Intervistato dal Los Angeles Times, il regista James Mangold ha avuto modo di parlare di Wolverine: L’immortale, il nuovo capitolo cinematografico sull’artigliato mutante canadese, sottolineando che lo scopo principale della pellicola è raccontare l’animo di Logan, senza riassumere nuovamente le sue origini.
“Non mostri come Harry Callaghan è diventato Harry Callaghan. Lui è così. Non devo spiegare chi è, dove si trova, come ha ottenuto i suoi artigli, che cosa è l’adamantio. Sto solo cercando di fare quello che mi piacerebbe davvero vedere, ovvero un forte studio del carattere di un eroe tormentato e davvero interessante, portando quello che ho imparato a fare in altri tipi di film di genere noir o anche western, in questo film“.
Il regista ha infine aggiunto che il film avrà molto a che fare con la figura di un uomo “che sta cercare di capire se stesso, che sta lottando con la violenza, la rabbia e la sua perdita e allo stesso tempo viene gettato nel caleidoscopico mondo della cultura giapponese“, sottolineando quindi anche lo stato di sofferenza dopo la perdita di Jean Grey in X-Men: Conflitto Finale”.