Nel mese di ottobre 2025 il Vernacoliere, rivista satirica settimanale di controinformazione nata nel 1961, aveva annunciato la sospensione delle pubblicazioni con l’uscita del numero di novembre 2025.
Era stato lo stesso fondatore, editore e direttore della testata, Mario Cardinali, ad informare i lettori della chiusura dovuta principalmente alle difficoltà economiche del giornale (che negli anni non ha mai avuto sovvenzioni e finanziamenti od ospitato inserzioni pubblicitarie), oltre all’età dello stesso Cardinale, prossimo ai novant’anni.
A seguito dell’annuncio, la mobilitazione contro la sospensione delle pubblicazioni del giornale è stata notevole, sia a livello cittadino all’interno di Livorno (e dell’intera regione Toscana), sia a livello nazionale.
E qualcosa sta iniziando a muoversi. A partire proprio dall’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Livorno e del suo sindaco Luca Salvetti, che dedicherà al Vernacoliere una mostra celebrativa allestita al Museo della Città.
L’esposizione sarà visitabile dal 22 novembre 2025 al 15 gennaio 2026, è racconterà la fortunata storia di editoria satirica della rivista, tra locandine, prime pagine, tavole e strisce, cartonati dei personaggi, editoriali del direttore, e un programma di incontri e conversazioni sul vernacolo e la satira con molti degli autori storici che hanno già dato la propria disponibilità. Ci sarà inoltre l’opportunità di disegnare insieme ai fumettisti del Vernacoliere.
Non ci sarà da pagare nessun biglietto d’ingresso, ma ai visitatori sarà proposta la possibilità di sottoscrivere l’abbonamento alla rivista, contribuendo così a prolungare la vita del mensile satirico.
Cardinali, di fronte alle manifestazioni di affetto ricevute, ha ricominciato a credere nel futuro del progetto (qualcuno si sarebbe persino fatto avanti per acquistare il giornale, ma le offerte sono state prontamente rifiutate), attivando online abbonamenti annuali e donazioni a sostegno della causa. L’obiettivo è raccogliere i fondi almeno per un altro anno di pubblicazioni, con uno sguardo nel futuro già ai prossimi cinque, il tutto propedeutico a un passaggio di consegne ai collaboratori che assiduamente hanno partecipato alla vita del giornale.
