Zio Paperone #50: Il nipote ideale
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Zio Paperone #50: Il nipote ideale

Dopo un iniziale entusiasmo legato al ritorno di Zio Paperone in edicola grazie all’omonima testata Panini Comics, mi sono reso conto abbastanza velocemente che eravamo di fronte a una copia leggermente differente di Paperino. Così alla fine, a parte qualche numero sparso, ho fatto a meno di acquistare gli albi della serie. Poi mi è capitato di sfogliare in edicola il 50.mo numero della testata e alla fine mi sono lasciato convicere all’acquisto soprattutto per la cura editoriale, che mi ha ricordato i Paperino Mese curati da Luca Boschi, in particolare quello celebrativo dei 60 anni del personaggio.
A sommario, oltre a una selezione abbastanza trascurabile di storie, sono presenti una inedita, una storia a bivi di Vito Stabile e Giuseppe Facciotto, un classico della produzione di Don Rosa, Qualcosa di veramente speciale, e due storie tratte dalla produzione di due grandi maestri, Paperino e i diari segreti di Zio Paperone di Rodolfo Cimino per i disegni di Luciano Milano e Il nipote ideale di Romano Scarpa. Ed è a quest’ultima storia che è dedicato l’usuale video disneyano del lunedì:

Pubblicata per la prima volta su Topolino #1294 del 1980, racconta di un nuovo nipote di Paperone, tale Baldo De’ Paperi, neo-diplomato dall’Accademia dei Manager. La storia, ad ogni modo, presenta una particolarità nelle sue pagine iniziali, visto che vediamo Paperino presentato da Scarpa in un ruolo di responsabilità all’interno dell’impero finanziario di Paperone.
Questo inizio richiama in qualche modo la storia Paperino presidente a tutti i costi di Carl Barks. Pubblicata originariamente su Wal Disney’s Comics&Stories #269 del 1963, vede Paperone costringere Paperino a studiare sul campo come manager, con esiti non esattamente felici, nonostante la buona volontà del nipote.
Anche nella storia di Scarpa il nostro commette tutta una serie di errori, dovuti soprattutto alla paura di sfigurare di fronte allo zione. Il più marchiano e assurdo di questi errori è, però, quello iniziale, quando Paperino premendo il pulsante sbagliato produce un’esplosione nell’elaboratore elettronico che sta per utilizzare, cosa impossibile allora come oggi, e spiegabile solo con un difetto di costruzione del dispositivo.
Per Paperino, ad ogni modo, arriverà il momento del riscatto nel finale, quando riuscirà a mostrare come l’inesperienza di Baldo stava portando lo zione al fallimento.
Tra l’altro con Baldo Scarpa compie una delle sue tipiche operazioni di critica “sociale”, in particolare al sistema finanziario che sta emergendo in quegli anni. Il personaggio è infatti caratterizzato come il tipico manager rampante in veloce ascesa sulla scena finanziaria. Specializzato nella rilevazione delle aziende, soprattutto quelle in uno stato economico poco florido per usare un eufemismo, diventa quindi simbolo di un certo modo superficiale di condurre gli affari, e questo nonostante il grande lavoro di studio e stesura dei contratti. In qualche modo Scarpa sembra aver già intuito dagli anni Ottanta uno degli elementi di debolezza del mercato finanziario. Sulla cosa potrei, in futuro, dedicare un approfondimento più specifico.

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