto all’interpretazione più stilizzata di lavori come Futura nostalgia o Echi invisibili l’autore messicano interpreta Volage con un tratto più realistico – soprattuttto nella resa dei piani ravvicinati, mentre nei campi medi e lunghi adotta un segno più sintetico – caratterizzato da un’attenzione quasi maniacale verso le espressioni e le caratteristiche somatiche. A tavola 14, ad esempio, spiccano i primi piani dei protagonisti, ognuno con un naso e uno sguardo particolari che sembrano rispecchiare origini e caratteri.

La rappresentazione dell’inferno è spietata e a tratti visionaria, con alcune vignette che potrebbero comporre una mostra antologica di pittori surrealisti, come nel caso della doppia che chiude tavola 18. Ombre e punti luce contribuiscono, insieme alle prospettive, a dare profondità ai disegni, impreziositi da una colorazione particolarmente ispirata, che abbina ad ambientazioni prevalentemente opache con colori sfumati, alcuni passaggi più brillanti e intensi, nei quali spiccano le tinte rosse di Volage, quasi a voler rappresentare visivamente una nota di speranza.
Meritano di essere menzionati anche i balloon, alcuni dei quali hanno sfondi di colore diverso quando parlano demoni o altri tentatori primordiali, e la traduzione di Stefano Andrea Cresti, che appare puntuale e sfrutta un vocabolario vario e cucito sui vari personaggi, ognuno dei quali adotta un particolare modo di parlare basato sul lessico e sull’epoca in cui è vissuto.

Pregevole anche la confezione curata da Tunuè, con una copertina cartonata importante e pagine di grammatura adeguata per restituire al meglio il prezioso lavoro di Desberg e Sandoval, capaci infine di lasciar trapelare un barlume di fiducia e di amore perfino all’inferno.   

Abbiamo parlato di:
Volage. Cronache dagli inferi
Stephen Desberg, Tony Sandoval
Traduzione di Stefano Andrea Cresti
Tunué, 2022
144 pagine, cartonato, a colori – 21,00 €
ISBN: 9788867904747

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