IL MCU senza Spider-Man?
La notizia che, più di ogni altra, ha destato l’interesse degli addetti ai lavori e degli appassionati in questi ancora assolati giorni di agosto, è quella riguardante l’inaspettata conclusione della partnership tra Sony e Marvel inerente il franchise cinematografico dell’arrampicamuri.
L’annuncio apre prospettive inedite principalmente per i Marvel Studios, di nuovo orfani del proprio personaggio principale, soprattutto alla luce del successo globale ottenuto da Spider-Man: Far From Home, che solo poche settimane fa ha oltrepassato al botteghino la cifra del miliardo di dollari. La conclusione di questa collaborazione, che ha di fatto rilanciato il personaggio dell’arrampicamuri grazie anche all’interpretazione di Tom Holland, mette infatti il braccio cinematografico della Casa delle Idee in una posizione alquanto scomoda, soprattutto dal punto di vista narrativo.
Come infatti avevamo scritto solo qualche settimana fa, sembrava ormai appurato, e quasi scontato, che l’alter ego di Peter Parker avrebbe assunto nel corso dei prossimi anni un ruolo di leadership nel Marvel Cinematic Universe, una impostazione questa che proprio l’ultimo film aveva costruito in maniera dettagliata, fornendo al pubblico una storyline da seguire che sarebbe stata di certo approfondita nel capitolo successivo.
Non andremo, con questo articolo, a riassumere nuovamente i fatti né le motivazioni economiche che hanno portato a questo inaspettato evento, ma piuttosto cercheremo di capire quale potrebbe essere il futuro cinematografico dell’arrampicamuri.
Qualche mese fa, avevamo analizzato in maniera dettagliata la strategia della Sony negli ultimi mesi, tesa a rispondere alla preponderanza Disney e delle altri major con la costruzione di nuovi franchise da sfruttare. Una operazione non ancora riuscita completamente, visto che proprio di recente il rilancio di un brand quale Men in Black non ha sortito i risultati sperati, lasciando l’amaro in bocca nella dirigenza Sony.
E’ però proprio l’universo di Spidey che alla Sony sta rivivendo una sorta di nuova giovinezza, visti i successi di Venom e di Spider-Man: Un nuovo Universo.
Proprio gli exploit di questi due lungometraggi potrebbero in qualche modo avere spinto la Sony a pensare che, soprattutto dopo il successo di Spider-Man: Far From Home, il brand in generale legato all’universo dell’Uomo Ragno è pronto per andare avanti con le proprie gambe. In questo modo, è anche possibile che la dirigenza della major stia studiando le possibilità alla base di un eventuale crossover tra Venom e il suo avversario principale, anche se in questo caso il tutto è nell’ambito di sole speculazioni.
Che la Sony abbia ormai messo al centro delle proprie strategie cinematografiche e televisive l’arrampicamuri, è anche confermato dal recente accordo stipulato con i registi e sceneggiatori Phil Lord e Chris Miller, i quali sono al lavoro su serie tv basate su personaggi collegati al mondo dell’Uomo Ragno, un elemento questo che potrebbe fare pensare che la major stia attentamente valutando di mettere proprio i due al timone di un possibile terzo film di Spidey, visti i dubbi su un probabile ritorno di Jon Watts come regista.
E i Marvel Studios? E’ ovvio che, come detto poche righe fa, questo annuncio abbia in qualche modo scombussolato i piani della Casa delle Idee, la quale non solo ha lavorato duramente per mettere al centro del loro universo il personaggio di Peter Parker, ma anche utilizzato proprio l’ultimo film per anticipare una futura e imponente storyline riguardante l’intero MCU. Una cosa questa che confermava in maniera implicita l’importanza che il franchise stava assumendo nel quadro generale. Come avevamo evidenziato solo qualche settimana fa, i Marvel Studios hanno comunque un personaggio di punta, totalmente di loro proprietà, da potere utilizzare nei prossimi anni, che risponde al nome di Captain Marvel.
E’ comunque palese che l’effetto richiamo che il personaggio interpretato da Tom Holland aveva, soprattutto per i legami con la figura di Tony Stark (Robert Downey Jr.) si sia dissolto come dopo lo schiocco di Thanos visto in Avengers: Endgame.
Il flop di The Kitchen
Uno dei flop più forti di questa estate 2019 è stato quello di The Kitchen, l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto Vertigo interpretato da Melissa McCarthy, Tiffany Haddish ed Elisabeth Moss.
La pellicola, uscita nelle sale USA lo scorso 9 agosto, ha incassato poco più di 11 milioni di dollari, scivolando ben presto nei meandri più bassi del box office americano.
L’insuccesso di The Kitchen, un film drammatico che vedeva in ruoli seri due famose attrici dedite solitamente a progetti più leggeri, come la McCarthy e la Haddish, è stato causato da una campagna promozionale non all’altezza da parte della Warner, che non ha mai supportato veramente il film targato New Line Cinema.
Warner Bros. sapeva che sarebbe stata una vendita difficile, dato che non hanno supportato “The Kitchen” come un grande successo estivo fin dall’inizio – ha dichiarato a Variety nei giorni scorsi l’analista Jeff Bock.
The Kitchen, costato 38 milioni di dollari, è per gli analisti del settore l’ennesima pellicola con un budget medio che ha lottato per emergere tra i grandi Blockbuster che dominano le sale multiplex, rendendo molto difficile vendere al pubblico ciò che potrebbe essere visto facilmente su una piattaforma come Netflix. Tuttavia, stando a quanto ha scritto Variety, le modeste spese di produzione e marketing aiutano a limitare eventuali danni agli studios.
Faccio questo lavoro da molto tempo e non ho mai visto una differenza tra i film che funzionano e i film che non lo fanno – ha dichiarato Jeff Goldstein, presidente della distribuzione di Warner Bros – C’è sempre della cautela quando diamo luce verde ai film. Nel caso di questa storia, abbiamo preso delle scelte coraggiose che non sono andate bene per noi.
Secondo la rivista di spettacolo, presentare due attrici come Melissa McCarthy e Tiffany Haddish, che hanno costruito la loro carriera sulla commedia, è una delle scelte che si sono rivelate controproducenti, in quanto forse si è chiesto troppo al pubblico, abituato a vedere queste due figure femminili in ambiti più soft.
Penso che il pubblico sia abituato a vedere gli attori comici recitare in modo diretto, tuttavia ciò non significa che quegli sforzi abbiano avuto necessariamente successo al botteghino – ha aggiunto Bock – Ogni volta che ci sono una manciata di nuove uscite in un determinato fine settimana, ci saranno sicuramente perdite al botteghino.
Nei mesi scorsi Widows, una ottima pellicola diretta da Steve McQueen con un cast interamente femminile, che ha ricevuto ottime critiche, non ha sorpreso al botteghino USA, incassando 70 milioni di dollari a fronte di un budget di 42 milioni, un successo modesto che comunque si è riflettuto su The Kitchen, anche per alcune somiglianze narrative tra i due film.
The Kitchen era proprio come Widows, tranne per il fatto che non è altrettanto buono – ha dichiarato il critico Owen Gleiberman.
La somiglianza con Widows è stata certamente uno svantaggio – ha infine aggiunto Bock – Anche tutti i problemi di violenza con le armi nei media potrebbero aver avuto un ruolo. L’evasione è un’attrazione essenziale per il pubblico ed è possibile che questo film abbia presentato questioni fin troppo familiari.