La futura nostalgia fantasy di Sandoval

La futura nostalgia fantasy di Sandoval

Tunué pubblica la nuova opera di Tony Sandoval, “Futura nostalgia”, che nella tradizione dell’autore resta in bilico tra racconto di formazione e scenari urban-fantasy.

Marie è una giovane ragazza innamorata di un coetaneo di nome Iggy.
I suoi tentativi di conquistarlo sono accompagnati dalla presenza di una rana sboccata, che la consiglia e la assiste in questa fase della crescita, mentre sullo sfondo si preparano inquietanti accadimenti sovrannaturali.

Futura nostalgia è il titolo dell’ultimo fumetto di Tony Sandoval, ma è anche il poetico concetto di fondo della trama: quella sensazione per cui, mentre ancora si sta vivendo un bel momento, si inizia a pensare a quanto sarà triste quando quel frangente sarà terminato e vi si ripenserà con malinconia.
Un sentimento che permea i pensieri di Marie mentre costruisce la sua relazione con Iggy, soffrendo nei periodi in cui sono distanti, e che a un certo punto si amplia verso un futuro più lontano, astratto e dai toni misteriosi, che fa capolino circa a metà volume assumendo contorni più determinati verso la fine.

Il principale punto debole dell’opera (che, per inciso, non si conclude nell’arco di questo volume, essendo questa solo la prima parte della storia) è il passaggio dall’inizio del racconto, con i suoi toni intimistici, al suo sviluppo in chiave dark-fantasy. Pur accettabile come scelta, viene gestito narrativamente in modo poco chiaro, troppo rapido e disorientando il lettore, perché impone un cambio di ritmo e di suggestioni fin troppo improvviso.

Si potrebbe dire che l’elemento fantastico è introdotto anche nella prima metà del libro, sia tramite la presenza della rana che per via di certi spiritelli che aleggiano attorno alla casa della protagonista. Ma mentre quegli accenni sembravano semplicemente inserti di natura sovrannaturale che potessero in qualche modo innestarsi all’interno del racconto di formazione di Marie, nella seconda metà la situazione assume contorni post-apocalittici. Si abbandona così tutto il costrutto sul personaggio della ragazza, sulla sua scoperta dell’amore e sulla sua crescita, per abbracciare una narrazione di tutt’altro tipo, della quale Marie è sempre al centro ma con una funzione diversa e un contesto stravolto rispetto all’incipit, senza che questa deviazione venga giustificata con i giusti tempi.

Tale svolta narrativa, peraltro, è quella meno riuscita all’interno del fumetto, anche se probabilmente la causa è da ricercarsi nell’incompletezza del quadro che abbiamo a disposizione: la conclusione della storia in un futuro secondo volume provvederà probabilmente a dare compiutezza anche a questo aspetto della trama e a spiegare le cause della situazione.

In ogni caso, è nei primi due terzi del fumetto che si rintraccia il vero pregio di quest’opera, nei quali Sandoval racconta con trasporto le vicissitudini quotidiane della protagonista, senza per questo eccedere in toni intimistici, ma variando il registro grazie ai garbati elementi destabilizzanti accennati, primo fra tutti la rana parlante, che, con il suo linguaggio colorito e i doppi sensi, si conferma immediatamente come spalla comica azzeccata e divertente, un controcanto perfetto per bilanciare con leggerezza – e con quella necessaria malizia sessuale tipica dell’età di Marie – una storia delicata come quella impostata.

Si può notare peraltro una sorta di avvitamento su temi e atmosfere ormai fin troppo familiari a chi conosce le opere precedenti del fumettista messicano: la crescita di giovani protagonisti immersi in ambienti e trame fantasy rappresenta infatti un topos nella narrativa dell’artista, dal quale non si allontana minimamente neanche in quest’ultimo caso.
Se da un lato questa fedeltà può compiacere il lettore, che sa cosa aspettarsi aprendo un’opera di Sandoval, dall’altro si denuncia la volontà di non abbandonare la propria comfort zone, muovendosi entro confini sicuri ed evitando di provare a confrontarsi con un altro tipo di racconto, un atteggiamento un po’ limitante per un autore.

Dal punto di vista artistico, i disegni costituiscono un’attrattiva immediata e una promessa mantenuta, nel senso che lo stile gotico che li caratterizza si presta perfettamente a rappresentare la favola nera che è Futura nostalgia. Il tratto è il medesimo con cui abbiamo conosciuto Sandoval in opere precedenti come Nocturno, Mille tempeste, Watersnakes e Doom Boy, un’estetica che richiama direttamente le atmosfere alla Dave McKean o le visioni di Tim Burton, risultando affascinante e sinuosa.

La protagonista è dotata di un corpo esile e di una testa sovradimensionata, in uno squilibrio evidente e voluto che da un lato esemplifica lo sbilanciamento della crescita sull’individuo e dall’altro crea quella sottile inquietudine dark che ricorda i personaggi di certi film d’animazione in stop motion, tanto da sembrare anche lei di plastilina.
Iggy e gli altri comprimari hanno corpi tendenti al deformed, o straordinariamente magri o allegramente pingui, sempre per aumentare quella sensazione vagamente uncomfortable, mentre gli animali e gli esseri fantastici appaiono con un aspetto prettamente cartoonesco.

Gli ambienti sono vaghi, quasi fumosi, soprattutto grazie alla colorazione soffusa di Sandoval nella quale prevalgono i toni del marrone e del grigio, creando tavole dall’aspetto piacevolmente soft-horror.
Infine, la costruzione della gabbia è libera: privilegia splash-page e linee di demarcazione liquide tra le vignette, a creare un incedere narrativo fluido e irreale, sfuggendo dalla concretezza.

Futura nostalgia gode quindi di un approccio visivo ammaliante dove ogni riquadro ed elemento ivi contenuto volge in una precisa direzione estetica.
È il cavallo di battaglia di Tony Sandoval, al servizio di una storia non sempre convincente a causa del suo cambiare brutalmente obiettivo e orientamento in corsa, lasciando uno sbilanciamento nel quadro generale dell’opera, che allo stato attuale appare quindi poco focalizzata dal punto di vista narrativo, benché efficace sotto il profilo delle sensazioni donate dalle atmosfere infuse.

Abbiamo parlato di:
Futura nostalgia
Tony Sandoval
Traduzione di Stefano Andrea Cresti
Tunué, 2019
176 pagine, cartonato, colori – 15,00 €
ISBN: 9788867902910

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