Non è chiaro se il progetto sia datato anni ’70 o ’80 del XX secolo, ma Paperino sembra sia comparso in tenuta trekkiana in un video promozionale per una attrazione dedicata a Star Trek nel parco Disney World. Di quel progetto sono riuscito a trovare un model sheet (via flickr) e un fotogramma: Le immagini di Paperino di cui sopra le ho trovate grazie a Star Top di Bruno Enna di cui ho recensito insieme con Andrea Bramini l’ultima serie, con tanto di articolo conclusivo. Più recente è invece l’illustrazione di Elara, che in maniera indipendente da Enna ha immaginato
Il primo allungaggio dell’umanità avvenne il 20 luglio del 1969. A bordo del modulo che atterrò sul nostro satellite c’erano Neil Armstrong e Buzz Aldrin ((All’epoca si chiamava ancora Edwin Eugene)). Poco più di 6 ore più tardi Armstrong scese sul suolo lunare, mandando verso Huston le famose parole che vennero successivamente ritrasmesse in tutto il mondo: E’ un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità. ((That’s one small step for [a] man, one giant leap for mankind.)) Era il 21 luglio del 1969. Armstrong, però, non mise solo piede sulla Luna, ma diede anche uno sguardo
Benvenuti al Carnevale della Matematica, giunto alla sua 99.ma edizione. Per quelli che si fossero collegati solo ora, ricordo che il Carnevale è un’post di rassegna che, sullo stile del Carnival of Mathematics dei blogger anglosassoni, ogni 14 del mese propone una serie di link a quanto i nostri matematici del web hanno scritto nell’ultimo mese. Come ormai da alcuni anni, anche quest’edizione propone ai blogger un tema, che nello specifico è: Matematica e/a/con i/per i/dei fumetti Prima, però, di introdurci al tema di questa edizione, eccovi le classiche informazioni sul numero dell’edizione, il 99, dispari, la cui fattorizzazione, $latex
Il diagramma di flusso qui sopra (via mathematical quotes) si riferisce alla famosa Hey Jude dei Beatles. Ascoltate la versione live che segue e cercate di seguire il testo come rappresentato qui sopra e buon divertimento! Interessante curiosità: ho scovato una parodia del testo della bella canzone, Hey Pi dedicata al numero che, per eccellenza, rappresenta la matematica, $latex \pi$!
Dopo l’edizione #13 del (non) carnevale della fisica, anche la #15 è dedicata alle onde gravitazionali. Il motivo è semplice: a metà giugno è stato annunciato un secondo segnale che conferma l’esistenza delle onde gravitazionali, previste all’interno della teoria della relatività generale di Albert Einstein. I dati relativi a questo secondo segnale sono stati pubblicati su Physical Review Letters (( LIGO Scientific Collaboration and Virgo Collaboration, 2016, ‘GW151226: Observation of Gravitational Waves from a 22-Solar-Mass Binary Black Hole Coalescence’, Physical Review Letters, vol. 116, no. 24 http://dx.doi.org/10.1103/physrevlett.116.241103 )), resi disponibili dalla rivsta con licenza creative comons. A festeggiare il lieto
Soprattutto negli Stati Uniti il dibattito tra evoluzionisti e creazionisti è sempre acceso e all’ordine del giorno. L’ultimo articolo in proposito è quello di Michael Baltzley uscito su Science del 10 giugno 2016, Institutionalizing creationism. Il problema sollevato è che, nell’idea di voler dare spazio a una teoria alternativa a quella accettata dalla scienza, si fornisce un credito a qualcosa che scienza non è: più o meno quello che scriveva Dan Arel a proposito del dibattito tra Bill Nye ((Bill Nye è noto soprattutto come The science guy, trasmissione scientifica che ha condotto per la PBS)) e Ken Ham ((Ken
Il processo di produzione della recensione di Noumeno #2 è stato leggermente complicato. La recensione dell’albo era stata prenotata prima della sua uscita da altre persone e, pur avendo recensito il primo numero, mi sembrò giusto far andare avanti qualcuno che poteva proporre una visione differente su questo particolare fumetto. Avevo però acquistato l’albo e quindi scritto sull’onda della lettura una recensione da pubblicare originariamente su DropSea, cosa che poi dimenticai di fare. Giusto qualche settimana fa successe che ritrovai quella recensione e decisi allora di chiedere se, nonostante la pregressa prenotazione, potevo ripescare quanto scritto a suo tempo e
Il drago blu (Le Lotus bleu) è la quinta delle Avventure di Tin Tin, il giornalista ideato dal fumettista franco-belga Hergé. Pubblicato in origine tra il 9 agosto 1934 e il 17 ottobre 1935, per poi avere una prima edizione in volume nel 1946, citò al suo interno la Poldavia, piccolo staterello balcanico, uno dei tanti immaginari che, tra fantasia e realtà, costituivano la geopolitica dei fumetti d’avventura. La Poldavia, però, non era stata inventata da Hergé, bensì era stata inventata nel 1910 dagli studenti dell’École Normale Supérieure, per poi venire rilanciata nel 1929 da una burla di un giornalista
Gianluigi Filippelli (Cosenza, 1977) ha conseguito laurea e dottorato in fisica presso l'Università della Calabria. Attualmente lavora presso l'Osservatorio Astronomico di Brera (Milano) dove si occupa di Edu INAF, il magazine di didattica e divulgazione dell'Istituto Nazionale di Astrofisica di cui è editor-in-chief.
Tra i suoi interessi, le applicazioni della teoria dei gruppi alla fisica e la divulgazione della scienza (fisica e matematica), attraverso i due blog DropSea (in italiano) e Doc Madhattan (in inglese). Collabora da diversi anni al portale di critica fumettistica Lo Spazio Bianco, dove si occupa, tra gli altri argomenti, di fumetto disneyano, supereroistico e ovviamente scientifico. Last but not least, è wikipediano.
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