È scomparso Giannalberto Bendazzi

È scomparso Giannalberto Bendazzi

Storico e critico, era un punto di riferimento internazionale per il cinema d'animazione.

È scomparso il critico e storico del cinema d’animazione Giannalberto Bendazzi, punto di riferimento a livello internazionale per gli studi di settore.

Giannalberto Bendazzi era nato a Ravenna il 17 luglio 1946, ma era cresciuto a Milano dove aveva intrapreso la carriera di giornalista e di storico del cinema. Il suo grande amore, in particolare, era sempre stato il cinema d’animazione: il suo lavoro di ricerca lo aveva portato a pubblicare per la Marsilio, nel 1988, Il libro Cartoons – Cento anni di cinema d’animazione, edito anche in Francia, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna e Iran. Tra le monografie, invece, troviamo i lavori dedicati ad Alexandre Alexeieff e Quirino Cristiani; ma anche i libri su Woody Allen e Mel Brooks, per quanto riguarda i registi di cinema dal vero.

Bendazzi al WOW
Nel 1987 sarà tra i membri fondatori della Society for Animation Studies. Negli anni tiene corsi, conferenze e organizza retrospettive e festival in Europa, America, Asia e Australia. Dal 2002 si dedica a tempo pieno al lavoro accademico, con il primo corso in Italia di Storia del Cinema d’Animazione, che terrà fino al 2009 all’Università degli Studi di Milano. Molto attiva anche l’attività di docenza all’estero: dal 2001 è professore aggiunto alla Griffith University di Brisbane (Australia), mentre dal 2013 al 2015 è visiting professor alla Nanyang Technological University di Singapore. Dal 2008 al 2015 si dedica alla realizzazione della storia enciclopedica sull’animazione mondiale Animation – A World History, che verrà pubblicata nel 2016 da CRC Press; la UTET ne pubblicherà la versione italiana nel 2016 con il titolo Animazione – Una storia globale.
Oltre ai tanti riconoscimenti ricevuti negli anni – tra cui, nel 2019, la laura ad honorem ricevuta dalla Universidade Lusofona de Humanidades e Tecnologias di Lisbona – Bendazzi continuava a essere molto attivo, anche grazie all’Associazione per lo studio e la divulgazione del cinema d’animazione Cartùn, di cui era tra i fondatori.

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