Se è vero che i titoli dei tre albi sceneggiati da Luca Barbieri per Dragonero sono tra loro legati dai suoni (l’urlo, la voce e il canto), il filo rosso che davvero unisce il trittico scritto dal curatore del personaggio è la capacità di aver scritto tre racconti che hanno messo sotto i riflettori i comprimari dell’eroe, che per un po’ si è fatto da parte.
In Quando cantano le onde Barbieri mette al centro del palcoscenico Aleen, narrandoci finalmente il passato della ragazza e l’origine delle sue magiche armi, in una storia ricca di lirismo, dolore e tristezza, che scivola soltanto nella sequenza dello scontro finale, un po’ debole solo perché scontato nello sviluppo, ma sa riprendersi e regalarci un epilogo bello e commovente.
Proprio in questo sta la bravura dello sceneggiatore ligure, nella sua capacità di sapere raccontare le profondità di personaggi “minori” e valorizzare un mondo come quello di Dragonero, talmente ben studiato e pensato da Enoch e Vietti da poter essere fonte di racconti infiniti, senza necessariamente richiedere la presenza di Ian Aranill.
Alle matite troviamo Alessandro Bignamini e Fabrizio Galliccia (altra costante delle storie di Barbieri, la presenza di più disegnatori), entrambi talentuosi ed efficaci: il primo in una sequenza iniziale magistrale per costruzione, dinamismo, tensione e resa grafica, il secondo per la capacità di far vivere le tavole attraverso un intenso uso dei neri che, per contrasto, rendono i bianchi delle vignette luminosi e abbacinanti.
Abbiamo parlato di:
Dragonero il Ribelle #20 (#97) – Quando cantano le onde
Luca Barbieri, Alessandro Bignamini, Fabrizio Galliccia
Sergio Bonelli Editore, giugno 2021
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,40 €
ISSN: 977228243000410097