
L’artigiano che prepara l’arazzo parte, però, da un disegno o cartone realizzato da un artista, in alcuni casi anche affermato. Il risultato finale dipende dall’abilità dell’artigiano di riportare su tessuto l’illustrazione prodotta dall’artista.
Gli arazzi, come anche i dipinti, venivano utilizzati per rappresentare varie scene, da quelle sacre a quelle militari. In particolare l’arazzo di Bayeux è famoso per la rappresentazione della battaglia di Hastings del 14 ottobre 1066 tra le truppe del re anglosassone Aroldo II e le truppe di Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia. La battagli e l’arazzo sono protagonisti de L’arazzo di Topeux, nuova storia de La storia dell’arte di Topolino realizzata da Roberto Gagnor e Robertop Vian per Topolino #3282.
Alla conquista dell’Inghilterra

In particolare furono le popolazioni germaniche di angli, sassoni e juti a stabilirsi in maniera più o meno permanente sul territorio isolano, mentre danesi e vichinghi tendevano a realizzare scorrerie piratesche contro i villaggi della costa. Con il tempo le popolazioni germaniche si fusero portando alla nascita dei propriamente detti anglosassoni, i cui regni restarono sostanzialmente separati fino a che, a causa degli attacchi danesi, alla fine del IX secolo non ne rimase solo uno, sotto la guida di Alfredo il Grande.
Dopo poco più di un secolo il regno è in mano a Edoardo il Confessore, alla cui morte il regno si ritrovò in una situazione incresciosa: non avendo lasciato eredi maschi, il genero Harold ((Non ho capito in che modo sia genero di Edoardo, però…)) grazie a una serie di complotti interni divenne re d’Inghilterra con il titolo di Aroldo II. Guglielmo duca di Normandia, però, aveva stretto alcuni anni prima un accordo con il re Edoardo, che in pratica lo aveva cresciuto come un figlio, per diventare il successore designato. A quel punto Guglielmo si mosse contro Aroldo, ritenuto usurpatore della corona, e diede battaglia con il suo esercito nei pressi di Hastings. Guglielmo, nell’occasione, mostrò anche un certo acume: scelse infatti di attaccare Aroldo subito dopo l’ennesima scorreria di Harald III di Norvegia, in qualche modo anch’egli pretendente al trono d’Inghilterra.
Alla fine della giornata Guglielmo vinse la battaglia ed ebbe così campo libero per salire al trono d’Inghilterra.
Rispetto ad altre fonti storiche, che rappresentano Aroldo come un traditore, l’arazzo viene commissionato con l’idea di semplificare il percorso di pacificazione e integrazione di sassoni e normanni, e in questo la storia di Gagnor e Vian ne raccoglie perfettamente lo spirito. A giustificare tale posizione è infatti la rappresentazione di Aroldo, mostrato come personaggio dal carattere nobile, vicino a Edoardo, e di grande valore, come riconosce lo stesso Guglielmo nel corso della storia narrata dall’arazzo. Realizzato dai monaci dell’abbazia di Sant’Agostino di Canterbury, su committenza di Oddone di Bayeux, è in un certo senso un esempio di proto-fumetto, come molti arazzi, grazie al testo che accompagna e integra le immagini che si susseguono senza soluzione di continuità, in una vera e propria narrazione sequenziale.

