ALMANACCO FRIGIDAIRE 2023 – STORIE DI CARNE E DI FANTASMI
MERCOLEDI 3 MAGGIO 2023 DALLE ORE 18.30
OFFICINE FOTOGRAFICHE ROMA
Via Giuseppe Libetta n.1
IL PROGRAMMA
Apertura ore 18.30
Esposizione di copertine e numeri storici delle riviste Frigidaire e Il Nuovo Male
Ore 19.00
Vincenzo Sparagna, direttore delle storiche riviste Frigidaire e Il Nuovo Male presenta l’Almanacco 2023
Modera Emanuele Martorelli direttore di Starmale.net
Ore 20.00
Massimo Saccares, documentarista, presenta il documentario
I Quarant’anni di Frigidaire. Testimonianze e immagini di una rivista in movimento
Di Massimo Saccares e Alessandra Attiani
A seguire proiezione documentario
Frigidaire esordì a novembre 1980 dopo oltre un anno di cooperazione tra Sparagna, Tamburini e Filippo Scozzari, ponendosi fin dall’inizio come rivista che travalicasse le logiche dell’informazione settoriale, accostando fumetto e giornalismo d’assalto, in un progetto comunicativo che trattasse anche di arte, satira, musica, politica, letteratura e filosofia. Il tentativo dichiarato era quello di “un racconto fenomenologico del mondo, per uscire dall’universo delle ideologie che negli anni Settanta avevano avvelenato anche l’analisi”. Nel gruppo che partecipò alla fondazione della rivista vi furono poi Franz Ecke, Aldo Di Domenico, Silvio Cadelo, José Muñoz e il francese Marc Caro.
La rivista fu presentata al Lucca Comics nel 1980 in una conferenza che subito destò polemiche per la performance di Andrea Pazienza che, citando una propria vignetta presente nel primo numero, esibì una siringa e mimò un’iniezione di eroina. Il gesto fu poi paragonato da Sparagna, nel suo Frigidaire. L’incredibile storia e le sorprendenti avventure della più rivoluzionaria rivista d’arte del mondo al gesto di sfida in cui Sid Vicious spara sui propri fans. Il primo numero uscì in edicola il 28 ottobre 1980, era composto da 84 pagine in formato magazine e la copertina era dedicata ai Devo. Nella redazione, diretta da Sparagna, vi erano poi Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Andrea Pazienza, Filippo Scozzari, Stefano Tamburini e, tra i collaboratori, comparivano anche Mario Schifano e Oreste Del Buono. Nei primi anni Ottanta la rivista Frigidaire, con la collaborazione del giornalista lituano Savik Schuster, realizzò e diffuse in Afghanistan e nell’est europeo una falsa Stella Rossa (il quotidiano dell’Armata Rossa), con la copertina di Gaetano Liberatore che raffigurava un soldato russo che spezza un kalashnikov sotto il titolo “Basta con la guerra! Tutti a casa!”. Copie del falso furono affisse nottetempo, con l’aiuto dei mujaheddin di Abdul Haq, anche per le vie di Kabul, allora occupata dai sovietici.
Il docufilm I 40 anni di Frigidaire presenta, attraverso testimonianze originali, materiali rari e immagini, l’avventura della più originale rivista italiana d’arte, cronaca, satira, fumetto, reportage, letteratura, musica e fotografia. Nata nel 1980 e attiva ancora oggi nella Repubblica immaginaria di Frigolandia in Umbria, Frigidaire fu sin dall’inizio un progetto cosmopolita di narrazione del mondo contemporaneo fuori di qualsivoglia gabbia ideologica o schema abituale della comunicazione, che si è esteso anche ai periodici paralleli inventati dal medesimo gruppo negli anni, come Frìzzer, Il Lunedì della Repubblica, Il Nuovo Male, La piccola Unità, Vomito ecc.
Nel docufilm compaiono alcuni dei protagonisti storici e attuali di Frigidaire, come Vincenzo Sparagna, Filippo Scozzari, Giuliano, Ugo Delucchi, Maila Navarra, Pablo Echaurren, Mario Pischedda, Gianni Cossu, e giovani dell’ultima generazione di autori frigideriani, come Ivan Manuppelli o Tommy Gun. Vi sono anche brevi sequenze d’archivio con due dei fondatori oggi scomparsi, ovvero Andrea Pazienza e Stefano Tamburini (geniale grafico e autore del celebre fumetto Ranxerox, tradotto in 36 paesi).
Significative le opinioni e gli aneddoti riferiti da personaggi che hanno avuto un ruolo singolare in questa storia, come l’avvocato Nino Marazzita (che li ha difesi in centinaia di processi), la pornostar Cicciolina, l’ex moglie di Monicelli Chiara Rapaccini, nonché il parere di intellettuali, come gli scrittori Nicola La Gioia e Aldo Ricci e il critico d’arte Achille Bonito Oliva, che esplorano da vari punti di vista le innovazioni grafiche, stilistiche e narrative che hanno caratterizzato Frigidaire, a partire dalle origini satirico/fumettistiche del gruppo nel settimanale Il Male. Naturalmente tutte gli interventi parlati sono accompagnati da spettacolari disegni, foto e altre immagini suggestive per far meglio conoscere visivamente una rivista, il cui archivio è stato di recente acquisito dall’Università di Yale, che lo ha considerato un fondamentale punto di osservazione per studiare il pensiero e la cultura europea e mondiale tra la fine del novecento e il nuovo secolo.