Comunicato stampa
“La gabbia è sempre lì… immune al caos e al disfacimento”.
Una gabbia? Una piramide? Un labirinto? Difficile capire dentro cosa si cade leggendo The Cage, uno dei fumetti più ambiziosi mai realizzati. Pubblicato per la prima volta nel 1975, The Cage era una graphic novel prima che esistesse questa definizione.
Un racconto criptico e inquietante, fatto di immagini accompagnate da testi e totalmente privo di personaggi umani. L’autore inglese Martin Vaughn-James rinuncia alla narrazione tradizionale a favore dell’atmosfera, guidandoci attraverso una serie labirintica di edifici vuoti e strutture fatiscenti, stanze disordinate ingombre di oggetti e strani apparecchi, letti disfatti con lenzuola macchiate (di sangue? D’inchiostro?). E all’esterno paesaggi desolati, mentre il tempo rimbalza avanti e indietro. Dentro i confini della gabbia, osserviamo l’umanità solo attraverso le sue tracce: una sequenza di oggetti scartati scandita da un’assordante cacofonia di respiri, grida e silenzio inquietante.
Ma in quale gabbia si è rinchiusi, leggendo The Cage? L’autore ha disseminato molteplici piste, nei testi e nei raffinati disegni, ma lascia l’opera totalmente aperta all’interpretazione del lettore. Si può “navigare” dentro questo libro pensando al confinamento dello spirito nella materia, oppure alla prigionia dell’uomo moderno nel mondo proliferante di cose e beni di consumo, o ad altri significati ancora.
The Cage è un unicum nella storia del fumetto. Un libro alieno che aleggia come un fantasma nel canone della letteratura contemporanea, ricordando per certi versi il nouveau roman di Alain Robbe-Grillet e altri scrittori (influenza dichiarata per The Cage fu il film L’anno scorso a Marienbad, sceneggiato dallo stesso Robbe-Grillet). Le immagini possono rimandare anche a certe visioni di Escher e Magritte: un mistero stimolante per i lettori più spregiudicati, chiamati a immergersi in un’esperienza più che a cercare il filo conduttore di una trama.
A quasi 50 anni dalla pubblicazione arriva finalmente la prima edizione italiana nella collana Brick di Coconino Press con la traduzione di Clara Nubile: un libro-macchinario, fucina di ipotesi, visioni e magnifiche desolazioni. Il volume è accompagnato da un’introduzione del maestro del fumetto Seth, da una nota dello stesso Vaughn-James e da un documentato saggio dello studioso Thierry Groensteen.
L’AUTORE
Martin Vaughn-James è nato a Bristol, nel 1943 e ha vissuto a Sydney, Londra, Montreal, Parigi, Toronto, Bruxelles. Ha pubblicato quattro “romanzi-visivi“ in Canada negli anni ’70: Elephant (New Press, 1970), The Projector (1971), The Park (1972) e The Cage (1975). È stato anche illustratore per giornali e riviste francesi, tra i quali Minuit, La Nouvelle Critique e Libération. È stato un pittore e ha esposto le sue opere principalmente in Belgio, Francia e Germania, dalla metà degli anni Ottanta, e ha scritto anche due libri noir in Inghilterra: Night Train (1989) e The Tomb of Zwaab (1991). È morto in Provenza nel 2009.
The Cage
Martin Vaughn-James
Traduzione di Clare Nubile
Coconino Press, 2024
240 pagine, brossurato, bianco e nero – 20,00 €
240 pagine cartonato, bianco e nero – 22,00 € (edizione variant)
ISBN: 9788876187155 – 9788876187452 (variant)