“Through Clouds of Smoke”: gli ultimi giorni di Sigmund Freud

“Through Clouds of Smoke”: gli ultimi giorni di Sigmund Freud

La malattia dell’uomo e quella che divora le nazioni nel racconto di Suzanne Leclaire edito in Francia da Humanoids.

Freud Cover 1Un sottile filo di fumo attraversa le pagine scivolando sulla superficie della carta, addensandosi per poi assottigliarsi, spinto da un invisibile alito di vento. Eccolo attorcigliarsi in un angolo per poi spostarsi verso il centro del foglio immacolato, facendo comparire tra le sue spire contorni e sagome che lentamente diventano figure. Queste si impossessano della scena per raccontarci gli avvenimenti della loro vita, in una storia che parla di tabagismo, di scienza e incoscienza. Un racconto che poi è il resoconto di un segmento importante dell’esistenza di un uomo, tanto interessato a sanare le nevrosi degli altri quanto incapace di guarire le proprie. Che poi è la storia di una dipendenza che osserviamo attraverso una coltre di fumo, il vero protagonista di questa storia. Il fumo di un sigaro cubano che, sospinto dal vento delle idee di Suzanne Leclaire, tratteggia ambienti e personaggi. Ora la narrazione può iniziare.

Agli inizi del ventesimo secolo Vienna è una città attraversata da un forte fermento artistico. La capitale dell’Austria assume ben presto il ruolo di capitale culturale d’Europa, riuscendo ad attirare nel suo campo gravitazionale importanti personaggi dell’arte e del sapere. Proprio in quegli anni gli uomini di scienza iniziano a percorrere nuove vie capaci di rivoluzionare la comprensione della psiche umana. Uno di questi, il pioniere delle discipline psicoanalitiche, vive proprio a Vienna, precisamente in Berggasse 19, in una casa che lo ospiterà per altri 47 anni. Il suo nome è Sigmund Freud, ha origini ebraiche ed è universalmente conosciuto come il padre della psicoanalisi che con la pubblicazione, nel 1899, del libro “L’interpretazione dei sogni” diviene noto a un vasto pubblico. Per lui l’indagine della psiche umana consente di svelare le motivazioni inconsce delle condotte nevrotiche o dei disturbi psichici dei pazienti, determinate da traumi del passato dimenticati grazie a meccanismi psicologici di difesa. L’attività onirica rappresenta, negli studi di Freud, la porta d’accesso ai contenuti della psiche che, nei sogni, può rivelare i traumi del passato. Questa è la storia di un segmento importante della sua vita che non manca di intrecciarsi con la storia dell’Europa e dell’Austria, sua nazione, che abbraccia un periodo di tempo che va dagli inizi del ventesimo secolo fino al 1939.

SUZANNE LECLAIRE

Dottoressa in psichiatria realizza disegni e testi (in collaborazione con William Roy) di questo suo primo graphic novel, portando avanti la sua passione per l’illustrazione e la pittura in parallelo alla sua carriera medica. Con accuratezza e sobrietà ci conduce nella vita di Freud componendo un ritratto crudo di un uomo che indulge in abitudini pericolose senza riuscire a venire a patti con le sue debolezze, realizzando una profonda riflessione sul nostro modo di affrontare la vita e la morte. La sceneggiatura che segue da vicino la quotidianità “dell’uomo che disturbò il sonno del mondo”, intreccia la storia di Freud con quella degli eventi dell’Europa degli anni ‘30, ed è scandita dal silenzioso consumarsi di un sigaro che brucia sprigionando sottili spire di fumo. Questa progressiva e lenta combustione sembra fissare dei punti nel racconto della vita di Freud, andando ad aprire e chiudere un immaginario sipario che suddivide in capitoli lo scorrere del tempo fumettistico della storia, che trova la sua naturale conclusione alla completa riduzione in cenere del sigaro.

L’autrice ci presenta Freud ponendo l’accento sulla sua gestualità di fumatore, utilizzando illustrazioni che siFreud Cover 2 concentrano sul linguaggio corporeo, cercando di cogliere i tratti distintivi della sua personalità. Quello che si rivela immediatamente agli occhi del lettore è che il fumo per Freud ha sorpassato il confine della semplice abitudine divenendo vera e propria dipendenza, parte integrante delle sue giornate, delle sue movenze e della sua postura. Il fumo avvolge il soffitto delle stanze della sua casa, così come i pazienti durante le sedute di psicoanalisi, divenendo una sorta di emanazione, una specie di proiezione extracorporea. Il fumo impregna l’aria del salotto del dottore anche nel corso delle riunioni del mercoledì con gli altri medici, durante le quali Freud appare irritato se qualcuno intorno a lui rifiuta di fumare. I sigari rappresentano un segno dell’appartenenza simbolica alla comunità che si riunisce nel suo studio, mettendo in atto una sorta di rituale d’iniziazione.

Per Freud il fumo riesce a intensificare la sua capacità lavorativa ed il suo self-control, andando ad accrescere la sua concentrazione nello studio della disciplina psicologica. In alcuni giorni, a causa della sua dipendenza, fuma più di venti sigari, con inevitabili conseguenze per la sua salute. Siamo nel 1923 e la malattia, un devastante cancro alla bocca, esploderà da lì a poco insinuandosi nel suo quotidiano sotto le sembianze di un semplice fastidio che, nel tempo, lo condurrà ad una serie di dolorosi interventi chirurgici e all’applicazione di una protesi (da lui soprannominata il mostro) su parte del palato. È nel racconto di questi momenti di sofferenza fisica del protagonista che l’autrice mostra il percorso di transizione che porta il Freud medico a divenire un semplice paziente, alla corte di dottori non sempre pronti a comunicare in modo schietto e sincero la natura ed il possibile decorso della sua malattia. Nella scrittura dei dialoghi che delineano in modo autentico e mai manieristico le individualità dei personaggi, emergono con chiarezza il tormento, la paura e i dubbi che attanagliano il protagonista. Il ritratto che va a comporsi fornisce un’analisi il più possibile plausibile e veritiera della complessa personalità del padre della psicoanalisi, raccontata in un momento di grande fragilità.

Nel 1933 Adolf Hitler diventa cancelliere tedesco e il nazismo inizia a spargersi per il continente europeo come una cancerosa malattia incurabile. È proprio nel sottile filo che unisce la malattia di Freud a quella che affligge l’Europa troviamo il punto di svolta della storia che inizia realmente a rivelare il suo potenziale, creando un riuscito parallelismo tra la malattia dell’uomo e quella che si abbatte sul continente europeo e sulla città di Vienna. Con l’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista e la successiva fuga di Freud a Londra, si consumano le ultime battute del racconto.

Freud Cover 3La narrazione, che poggia su di una sceneggiatura rigorosa nella descrizione dell’uomo e delle luci e ombre della sua personalità, trova nei disegni una riuscita contropartita in grado di illustrare tutti i conflitti esistenti: quelli interni legati alla sofferenza fisica e psicologia di Freud e quelli esterni che esplodono con l’avvento del nazismo in Europa. La scelta di utilizzare toni in scala di grigi conferisce al racconto una particolare patina anticata, quasi onirica, il cui scorrere viene bruscamente interrotto dalla improvvisa presenza di inserti di colore rosso, che esplode nelle tavole riuscendo a guadagnarsi prepotentemente la scena. È questo il colore delle cellule cancerose che lentamente disgregano i tessuti, divorando l’uomo e il suo presente. È questo il colore scelto dall’autrice per sottolineare l’ascesa del nazismo, rappresentata dal simbolico sventolare di bandiere rosse su cui campeggia il simbolo della svastica. Patologie che si espandono con la stessa, inarrestabile, carica di morte. I disegni dai contorni labili e fumosi che seguono il robusto filo del racconto, non cessano mai di apparire come provenienti da una dimensione surreale, grazie a figure immerse in tavole spesso prive di una netta suddivisione interna nelle quali i protagonisti appaiono fluttuare in un tempo che sembra scandito dall’indefinibile trascorrere di un sogno. A tratti tutto appare statico, immobile, con immagini bloccate in quello che potrebbe essere uno scatto fotografico o uno storyboard. Questa sensazione viene però mitigata dalla fluidità del segno e dalla morbidezza delle linee che sembrano tradire un particolare e quasi impercettibile “movimento”, ispirato a spire di fumo che si perdono nell’aria.

IN CONCLUSIONE

Through Clouds of Smoke: Freud’s Final Days rappresenta un accurata e riuscita analisi degli ultimi anni di vita di Freud. Suzanne Leclaire supportata da William Roy realizza un ritratto crudo e profondo del padre della moderna psicoanalisi, mostrando le contraddizioni e le debolezze di un uomo chiamato a confrontarsi e l’incedere della malattia, la dipendenza e l’inesorabile scorrere del tempo. Un uomo che si trova a vivere in anni di disgregazione del tessuto politico e sociale causato dell’ascesa del nazismo.

Abbiamo parlato di:
Through Clouds of Smoke: Freud’s Final Days
Suzanne Leclaire, William Roy
Humanoids – Life Drawn, 2023
136 pagg – bianco e nero – 27,00€

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