Ogni giorno sperimentiamo gli effetti delle onde. Ad esempio quando parliamo con altre persone: la loro voce è un’onda sonora di tipo meccanico che si propaga fino al nostro orecchio grazie all’atmosfera, le cui particelle entrano in vibrazione. La luce delle stelle, ma più in generale qualsiasi tipo di luce, è un’onda elettromagnetica che colpisce il nostro occhio ma che non ha bisogno di alcun mezzo per propagarsi e la sua velocità è molto maggiore rispetto a quella di una qualsiasi onda meccanica.
Un tipo particolare di onde che difficilmente saremmo in grado di sperimentare sono le onde gravitazionali: generate da un evento cosmico catastrofico, come l’esplosione di una stella, detta in gergo supernova, o l’interazione ravvicinata di due buchi neri, sono in grado di modificare, per quanto leggermente, la struttura stessa dello spaziotempo. La loro rilevazione ha impiegato decenni di ricerca e la messa in opera di due importanti centri di ricerca, LIGO negli stati Uniti e Virgo in Italia, e assume un’importanza che va oltre la semplice conferma dell’ultima predizione della relatività generale di Albert Einstein. Non dobbiamo solo considerare la ricaduta tecnologica dovuta alla costruzione di strumenti sensibilissimi (tanto sensibili da suggerire la costruzione degli osservatori1 in luoghi isolati) o la possibilità di osservare l’universo con un nuovo strumento, ma soprattutto la conferma definitiva che lo spaziotempo inteso come oggetto matematico, una struttura nella quale sono immersi galassie, stelle e pianeti, ha una realtà fisica tangibile.
È su questa realtà che Fausto Vitaliano, coadiuvato ai disegni da Carlo Limido, costruisce un’avventura fantascientifica tutto sommato leggera nonostante il forte messaggio morale che la sorregge.
Nel segno della fantascienza
Le onde trasformazionali sin dalla quadrupla di apertura si inserisce nel solco della tradizione fantascientifica: non può, infatti, sfuggire il nome dell’astrocargo di Topolino, Orazio e Basettoni, il Nocchiero, che riecheggia il Nostromo di Alien.
Durante l’incontro con delle onde gravitazionali, i tre protagonisti e la loro astronave subiscono un cambiamento, sottolineato graficamente attraverso una rappresentazione deformata delle loro fattezze, così come fatto da Luciano Bottaro ne Il razzo interplanetario.
Queste onde, generate da un buco nero, trasportano i tre astronauti in un universo irreale e per loro intangibile dove non sono mai esistiti, inserendo la storia in una vasta tradizione fantascientifica che si è sempre interrogata su cosa succederebbe se un essere umano si trovasse a interagire con un buco nero: basti ricordare, ad esempio, Sole Nero, terzo episodio della serie televisiva Spazio 1999 (1975-1977) o Zio Paperone e il tuffo nel black-hole (1981) di Giorgio Pezzin e Guido Scala per tornare a esempi disneyani.
Il confronto con le immagini virtuali prodotte dalla tempesta cosmica nella quale si imbatte il Nocchiero richiamano, infine, alle analoghe immagini psichiche generate dal pianeta Solaris nell’omonimo romanzo di Stanislaw Lem, avendo in effetti una funzione simile.
Con grandissima sensibilità, allora, Vitaliano, che per l’occasione alleggerisce i suoi tipici dialoghi brillanti e ricchi di battute, narra la storia di tre persone comuni che non riescono ad affrontare gli ostacoli che si frappongono di fronte ai loro sogni, recuperando il senso del racconto fantascientifico: parlare di esseri umani.
Illustrare l’universo
Gli aspetti didascalici dell’avventura, invece, legati alle spiegazioni delle onde gravitazionali e dell’universo in genere, per quanto semplici e non eccessivamente puntuali2, risultano gradevoli soprattutto grazie all’apporto di Carlo Limido, molto preciso e spettacolare nella rappresentazione delle immagini cosmiche che accompagnano le spiegazioni scientifiche.
Nel complesso un racconto gradevole che riesce a unire la necessità di divulgare concetti scientifici di livello “cosmico” con la più semplice delle attività umane: raccontare una storia.
Abbiamo parlato di:
Topolino #3178 – Topolino e le onde trasformazionali
Fausto Vitaliano, Carlo Limido
Panini Comics, 19 ottobre 2016
164 pagine, brossurato, colori – 2,50 €
I due osservatori di LIGO sono stati costruiti nei pressi di Livingston in Louisiana e nei dintorni di Richland nello stato di Washington, mentre VIRGO è stato costruito a Cascina in provincia di Pisa ↩
Ad esempio le onde gravitazionali non sono connesse con un possibile multiverso, la cui esistenza sarebbe eventualmente legata alle onde gravitazionali primordiali, legate queste a un’altra teoria fisica detta dell’inflazione cosmica ↩