Torna a Roma il Baba Jaga Fest, dall’Europa Orientale al resto del continente

Torna a Roma il Baba Jaga Fest, dall’Europa Orientale al resto del continente

Seconda edizione per Baba Jaga Fest, progetto di Industrie Fluviali con la direzione artistica di Alessio Trabacchini e Serena Dovì.

Comunicato stampa

BABA JAGA FEST
Storie e disegni dall’Europa Orientale
22 – 23 – 24 novembre 2024
Industrie Fluviali | NABA, Nuova Accademia di Belle Arti | Biblioteche di Roma | WPP Campus | Curva Pura | Il Portale Ostiense | Tool | OpenGra
Quartiere Ostiense e dintorni | Roma
con: Igor Hofbauer (CRO), Andrzej Klimowski (PL/UK), Zosia Dzierżawska (PL), Jagoda Czarnowska (PL), Bartósz Zaskorski (PL), Lucie Lučanská (CZ), Jindřich Janíček (CZ), Jurijs Tatarkins (LV), Miguel Angel Valdivia (IT/MX), Giulia Cellino (IT), Serena Schinaia (IT), Croma (IT), Lurida Laida (ALB), Anna Ivanenko (UKR), Oleg Gryshchenko (UKR), Jenya Polosina (UKR), Yuliia Tveritina (UKR), Anna Sarvira (UKR), Ilia Uhnivenko (UKR), Anna Andreeva (UKR), Veronika Kotyk (UKR), Mari Kinovych (UKR), Olena Staranchuk (UKR), Else Edizioni (IT).

Dal 22 al 24 Novembre torna a Roma Baba Jaga Fest, seconda edizione del progetto di Industrie Fluviali con la direzione artistica di Alessio Trabacchini e Serena Dovì. Festival dedicato alle varie forme della narrazione per immagini, lungo i sentieri che dall’Europa orientale conducono al resto del continente, Baba Jaga Fest è un viaggio tra fumetto e illustrazione, uno sguardo unico sulla produzione artistica contemporanea nei paesi che si estendono a est dell’Adriatico, attraverso mostre, workshop e incontri.

Dopo la prima edizione del 2022, Baba Jaga Fest coinvolge tutto il distretto creativo di Ostiense della città di Roma, dal Ponte di Ferro al Ponte Spizzichino, dal Gazometro ai Mercati Generali. Campus, gallerie, community hub, accademie, strade e biblioteche saranno il teatro di questa edizione, un festival diffuso, in cui tutto è a breve distanza: il Portale Ostiense, WPP Campus, Curva Pura, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, OpenGra, oltre a Industrie Fluviali, quartier generale del festival, e a una mostra outdoor lungo via del Porto Fluviale. Inoltre, la Biblioteca Joyce Lussu nel vicino quartiere San Paolo ospiterà alcuni laboratori didattici che precedono l’inizio del festival. 

Con 8 mostre di opere inedite e 24 artiste e artisti italiani e internazionali provenienti da 9 Paesi europei, progetti speciali, talk, performance e workshop, Baba Jaga Fest riunisce scrittrici e scrittori, illustratrici e illustratori, autori e autrici di fumetti, assieme a una vasta comunità che condivide lo stesso impegno e la stessa passione per la creazione, la trasmissione e la circolazione di storie. 

I linguaggi ibridi sono centrali nell’identità delle Industrie Fluviali – afferma Gabriele Scorzoni, cultural manager delle Industrie Fluviali –  a loro volta entità ibrida, ecosistema culturale che opera senza tracciare confini rigidi, sviluppando e realizzando produzioni culturali multiformi e trasversali. Non a caso è qui che nasce Baba Jaga Fest, festival dedicato alla forma espressiva ibrida per eccellenza: il fumetto”. 

Baba Jaga Fest prosegue il suo impegno per l’apertura di nuovi canali di scambio, focalizzandosi sugli scenari artistici dell’Est Europa, servendosi di questa approssimativa espressione geografica per esplorare la vasta diversità dei paesi a est dell’Adriatico, dal Mar Baltico al Mar Nero, dalla mitteleuropa ai paesi dell’ex Unione Sovietica. Roma, città crocevia di culture, accoglie un’ampia comunità proveniente dall’Est Europa, insieme alla quale si vuole lavorare per destrutturare vecchi luoghi comuni e trovare nuove connessioni, necessarie soprattutto in questo periodo. Ecco che la vocazione ibrida di Baba Jaga Fest trova una casa ideale alle Industrie Fluviali. Essa agisce per mettere in contatto esperienze diverse da paesi diversi, favorendo la rappresentazione del sotto-rappresentato, l’incontro, il dialogo. Esattamente ciò che le Industrie Fluviali perseguono nel loro quotidiano di community hub, di piazza aperta, di centro di produzione culturale. L’edizione 2024 di Baba Jaga Fest si svolge nell’ambito di Baba Jaga Europe, progetto europeo coordinato dalle Industrie Fluviali e sostenuto dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, che vede collaborare le Industrie Fluviali di Roma, il Frame Festival di Praga, l’editore kuš! di Riga e il collettivo Pictoric di Kyiv alla realizzazione di eventi e residenze artistiche in diversi paesi. 

Il festival prende il nome dalla Baba Jaga, figura che popola le leggende slave da secoli. Dietro la vecchia strega, ora crudele, ora benefica, si nasconde la dea delle foreste, presenza costante nelle fiabe e nel folklore di tutta l’Europa orientale. Quest’anno l’immagine guida è di Jindřich Janíček: un furgone in panne, con un gruppo di persone che, nell’attesa di ripartire, si radunano sotto un imponente manifesto pubblicitario del Baba Jaga Fest. Un meta-poster che suggerisce una direzione da seguire.

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Il poster di Jindřich Janíček per Baba Jaga Europe, nella variante Baba Jaga Fest 2024.

IL PROGRAMMA

Al centro della programmazione di Baba Jaga Fest ci sono le mostre, aperte al pubblico dal 22 novembre alle ore 17:00 e che saranno visibili fino alle 20:00 di domenica 24.

Baba Jaga Fest inizia già fuori dagli spazi espositivi con i manifesti dell’artista croato Igor Hofbauer. La mostra Human Error propone opere inedite di grande formato (3×2 m) e sarà allestita sugli impianti pubblicitari di tutta via del Porto Fluviale, cambiando il volto della strada dall’11 al 24 novembre.

Presso gli spazi di Portale Ostiense in mostra la doppia personale di Andrzej Klimowski e Miguel Angel Valdivia. Due generazioni di artisti in dialogo accomunate da una stessa sensibilità, visione, ricerca. Da un lato, la retrospettiva di Andrzej Klimowski che ripercorre le tante forme del talento espressivo dell’artista londinese di origine polacca, dall’incisione al fumetto al poster cinematografico; dall’altro, tavole e opere inedite di Miguel Angel Valdivia, messicano d’origine e allievo di Klimowski, col quale condivide molti elementi poetici e stilistici, oltre che svariate collaborazioni e una grande amicizia. 

Gli spazi di WPP Campus ospitano Safe Place, mostra collettiva di tavole a fumetti inedite di Pictoric – organizzazione culturale indipendente nata all’inizio della guerra in Ucraina che riunisce 10 artiste e artisti ucraini: Anna Ivanenko, Oleg Gryshchenko, Jenya Polosina, Yuliia Tveritina, Anna Sarvira, Ilia Uhnivenko, Anna Andreeva, Veronika Kotyk, Mari Kinovych, Olena Staranchuk. La mostra si struttura come una narrazione condivisa che si origina dai luoghi dove le artiste e gli artisti si sono rifugiati a seguito dell’invasione russa. In questa collettiva le artiste e artisti coinvolti presentano 44 tavole originali che raccontano storie inedite attorno all’idea di “luogo sicuro” quando la propria esistenza è sconvolta dalla guerra o dall’oppressione sociale. L’idea di “luogo sicuro” trascende lo spazio fisico per abbracciare un sentimento profondo, un rifugio emotivo e mentale dove si può abbassare la guardia e sentirsi liberi di essere se stessi. La mostra si svolgerà prima a Roma, e in seguito a Praga e a Riga.

Industrie Fluviali, quartier generale di Baba Jaga Fest, ospita la mostra con i progetti realizzati in occasione di Casa Baba, il programma di residenze artistiche che ha coinvolto Giulia Cellino, Jindřich Janíček e Jurijs Tatarkins. Da queste esperienze sono nate tre storie a fumetti che, oltre a essere raccolte in uno speciale volume che verrà lanciato durante Baba Jaga Fest, saranno al centro di una mostra collettiva.

Giulia Cellino è una giovane autrice che dal 2015 autoproduce i suoi lavori e dal 2022 collabora al progetto collettivo a fumetti “Povere Puttane”. Sue storie brevi e illustrazioni sono apparse su Linus, D di Repubblica e Domani Editoriale. Jindřich Janíček, illustratore ceco, è co-founder della casa editrice Take Take Take. Nei suoi libri illustrati a farla da padrone è il gusto del viaggio e dell’esplorazione, la fascinazione per la scoperta, l’epica delle piccole storie dietro agli oggetti, alle architetture e ai paesaggi. Jurijs Tatarkins, artista lettone, è stato incluso in pubblicazioni antologiche internazionali come š!, edito da kuš!, e Kuti, il magazine del collettivo finlandese Kutikuti. Fa parte di Sābrs, collettivo che produce la fanzine omonima e un festival dedicato alla piccola editoria che si svolge a Riga dal 2022.

Da Industrie Fluviali sarà anche possibile visitare la collettiva Stesso Mare, che si propone di mettere a fuoco passato e presente dell’Albania con le opere di Serena Schinaia, Croma, Lurida Laida. Settantuno chilometri separano le coste della Puglia da quelle dell’Albania, una prossimità che si avverte in modi diversi fra le due sponde dell’Adriatico, ma che unisce le tre artiste di questa collettiva lungo percorsi personali e professionali.

Croma presenta le tavole originali di Jepi Jora, graphic novel che narra di una bambina arrivata a Bari nel 1991 a bordo della nave Vlora, insieme ad altri ventimila albanesi in fuga. Lurida Laida, nata a Valona, ripercorre le memorie della sua infanzia con tavole a fumetto inedite, dai colori pastello, che raccontano storie intime e collettive. Serena Schinaia, infine, propone un’installazione sulle orme di un progetto nato nel 2013, quando ha intrapreso un viaggio verso Scutari sulle tracce del Kanun, il diritto consuetudinario albanese.

Gli spazi di Industrie Fluviali ospitano infine Strange Garden, mostra personale di Zosia Dzierżawska. L’artista polacca presenta il suo grande trittico ispirato all’opera di Hieronymus Bosch De tuin der lusten, Il Giardino delle delizie. Un’ispirazione che ha accompagnato l’illustratrice fin dall’infanzia e che trova nuovi simbolismi, altri livelli di lettura. Specializzata in libri illustrati per l’infanzia, è un’autrice di fumetti e illustratrice. Si divide fra Varsavia e Milano, dove ha fondato con altri otto illustratori lo Studio Armad’illo. 

Lucie Lučanská, illustratrice ceca, è protagonista di una mostra personale di produzioni inedite per Baba Jaga Fest, realizzata per gli spazi della galleria di arte contemporanea Curva Pura. Accademica della stampa risograph, sperimentatrice in campi d’applicazione distanti fra loro, Lučanská, oltre alle numerose pubblicazioni, ha esposto in decine di mostre personali e collettive, non solo in Europa ma anche in Giappone, Israele e Corea. 

Jagoda Czarnowska, artista polacca, animatrice, disegnatrice e pittrice è presente a Baba Jaga Fest in una doppia personale con Bartosz Zaskórski dal titolo Sleep Bump presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Questa mostra è un unico, organico racconto, composto dalle deformità e mostruosità di Zaskórski, e dalle figure di Czarnowska, a metà tra surrealismo e psichedelia. Un’esplorazione che si addentra nei territori dei sogni, della subcoscienza e degli angoli repressi della memoria. Le opere in esposizione, un dialogo tra creazioni recenti e lavori di periodi passati, compongono un paesaggio frammentato in cui il non detto e l’invisibile prendono forma invitando lo spettatore a confrontarsi con le parti più oscure e sconosciute della mente. 

Le attività laboratoriali per bambini e adulti sono una componente fondamentale di Baba Jaga Fest. Si articoleranno dal 20 al 24 novembre e ci si può registrare gratuitamente sul sito babajagafest.it
Si parte il 20 – 21 novembre presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti con Dreams, surreal comics and dogs, con il workshop a cura di Bartosz Zaskórski & Jagoda Czarnowska che con questo laboratorio vogliono stimolare i partecipanti a sviluppare la capacità di raccontare una storia con le immagini. Storie complete o singole pagine di fumetti, moodboard, storyboard, progetti accennati o estremamente dettagliati: ogni soluzione per narrare visivamente è ammessa. Si prosegue il 22 e 23 novembre con due workshop: il primo è The Mind presso OpenGra a cura di Andrzej Klimowski e Miguel Angel Valdivia. Partendo da dettagli di disegni esistenti, i partecipanti dovranno realizzare immagini complete dettate dalla propria interpretazione di ciò che i dettagli suggeriscono. Il secondo presso Industrie Fluviali a cura di Else Edizioni dal titolo FUORI REGISTRO. Due incontri di 6 ore ciascuno, con l’obiettivo di realizzare un libro collettivo illustrato, stampato e rilegato dai partecipanti, ai quali viene offerta la possibilità di avvicinarsi alla tecnica di stampa serigrafica e alle strategie narrative dell’albo illustrato e del fumetto.

Baba Jaga Fest torna alle Biblioteche di Roma. In collaborazione con la Biblioteca Joyce Lussu, ragazze e ragazzi avranno la possibilità di apprendere tecniche di raffigurazione inconsuete e servirsene per raccontare una storia. Infine il 23 novembre Industrie Fluviali ospita il laboratorio didattico di Zosia Dzierżawska, che guiderà ragazzi e ragazze dai 10 ai 14 anni nella realizzazione di illustrazioni in cui mescolare esperienze reali a elementi fantastici.

Al termine di Baba Jaga Fest seguirà Baba Jaga Mrkt, mercato dedicato all’incontro fra editori dell’Europa mediterranea con editori del centro ed est Europa specializzati in fumetto e illustrazione. Una due giorni che si terrà domenica 1 e lunedì 2 dicembre presso il Divadlo X10, teatro nel quartiere di Nové Město a Praga, per promuovere l’esportazione e la diffusione di fumetti e albi illustrati all’interno del continente.

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