Mario Punzo – La realta’ fumettistica del Mezzogiorno

Mario Punzo – La realta’ fumettistica del Mezzogiorno

La Scuola Italiana di Comix di Napoli e' una realta' consolidata per lo sviluppo di nuove professionalita' nel mondo del fumetto e dell'illustrazione nel mezzogiorno. Il suo preside, Mario Punzo, entusiasta sostenitore del prossimo 24 Hour Italy Comics, e' attivo da anni per promuoverne le attivita' in Italia e all'estero....

Alessandro Rak, tra le giovani leve più richiesteNata nel 1994, con più di dieci anni di attività la Scuola Italiana di Comix è oggi il punto di riferimento nel Mezzogiorno per chiunque voglia dedicarsi al fumetto e all’illustrazione. Ha lanciato numerosi disegnatori e illustratori che oggi troviamo divisi tra le testate della Sergio Bonelli Editore e di altre case editrici; sarà anche una delle location della prossima edizione del 24 Hour Italy Comics organizzata da LoSpazioBianco.it che si terrà il 7 e 8 ottobre 2006.
Abbiamo intervistato Mario Punzo, presidente e docente della Scuola Italiana di Comix di Napoli
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La nostra chiacchierata con Mario Punzo ripercorre l’evoluzione di questa realtà e della scena fumettistica meridionale nel corso degli ultimi dieci anni.
Come nasce questa scuola e come si è evoluta dal 1994 a oggi?

Nel 1994, dove adesso c’é la scuola, c’era inizialmente solo la sede studio di alcuni disegnatori, dove pero’ cominciavano a presentarsi sempre più ragazzi con tanta voglia di imparare il “mestiere”. La scuola nasce quasi come una richiesta esterna dei giovani napoletani che avevano voglia di appropinquarsi a questo mestiere.

Quali sono i requisiti minimi per poter partecipare alle sue attività?
Innanzitutto requisito base è una età minima di quattordici anni, poi una buona capacità di disegnare unita ad una conoscenza di base dei software per l’elaborazione dell’ immagine. Ma soprattutto la volontà di raccontare, di disegnare attraverso un racconto. Da 10 anni a questa parte è cambiato praticamente tutto, soprattutto con l’avvento dell’uso del computer: prima il fumetto era solo disegno, attualmente il concetto si è molto “espanso”.

La scuola è divisa in diversi corsi: qual è l’offerta per il giovane allievo? Quali sono i settori che, in questo momento, offrono le maggiori possibilità lavorative?
La scuola nasce come scuola di fumetto e il corso dedicato alla letteratura disegnata rimane il più frequentato, anche se questo rimane il settore più difficile in cui collocarsi, sia sul piano della realizzazione, sia nel trovare il possibile committente. Il grande talento lavora sempre, il problema è di tutta quella fascia intermedia di autori, in termini di qualità. Il problema diventa relativo se comprendiamo i cambiamenti strutturali, che riguardano il settore in tutto il mondo: se ieri si parlava di editoria stampata, oggi si parla di piattaforma. Oggi un prodotto può essere destinato a una quantità di supporti prima impensabili, come il telefonino, internet, DVD…
L’ aspetto importante inoltre è che non solo abbiamo più piattaforme, ma uno scambio continuo tra le piattaforme: si parla oggi di progetto globale. Un personaggio può nascere come fumetto ma tende, se ha la forza necessaria, a trasferirsi su altri supporti e diventare, ad esempio, videogioco, cartone animato. La quantità di “vite” che può avere un charter allarga notevolmente le possibilità lavorative: conta la capacità estrema del personaggio di penetrare attraverso i vari media.
Questo porta anche una fusione dei vari stili di fumetto, come quello manga e quello Disney che ha portato alla nascita di successi internazionali come Monster Allergy e W.I.T.C.H., perché il prodotto venga riconosciuto da un pubblico più vasto possibile. Conseguenza di tutto ciò è che i corsi godono di una propria autonomia, ma tra i corsi esiste una trasversalità che li porta quasi a “fondersi”.

L’organizzazione dei corsi all’interno della scuola è tale da permettere a chiunque di poter seguire le lezioni, con orari e giorni alternati. Una scelta vincente?
Ogni corso mediamente si struttura in quattro ore divise in due giorni della settimana. È anche possibile scegliere la fascia oraria che si divide in tre livelli. C’é anche la possibilità di seguire solo alcuni moduli, dalla lunghezza variabile anche in funzione degli obiettivi che si vogliono perseguire.

Spesso, tra i docenti della scuola, ci sono ospiti prestigiosi. Quali esperienze apportano agli allievi nelle loro visite?
Ogni anno facciamo degli incontri con quelli che riteniamo le figure o le iniziative più importanti del settore. L’ultimo è stato con lo sceneggiatore Giovanni Gualdoni, creatore di Wondercity, venuto anche in rappresentanza dell’editore francese Soleil. Altri incontri previsti sono con lo studio Enarmonia (studio dell’anno 2006 a Cartoons on the Bay), la Red Whale di Katia Centomo e Francesco Artibani e con la casa editrice Eura Editoriale, che in Italia è sicuramente la casa editrice che mostra il maggiore interesse verso i giovani. Abbiamo presentato anche il nuovo nato in casa Bonelli, Demian, con un incontro con l’autore Pasquale Ruju e il disegnatore Luigi Siniscalchi, così come l’anno scorso incontrammo Tito Faraci per Brad Barron. Quest’anno sarà un onore ospitare tanti autori per l’edizione 2006 del 24 Hour Italy Comics.

Molti giovani validi che vogliano affacciarsi nel settore del fumetto e dell’animazione trovano numerose difficoltà a collocarsi in un mercato saturo. Cosa consigli tu a riguardo?
Come scuola sono anni che promuovo nuovi autori, interni ed esterni alla scuola, perché siano validi ed interessanti. Inoltre noi siamo agenzia e laboratorio di fumetto e illustrazione: ogni anno io raccolgo dei progetti e presento i nuovi autori ai principali editori nelle fiere di tutto il modo. Grazie a questo lavoro ho sviluppato contatti e contratti con le maggiori case editrici del mondo, che vanno dalla Francia, con Glenat, DelCourt ed altri editori della BD, agli USA, con la DC Comics. Consiglio ai giovani di muoversi e di avere una visione più ampia possibile di quello che è il mercato. Inoltre non bisogna limitarsi a un solo settore: ormai non esiste il fumetto, ma l’immagine e quindi bisogna spostarsi tra i settori dove, volta per volta, può esserci maggiore possibilità di lavorare. Il mercato è un flusso nel quale bisogna sapersi relazionare per poter lavorare e guadagnare oltre la sopravvivenza.

Quest’anno al Comicon il premio per la migliore sceneggiatura è stato vinto da un’autoproduzione (Una lacrima sul viso di Giorgio Mascitelli e Lorenzo Sartori). Credi che questa, cosi come la pubblicazione gratuita on-line, possa essere una buona strada alternativa?
Più che alternativa può essere una vetrina, poiché comunque c’é la necessità di guadagnare attraverso la pubblicazione cartacea. Pubblicare in questo settore è stato sempre difficile, per cui distribuire i propri lavori on-line può essere una scelta coraggiosa ma è solo un tassello di un mosaico.

La scuola è attiva come agenzia editoriale, avendo pubblicato ad esempio “Eduardo a Fumetti”. Uno sguardo al presente e al futuro?
Abbiamo prodotto una brochure di illustrazioni ,distribuita alla fiera del libro a Bologna, per presentare quarantacinque nostri disegnatori a quaranta editori provenienti da tutto il mondo. Ad Angouleme abbiamo portato una brochure di fumetto che abbiamo presentato ai maggiori editori francesi. Attualmente stiamo lavorando nel settore del cartone animato classico, con il gruppo Alcuni di Treviso e abbiamo già contatti con altri studi. Ogni settore si mantiene costantemente vivo pensando al futuro tramite la progettualità: attualmente abbiamo quindici progetti in corso, tra i quali ricordiamo un contratto con Casterman e un lavoro per gli Humanoides Associates che vede alle matite Luca Raimondi.

Ad aprile gli occhi di tutti sono puntati su Cartoons On The Bay, 10 edizione del Festival internazionale dell’animazione. Anche lì siete stati presenti con delle vostre produzioni.
Abbiamo presentato un progetto nella sezione “Pitch Me!”, Cocoleschi, su testi di Nicola Barile. Il punto non è vincere, ma utilizzare il sistema della progettualità per essere presenti nei festival più importanti del mondo e mostrare i lavori dei nostri ragazzi in una vetrina importante. è utile poi che si abituino a lavorare in uno staff.

Mario Punzo nei locali della ScuolaSpesso si sente dire che le scuole del fumetto, come quelle di teatro, di disegno, etc., sono utili solo a chi ha già talento e che, per particolari soggetti, sono addirittura superflue. Cosa rispondi a riguardo?
Per chi ha già talento, la scuola può essere un’ottima risorsa per farsi notare subito e avere un’importante vetrina per i propri lavori. Per chi invece ha più difficoltà a emergere, l’alternativa è entrare in uno staff: fare parte di un gruppo in cui il lavoro viene diviso e tutti trovano il proprio spazio. Se ho come commissione quella di colorare dieci volumi, il talento singolo serve a poco, perché non può sobbarcarsi tutto il lavoro.

Alcuni studenti della tua scuola si stanno affermando proprio in questo periodo. Ci fai qualche altro nome? Chi c’é da tenere d’occhio per il futuro?
Alcuni nostri autori, come Italo Sannino, lavorano già per l’Eura e sono in partenza per la Bonelli (Italo arriverà a settembre su Julia). Tra i nuovi segnalerei Alessandro Rak, che mi è stato richiesto per alcuni progetti tra illustrazione e fumetto, e Massimo D’Acunzo, come disegnatore per un soggetto di Giovanni Gualdoni. Per me promuovere i ragazzi della scuola è un punto d’onore.

Pensi che si vada in Italia verso un mercato più aperto o che difficilmente ci saranno dei cambiamenti rispetto a quella che è la situazione attuale?
In Italia è molto difficile lavorare in questo settore, ma ormai si produce per un mercato globale: si lavora per un progetto e lo si vede in tutti gli spazi possibili.

LA SCUOLA ITALIANA DI COMIX: CORSI E INIZIATIVE

Le attività della Scuola Italiana di Comix prevedono i corsi, il laboratorio e la presentazione di progetti editoriali. I primi sono organizzati con un sistema modulare trimestrale, che consente la formazione individuale dell’allievo tramite un percorso didattico personalizzato. Le iscrizioni sono a numero chiuso e possono avvenire in qualsiasi momento dell’anno; le lezioni sono trisettimanali di due ore ciascuna ma possono essere organizzate anche in base alle personali esigenze dello studente. Disegno, Fumetto, Animazione, Computer Grafica e Illustrazione sono i cinque percorsi base.
Disegno è il corso propedeutico agli altri insegnamenti e fornisce all’allievo i primi rudimenti sulla corretta impostazione visiva.
Fumetto si articola su tre livelli: il primo si dedica all’insegnamento di tutte le tecniche professionali per entrare nel mondo dell’arte sequenziale; il secondo fa conoscere il fumetto come linguaggio, esplorando diverse scuole di tutto il mondo (italiano, francese, manga, americano); il terzo chiude il triennio e si dedica a presentare gli allievi della scuola ad alcune case editrice.
Animazione è diviso in tre settori: Cartone Animato è finalizzato alla formazione della figura dell’animatore; Animazione 3D e Animazione Flash insegnano a utilizzare il computer con i suoi software specifici.
Computer Grafica, diviso in Web-Design, Grafica Pubblicitaria e Colorazione Digitale, fornisce invece all’allievo le conoscenze sui software più usati per diventare professionisti nell’ambito della grafica e dell’illustrazione digitale.
In ultimo, il corso di Illustrazione, strutturato su due livelli, si propone di dare in primis una panoramica generale delle tecniche pittoriche, successivamente di far fronte alle possibilità che offre il mercato.
Ai docenti, persone di riconosciuta professionalità nel campo, si aggiungono spesso docenti esterni.
La scuola organizza anche seminari e incontri con gli editori per mostrare i lavori degli allievi. Il Laboratorio diviene strumento fondamentale proprio in questo senso, con la collaborazione tra autori affermati e giovani promesse. Come agenzia editoriale infine, la Scuola realizza brochure e depliant con cui presentare i propri giovani in Italia e all’estero, oltre a vere proprie iniziative editoriali tra le quali segnaliamo “Le commedie di Eduardo a Fumetti”, uscite qualche anno fa.
Partners della Scuola Italiana di Comix sono, tra gli altri, il Comune di Napoli e la Graphilm di Roma. La scuola collabora con le maggiori case editrici di tutto il mondo tra cui la Glenat in Francia e la DC Comics negli USA. In Italia i loro principali committenti sono la Sergio Bonelli Editore e l’Eura Editoriale tra le case editrici, poi l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, l’Ordine degli Architetti, le maggiori agenzie pubblicitarie e i quotidiani campani.

Riferimenti:
Il sito della Scuola italiana di Comix: www.scuolacomix.com
L’e-mail per tutte le informazioni: info@scuolacomix.com
Indirizzo: Napoli, via Atri 21 (nei pressi del Duomo)
Telefono: 081-459643

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