Kronet: riflessioni sull’ecologia e sull’esistenza

Kronet: riflessioni sull’ecologia e sull’esistenza

Una cyborg che non dovrebbe esistere e una ragazza che vuole sentirsi viva cercano la verità sul mondo di "Kronet", graphic novel di Davide Bart. Salvemini.

Kronet CopKronet è l’ultimo lavoro di Davide Bart. Salvemini edito da Eris Edizioni, che aveva già pubblicato nel 2018 il suo fumetto d’esordio Kaleidos. Una realtà futura perfetta, un passato perduto nell’oblio, un muro invalicabile. È il mondo ordinario presentato dall’autore (intervenuto fra l’altro nella rubrica Immagina lo spazio bianco), che viene però sconvolto da un incidente stradale.

Diane, giovane umana, investe C23, un robot in difficoltà. Nonostante quel tipo di macchine cibernetiche non dovrebbe più esistere, la ragazza segue il suo istinto e decide di aiutarla. Si forma così la coppia di protagoniste del fumetto, che agiscono in un’ambientazione fantascientifica collocabile in un futuro lontano ma non precisato. Ciò nonostante le origini di una società del tutto avulsa dalla nostra, all’apparenza confortevole e sotto controllo, sembrano risalire a un periodo non dissimile dal nostro presente. Il mondo di Salvemini è popolato da persone che non sanno più leggere e non hanno memoria storica, soprattutto riguardo ciò che accadde nei primi anni del Ventunesimo secolo. Inoltre un muro impossibile da oltrepassare circonda la città e nessuno immagina, o meglio a nessuno interessa immaginare, cosa ci sia al di là. A nessuno tranne che a Diane la quale, già prima di incontrare l’amica robot, si sentiva diversa. Questa disuguaglianza viene sfruttata dall’autore sia per esplicitare l’aura di mistero che avvolge la città, sia per esprimere dubbi sul livello di coscienza degli esseri umani, che non sembrano rendersi conto della propria esistenza. 
Le perplessità di Diane vengono amplificate da C23 nonostante le difficoltà pratiche di comunicazione, la presenza di un inseguitore inarrestabile e una realtà che via via rivela la propria vera natura.

Man mano che il velo di Maya si solleva, Salvemini affronta le tematiche chiave di Kronet. Fra di esse spicca quella ambientalista, intrecciata però a questioni umane e filosofiche più ampie e al tempo stesso più intime come il valore delle proprie decisioni, il rapporto fra uomo e macchina e fra uomo e algoritmo, la scelta fra libero arbitrio o sottomissione, fra vita e non vita.
L’autore sviluppa una trama ben ritmata dall’alternanza di momenti d’azione, colpi di scena e sequenze riflessive, e mantiene alto il livello di attenzione con la creazione di un clima in cui le protagoniste sono costantemente braccate. La perenne necessità di fuga non è però fine a se stessa, ma conduce al plot twist nel quale passato e presente si incontrano per condurre a un finale chiuso e spiazzante.

La parte centrale del fumetto – con le rivelazioni fondamentali per comprendere il futuro di Salvemini, legate anche al climate change – può apparire a tratti verbosa e assumere in certi passaggi le caratteristiche dello spiegone, soprattutto per un lettore già ferrato in materia, che potrebbe considerare scontate o ripetitive alcune delle verità e delleKronet Tav1 conseguenze descritte nella graphic novel. Il discorso cambia però se si considera la nostra scarsa cultura ecologica, resa inoltre potenzialmente inaffidabile da operazioni di greenwashing o dalla cosiddetta “ecoansia”: per chi non ha approfondito il tema alcuni dei passaggi più didascalici possono essere utili a far maturare una serie di domande sul futuro della Terra, in riferimento al cambiamento climatico e alla pessima gestione del Pianeta da parte degli umani e dei loro governi.

Anche dal punto di vista architettonico, paesaggistico e cromatico, il mondo futuro di Kronet è completamene disconnesso dagli standard attuali. Nonostante si intuisca la presenza di strutture residenziali squadrate e su più livelli, ciò che pervade il fumetto non sono le tecniche ingegneristiche o gli stili di progettazione di edifici o strade, ma il cielo. La “volta celeste” di Salvemini è fittizia e di un rosa eterno, pieno, opprimente e restrittivo, ben distante dalle sfumature di un tramonto. È più simile a un soffitto e trasmette all’ambientazione un’atmosfera artificiale, al quale si aggiungono connotazioni psichedeliche dovute ai colori acidi, accesi e per l’uso limitato dei neri e dei bianchi.
Forme e fisionomie sono stilizzate e realizzate con una linea morbida, sottile o spessa a seconda delle necessità e del tipo di inquadratura. La colorazione di ciascun personaggio è specifica ed è estesa agli sfondi dei balloon, che si presentano senza pipette.

La tavola è in prevalenza classica e con vignette regolari ma sono presenti molte illustrazioni a tutta pagina o su due pagine oltre ad alcune interessanti sequenze destrutturate che aggiungono un elegante tocco underground. Tutti questi elementi portano alla mente gli sviluppi artistici di autori indipendenti della scena nordamericana degli ultimi dieci anni, come Jesse Jacobs e Michael DeForge, ma anche rimembranze di Tom Gauld e del tedesco Max Baitinger, nei confronti dei quali Salvemini si pone in diretta connessione.

Kronet è un’interessante miscellanea di tematiche attuali, ataviche e di sperimentazione visiva, che fa riflettere sulle origini di un futuro oggi distopico, ma domani chissà.

Abbiamo parlato di:
Kronet
Davide Bart. Salvemini 
Eris Edizioni, 2023
160 pagine, brossurato, colori –18,00€
ISBN 9791280495365

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