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Storia di un BOOM!: intervista a Ross Richie

30 Agosto 2024
La vendita a Penguin Random House dei BOOM! Studios è stata una notizia sorprendente. Abbiamo contattato l'ex amministratore delegato Ross Richie per ripercorrere la storia dell'azienda.
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Ross Richie Boom CropFin dalla sua creazione, BOOM! Studios ha portato grande energia nel mondo dell’editoria a fumetti statunitense. Nell’ultimo decennio, la casa editrice ha rafforzato e consolidato la sua posizione come una delle entità indipendenti più importanti, dinamiche e creative degli Stati Uniti, diversificando la sua offerta con serie per bambini e ragazzi, storie di proprietà di autori e storie su licenza. I principali successi includono, tra gli originali, Lumberjanes, Giant Days fino ai recenti grandi successi come Something is killing the children e BRZRK, che vede come protagonista e cocreatore Keanu Reeves, mentre le storie su licenza spaziano dal Pianeta delle scimmie a Buffy, da Firefly a Power Rangers, Gumball, Steven Universe e Adventure Time. La notizia dell’acquisto da parte del grande e potente editore Penguin Random House segna una nuova svolta nella storia dei BOOM!Studios, con nuove prospettive da esplorare.
Per parlare di BOOM! e ripercorrere la sua storia, abbiamo incontrato l’ex amministratore delegato Ross Richie.


Partiamo dall’inizio: come sono nati i BOOM! Studios e cosa ricorda di quei primi anni in cui ha iniziato a lavorare nell’industria del fumetto statunitense come editore?
Lo scrittore-artista Keith Giffen mi chiese di scrivere una serie da disegnare per la Image Comics, intitolata Dominion e Dave Elliott inchiostrò il secondo numero. Dave mi chiamò e mi chiese se conoscevo qualcuno interessato a far rivivere la sua vecchia casa editrice della fine degli anni Ottanta e inizio Novanta, la Atomeka, e gli dissi che l’avrei fatto io. È così che sono passato dalla scrittura di una serie Image alla pubblicazione di fumetti. Ho lavorato con Atomeka per un breve periodo e poi ho preso i miei progetti Atomeka, come Hero Squared di Giffen e DeMatteis, e me ne sono andato per formare BOOM!
È stata un’idea di Keith quella di farmi uscire da Atomeka. Ha dovuto convincermi a farlo. Ero scettico sul fatto che avrebbe funzionato. Stiamo parlando del 2004-2005.

Hero Squared Vol 1 9781934506004 HrQuali sono state le prime mosse per posizionarvi in questo mercato così competitivo?
Avevo lavorato nel marketing della Malibu Comics all’inizio degli anni Novanta, quindi conoscevo il sistema di distribuzione e il funzionamento dell’industria, dai rivenditori ai creatori, in un modo che molti non conoscono. Così ho sfruttato i creatori che conoscevo e ho posizionato le mie prime uscite in modo da attirare l’attenzione e mi sono lanciato con successi come Hero Squared e Zombie Tales, che mi hanno messo nella fortunata posizione di ottenere una certa attenzione fin dalle prime uscite.

Poi vi siete lentamente affermati nel mondo del fumetto statunitense, ottenendo anche notevoli risultati di vendita. Qual è stato il punto di svolta che vi ha fatto capire di aver assunto una posizione rilevante nel mercato?
Penso sia stato il lancio della serie Farscape (basata sull’omonima serie televisiva fantascientifica creata da Rockne S. O’Bannon e prodotta, tra gli altri, da Brian Henson, andata in onda a cavallo tra gli anni Novanta e il 2000 e diventata un piccolo cult, NdR). Il successo è stato tale da poter fare un secondo mensile basato sulla licenza, e poi abbiamo lanciato i fumetti Disney — Pixar, i Muppet e Topolino e Paperino. È stato un grande passo avanti, mentre noi facevamo cose come Gli Androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, da cui è tratto Blade Runner. Quei progetti di più alto profilo hanno fatto davvero finire l’attenzione su di noi e hanno fatto sì che alcuni fan e rivenditori prendessero atto della nostra presenza.

4warhammer40kQuanto è stato importante decidere di concentrarsi anche sui fumetti per bambini e ragazzi?
È stato un importante elemento di differenziazione, ci siamo occupati di fumetti per bambini prima che fosse di moda. In effetti, alcuni membri della Diamond mi dissero all’epoca, in maniera molto diretta, che “I bambini non comprano fumetti”, nel tentativo di dissuadermi dal farlo. C’è stata una grande reazione e in seguito una grande spinta da parte del mercato diretto e del mercato librario a fare fumetti per bambini e questo ci ha posizionato come leader nel settore. Non abbiamo riportato in auge i fumetti per ragazzi da soli, ma in quel momento siamo stati sicuramente dei pionieri di quel movimento.

Quali sono stati i momenti più difficili di questo percorso e quali quelli che l’hanno resa più orgogliosa?
Nel 2007 ho spedito ai rivenditori un libro in cui credevo molto e le vendite non sono andate bene. È stato un momento difficile, perché finanziariamente mi ha fatto perdere molti soldi. Un giorno, mentre ero seduto all’aeroporto, ho pensato di appendere i libro al chiodo. Sono contento di non averlo fatto.
Il progetto di cui sono probabilmente  più orgoglioso è BRZRKR, perché siamo arrivati al punto che una superstar come Keanu Reeves ci ha considerati degni del suo progetto e ha fatto un lavoro così eccellente per promuoverlo. Abbiamo abbracciato il mondo Kickstarter in grande stile, ormai è diventato uno standard per molti, quindi abbiamo davvero cambiato il modello produttivo.

BrzzrkSe dovesse scegliere tre serie che secondo lei hanno segnato la storia dei BOOM!Studios, quali sarebbero?
Hero Squared segna la genesi della compagnia, quindi è importante, ed è il primo fumetto di Keith Giffen che mi ha spinto a pubblicare da solo. Quindi non c’è BOOM! senza Keith e sarò sempre grato a J.M. DeMatteis che ha accettato di partecipare, senza di lui Hero Squared e quindi BOOM! potrebbero esistere. Warhammer 40.000 è probabilmente il secondo libro più importante per noi, perché abbiamo fatto in modo che la licenza fosse riprodotta in maniera corretta e che a scriverla fosse Dan Abnett, che era l’autore dei romanzi più venduti di Warhammer 40000. È stato un momento importante per essere riconosciuti come qualcuno che fa bene le licenze. Abbiamo fatto scrivere Farscape a Rockne O’Bannon, creatore della serie omonima, e questo è stato fare le cose per bene. Abbiamo vinto dei premi per i nostri fumetti dei Muppets, il che ci ha portato a fare Power Rangers, che è stato un grande successo commerciale. È un impegno a fare le licenze nel modo giusto e non solo per fare cassa, questo è un segno distintivo dell’azienda. L’ultimo che voglio citare deve essere per forza BRZRKR, per tutte le ovvie ragioni già espresse. Questi tre momenti rappresentano davvero l’inizio, il punto di mezzo e la fine per il mio incarico presso l’azienda.

Era nell’aria da tempo che qualcosa stava cambiando per i BOOM! Studios ed è notizia di poche settimane fa che sono stati venduti a Penguin Random House, uno dei giganti dell’editoria e della distribuzione negli Stati Uniti. Come è maturata questa decisione?
PRH ci ha contattato per l’acquisto della società e noi eravamo entusiasti. L’accordo ha richiesto molto tempo, ma è così emozionante vederlo concluso e siamo orgogliosi del risultato. il meglio deve ancora venire!

Cosa cambierà a questo punto per BOOM!Studios?
Non ne ho idea. Ora dipende dalla Penguin Random House. Per quanto mi riguarda, in questo momento ho bisogno di passare del tempo con le mie due bambine e di preparare un sacco di panini al burro d’arachidi. Quando sei amministratore delegato e presidente di un’azienda fiorente e in rapida crescita per 19 anni non hai molto tempo da dedicare a casa, quindi ora è arrivato il momento di stare a casa.

Intervista realizzata via e-mail tra luglio e agosto 2024

Emilio Cirri

Emilio Cirri

Nato a Firenze una mattina di Gennaio del 1990, cresce dividendosi tra due mondi: quello della scienza e quello dell'arte. Si laurea in Chimica e sogna di fare il ricercatore. E nel frattempo si nutre di fumetti e spera di poterne sceneggiare uno, un giorno. Il primo amore della sua vita è Batman, amico fedele dei lunghi pomeriggi passati a giocare in camera sua. Dai supereroi ha piano piano esteso il suo campo di interesse fumetto, sia esso italiano, americano, francese, spagnolo o giapponese. Nel tempo che non dedica ai fumetti, guarda film e serie tv, scrive recensioni e piccole storielle, e forse un giorno le pubblicherà su un blog o in qualche altro modo.

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