La Sony tra Spider-Man e la Valiant

La Sony tra Spider-Man e la Valiant

In questa puntata, le strategie della Sony tra i personaggi di Spider-Man e quelli Valiant, nuove beghe legali per AMC e il mondo di The Walking Dead.

La Sony oltre Spider-Man

L’annuncio di pochi giorni fa riguardante il film su Morbius, con il coinvolgimento dell’attore Jared Leto nelle vesti del protagonista Michael Morbius, è un nuovo atto che consolida l’attuale  strategia della Sony, decisa a sfruttare appieno i personaggi facenti parte del mondo dell’arrampicamuri.
Al momento, è ancora presto per capire se questo progetto avrà qualche legame, anche narrativo, con il Venom interpretato da Tom Hardy o con Silver & Black, la pellicola su Silver Sable e la Gatta Nera recentemente rinviata e attualmente in fase di riscrittura, ma è certo ormai che la major americana ha deciso di prendere una direzione più convinta nel volere realizzare spin-off su villain e personaggi nati sulle pagine di Spider-Man, anche per ovvie ragioni commerciali e di concorrenza.

La Sony ha infatti bisogno di franchise e tentpole di successo da sfruttare, soprattutto dopo la fine della gestione dei film di 007, che hanno regalato alla società dei grandi successi in termini finanziari. La major è, al momento, una delle poche nel panorama hollywoodiano ad avere al suo arco poche frecce da puntare verso gli spettatori. In questo senso vanno le recenti acquisizioni di Soldado (il cui primo capitolo Sicario fu prodotto dalla Lionsgate) e la realizzazione di The Equalizer 2 cpn Denzel Washington, per non parlare dei reboot di Jumanji e prossimamente di Men in Black, oltre ai nuovi film basati sui romanzi di Stieg Larsson.

La strategia della Sony è quella di allargare il bacino di utenza il più possibile, e avere nelle sue mani un portfolio enorme come quello dei personaggi legati a Spider-Man è una grossa arma da utilizzare. Oltre a ciò, bisogna anche pensare all’indipendenza creativa che progetti di questo tipo forniscono alla major rispetto ai film dell’arrampicamuri, ormai sotto il totale controllo creativo dei Marvel Studios. Un particolare questo non indifferente e sottolineato anche da Richard Newby su The Hollywood Reporter:

I fan si sono lamentati che un universo basato su personaggi di Spider-Man senza Spider-Man non ha senso. Ma piuttosto che vedere la mancanza di Spider-Man nel pianificato universo cinematografico di Sony come una perdita, prendetela come una benedizione, quella che libera lo studio fino a prendere alcune libertà creative ed esplorare toni che prima potevano essere off-limits con l’amichevole eroe di quartiere al centro. Spider-Man e il suo mondo possono certamente sostenere più di un universo. In effetti, è stato un processo mentale analogo che ha portato Spider-Man a ottenere un altro comic book accanto a The Amazing Spider-Man nel 1976: The Spectacular Spider-Man. Fu in queste pagine che un certo numero di personaggi secondari meno conosciuti di Peter Parker furono realizzati e alcune delle più oscure battaglie di Spider-Man furono intraprese – quelle che alla fine aiutarono a preparare il terreno per l’emergere di una certa mostruosità vestita di nero davanti alla porta di Peter Parker.

La certezza che la Sony stia comunque portando avanti questi progetti con una determinazione nuova rispetto al passato, è data anche da decisioni come quella di rinviare Silver & Black, permettendo così una riscrittura più fluida che fornisca al pubblico qualcosa di diverso rispetto al solito film supereroistico. Fino al 2014, infatti, gli spin-off decisi dalla major quali quello (poi abortito) sui Sinistri Sei, sembravano più una forzatura narrativa che facenti parte di un piano ragionato, spinti anche da un imprevisto insuccesso del franchise dell’arrampicamuri, all’epoca interpretato da Andrew Garfield, e visti quindi come una sorta di rivalsa commerciale ma con poca convinzione. Al momento, soprattutto visti i nomi coinvolti attualmente nell’ operazione, come quelli di Tom Hardy e Leto, il quadro generale sembra più roseo, anche se tutto dipenderà dai risultati al botteghino di Venom.

Una strategia che, comunque, non riguarda esclusivamente i fumetti Marvel. Con l’accordo stipulato nel 2015 con DMG Entertainment, la Sony porta avanti in maniera concreta anche gli adattamenti sui fumetti targati Valiant, che vedono in primo piano Bloodshot con protagonista Vin Diesel, vicinissimo ormai all’inizio della lavorazione. Sul tavolo è anche Harbinger, mentre è di pochi giorni fa l’annuncio inerente il film su Faith, altro tassello di un disegno più ampio per il colosso giapponese.

Fear The Walking Dead

La rete via cavo AMC, Robert Kirkman, Gale Anne Hurd e il produttore esecutivo David Alpert sono stati coinvolti nei giorni scorsi in una causa per copyright intentata da Mel Smith, il quale afferma che la seconda stagione di Fear The Walking Dead è stata copiata dal suo comic book Dead Ahead.

Negli ultimi tre anni, gli imputati, e ognuno di loro, hanno violato il copyright del querelante in Dead Ahead, tra le altre cose, trasmettendo o sfruttando in altro modo la seconda stagione di Fear The Walking Dead – si dichiara nel reclamo presentato alla corte federale della California questa settimana – Alcune parti dei 13 episodi di quella stagione sono state copiate dal lavoro letterario protetto dal querelante.

Smith starebbe valutando una vasta gamma di richieste danni e un processo con giuria. A differenza della maggior parte delle richieste di risarcimento, Smith afferma che i produttori dello show televisivo e David Alpert erano il suo “agente rappresentante ai fini della consulenza con studi cinematografici e televisivi sull’uso o lo sfruttamento di Dead Ahead“, sottolineando che così i querelati avrebbero di fatto avuto modo di copiare le storie del suo fumetto.

Una parte significativa della seconda stagione di Fear The Walking Dead era ambientata nell’oceano, quando il personaggio della protagonista Kim Dickens e i suoi familiari cercano di sfuggire al caos che avvolgeva La città di Los Angeles. Nel 2008/2009. la maggior parte della serie a fumetti Dead Ahead era anch’essa ambientata nell’oceano.

Ricordiamo che AMC ha negli ultimi anni collezionato almeno due vicende legali importanti legati al mondo di The Walking Dead. La principale vede l’ex-showrunner Frank Darabont e l’agenzia CAA avere fatto causa in tribunale per quasi 300 milioni di dollari sui profitti derivanti da TWD e FearTWD, mentre Kirkman, Hurd e Alpert sono coinvolti in una disputa legale con lo stesso network.

Marvel’s Luke Cage

La Marvel ha collaborato con Carhartt, un marchio americano di abbigliamento da lavoro, per creare 1.000 felpe in edizione limitata ispirate alla serie Netflix Marvel’s Luke Cage.
La felpa con cappuccio Luke Cage x Carhartt assomiglia a quella indossata dallo stesso supereroe a prova di proiettile e presenta un cappuccio personalizzato foderato di giallo con un esclusivo logo “Luke Cage” sulla manica. Il maglione è fortemente influenzato dalla felpa con cappuccio K-242 di Carhartt – Midweight Hooded Zip-Front.

Luke Cage è attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Nel suo lavoro, non può mai prendersi un giorno libero – ha affermato Tony Ambroza, Chief Brand Officer di Carhartt – Quando un supereroe invincibile e indistruttibile come Luke Cage decide di indossare la tuta Carhartt al posto di una giacca e di un mantello, personifica davvero la robusta attrezzatura che realizziamo per quelli che fanno i lavori più duri.

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