Se le sue migliori prove su Tex Pasquale Ruju le ha finora offerte con storie contaminate in varia misura con il noir (come La prova del fuoco, Le catene della colpa, Mezzosangue!), genere del quale conosce a fondo regole e meccanismi narrativi, il Texone del 2025, Ben il bugiardo, è invece probabilmente la migliore storia western tout-court scritta finora dall’autore di origini sarde per il Ranger bonelliano.
Insieme a Tex e Carson vede protagonista il personaggio del titolo, un bugiardo matricolato che vede le sue storielle diventare improvvisamente realtà. A questo punto dovrà decidere se continuare a esserne il semplice narratore oppure diventarne il protagonista.

L’albo vede quindi degli inserti con le avventure inventate da Ben all’interno di quella architettata da Ruju, in un interessante esempio di metafiction. Oltre a ciò è anche un racconto di formazione, sul percorso che porta un ragazzo immaturo a farsi uomo, e – tra le righe – una riflessione metatestuale sul potere salvifico del raccontare storie (esemplificative le scene di Ben che scampa più volte alla morte inventandosi sul momento le vicende più strampalate).
La sceneggiatura di Ruju si dipana con passo veloce e spedito, senza cali di ritmo e di tensione, e con tutti i crismi della più classica narrativa western: banditi messicani, tagliagole indiani, villaggi di fuorilegge nascosti tra le montagne, maestrine in pericolo. E, soprattutto, con un apprezzabile tono leggero e scanzonato, senz’altro benvenuto in una pubblicazione a volte troppo seriosa.
Stefano Biglia, disegnatore genovese proveniente dallo Studio di Renzo Calegari, di cui ha ripreso alcuni stilemi grafici, arruolato sulla serie ammiraglia della SBE nel 2016, dopo essersi fatto le ossa su Nick Raider e Magico Vento, dimostra di meritare appieno il palcoscenico del Texone, esibendo una prova sontuosa.
Nel realismo della raffigurazione della frontiera, nell’espressività di pellerossa e fuorilegge, nel dinamismo delle scene d’azione e nella disinvoltura con cui illustra cavalli e cavalieri in movimento Biglia ci ha ricordato nientemeno che Gino D’Antonio, uno dei maggiori illustratori western di sempre.
L’unico appunto che possiamo muovere alla sceneggiatura è che con un disegno così vivo e dinamico sarebbe stata preferibile l’adozione di una gabbia bonelliana meno rigida, con la possibilità per l’autore di usare anche vignette scontornate e non disposte rigidamente in orizzontale. E’ noto che il pubblico di Tex mal digerisca le sperimentazioni grafiche, ma sugli albi speciali come il Texone o i cartonati “alla francese”, che vedono all’opera alcuni tra i maggiori artisti internazionali, una maggiore libertà nella composizione della tavola sarebbe senz’altro auspicabile.
Abbiamo parlato di:
Speciale Tex #41 – Ben il bugiardo
Pasquale Ruju, Stefano Biglia
Sergio Bonelli Editore, giugno 2025
240 pagine, brossurato, bianco e nero – 11,00 €
ISSN: 977112365504050041

