Cosa può rendere speciale un fumetto della scuderia Bonelli, al giorno d’oggi? Forse l’incontro tra l’indagatore dell’incubo Dylan Dog e quello strano personaggio che è il Napoleone di Ambrosini. La copertina ricalca quella dello storico numero uno derll’indagatore dell’incubo; guardandola, prima di sfogliare l’albo, mi chiedevo: come si incontreranno i due? Sarà nel mondo reale o nel mondo fantastico? Funzionerà? No, non ha funzionato del tutto. E non tanto per presunte “incompatibilità di carattere” tra i due protagonisti, quanto per la stanca sceneggiatura di Ambrosini, senza mordente e piuttosto scontata. Dylan non è altro che un personaggio dei fumetti che diventa reale per il desiderio di un ragazzino. E tra Fred Astaire, zombi che non fanno paura, personaggi di contorno senza alcun mordente, la storia si trascina senza emozioni verso il suo epilogo (Guglielmo Nigro).

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