MATTEO STEFANELLI
Universita’ Cattolica di Milano – fumettologicamente.wordpress.com
1) Barcazza di Francesco Cattani (Canicola)
Il primo libro di Cattani è una storia affilata e sottile intorno a una serie di dettagli, ambientata su una barca – luogo di una vacanza in famiglia – durante una calda estate. Lasciando fluttuare i nostri occhi in spazi vuoti e silenzi bianchi, udiamo il rumore delle gocce, lo sbattere delle porte, il sudore sulla pelle. Fino a percepire il ruolo di quei frammenti insignificanti che più di tante parole ci raccontano l’enigma dell’erosione quotidiana delle relazioni e della vita. Una meditazione, magnificamente disegnata, che si situa tra Anders Nilsen e un elegante senso della presenza – di corpi e dei loro gesti – quasi preraffaellita.
2) Cinquemila chilometri al secondo di Manuele Fior (Coconino Press-Fandango)
L’ardente graphic novel di Fior racconta la vicenda dolceamara di due ragazzi e una ragazza, legati da amicizie che si stringono e si dissolvono, nel corso di vite punteggiate da viaggi lontani e relazioni sbagliate. Fino a una storia d’amore finita in rimpianti. Un racconto in cui si respira l’effervescenza sentimentale di Truffaut, mescolata a una rapsodia generazione alla Ettore Scola di C’eravamo tanto amati, e resa in colori fiammeggianti che scandiscono i luoghi – la provincia italiana, la Norvegia, l’Egitto – e gli anni che passano. Strappando un insperato batticuore.
3) Quaderni ucraini di Igort (Mondadori)
Il lavoro più sensibile – senza essere sentimentale – dell’intera carriera di Igort è una delle migliori etnografie e indagini sul passato dell’Unione Sovietica, che mescola diario di viaggio, memorie, e un po’ di giornalismo. La tremenda carestia ucraina – Holodomor – è il filo rosso tra le persone incontrate dall’artista, e l’esplorazione dei loro ricordi diventa un viaggio dentro la disperazione e la forza vitale, nel contesto della condizione di disumanizzazione progettata dal regime sovietico. L’abituale chiave della nostalgia di Igort si frantuma di fronte all’irruzione della realtà, e ne esce trasformata in un potente strumento di visione mediata dal (di)segno.
4) Cronache dalla palude di Francesca Ghermandi (Coconino Press-Fandango)
Una giovane, bruttina e malaticcia (iperidrosi: suda troppo) fumettista vive in assoluta diffidenza per gente di una grande città inquinata, circondata da una palude. Ghermandi rinnova la sua maestria nel character design, e ci scaraventa in un giro di giostra intorno al lato oscuro dei discorsi ambientalisti, seguendo un gruppo di grottesche canaglie, e un’illustratrice che lotta per coltivare la speranza (in alcuni passaggi, anche una satira sulla moda della auto-fiction fumettistica). Un’opera nonsense sul piano della pura trama, ma densa e significativa come splendida (e spiritosa) costruzione di mondi: il modo giocoso di costruire storie di una vera immaginatrice.
5) Ciccia di Dave Cooper (Comma 22)
6) Le ragazze nello studio di Munari di Alessandro Baronciani (Black Velvet)
7) Garibaldi di Tuono Pettinato (Rizzoli Lizard)
8) Piero di Edmund Baudoin (Coconino Press-Fandango)
9) Il piccolo Christian di Blutch (Rizzoli Lizard)
10) Ciao Ciao Bambina di Sara Colaone (Kappa edizioni)
MENZIONE STORICA
1) Playboy’s little Annie Fanny n.1 1962-1970 di Harvey Kurtzman e Will Elder (Magic press)
2) Le panoramiche di Jacovitti (Stampa Alternativa)
3) Il mondo dei Ronfi di Adriano Carnevali (Coniglio Editore)