La redazione de Lo Spazio Bianco è composta, in primis, da lettori “forti”.
Ogni collaboratrice e collaboratore del sito legge molto di più di quanto riesce a scrivere e di quanto gli piacerebbe scrivere. Tante di queste letture sono spesso accompagnate da note o appunti, utili come schemi o embrioni di future analisi e recensioni.
Per non perdere queste analisi preliminari che tanti di noi fanno, ma soprattutto per dare spazio e visibilità a tutte quelle decine di fumetti che ogni mese escono oggi in libreria, fumetteria ed edicola ma a cui – giocoforza – non riusciamo a dedicare articoli completi, è arrivata la rubricaLetture in breve.
In ogni puntata ci troverete piccoli spot, teaser, microanalisi delle letture, recenti o meno, di vari spaziobianchisti.
Battiato l’alieno di Maurizio Di Bona e Alessio Cantarella (Mimesis, 2023)
Nel 2023, a poco più di un mese di distanza l’uno dall’altro, sono usciti due volumi a fumetti dedicati a Franco Battiato. Questo in oggetto più che a una vera e propria opera di arte sequenziale si avvicina più a una raccolta di illustrazioni “fumettate” che si accompagnano a una serie di scritti.
Ai disegni troviamo Maurizio Di Bona, ideatore anche della pubblicazione, che parafrasa graficamente, volgendole in chiave ironica, la figura dell’artista siciliano e la sua opera. Nella pagina a fianco di ciascuna immagine c’è un testo, scritto da una serie di persone più o meno famose che hanno avuto la fortuna di conoscere e frequentare Battiato.
Tolta la leggera patina agiografica e celebrativa che ammanta gli scritti, anche da essi viene fuori quanto il musicista fosse un personaggio che teneva in grande valore l’ironia e l’autoironia, dando valore all’obiettivo principale di Di Bona: dimostrare che “l’alieno” Battiato racchiudeva (o meglio, racchiude) in sé alte austerità filosofiche, altezze musicali e risate totalmente umane.
David Padovani
Batman – Detective Comics #3: Arkham Risorge di Mariko Tamaki, Stephanie Phillips Dan Mora, David Lapham, Matthew Rosenberg (Panini Comics, 2023)
I racconti contenuti in questo terzo volume non seguono la scia di quelli raccolti nei due precedenti ed è evidente fin dai crediti, dato che l’apporto di Tamaki e Mora è notevolmente ridotto. Al loro fianco troviamo ai testi Phillips e Rosenberg e ai disegni Lapham con uno stile che ben si adatta all’Uomo Pipistrello e a Gotham, meno alla raffigurazione di Nightwing.
Dopo due cartonati con parecchia azione spettacolare, qualche riflessione sul crimine e su Batman e una certa attenzione a Bruce, le nuove storie vanno a costruire un ponte, anzitutto tra passato e futuro di Gotham, tra Arkham Asylum e Arkham Tower, e secondariamente tra Fear State e il successivo arco narrativo.
La funzione del noto manicomio e di Blackgate è un tema poco originale ma sempre interessante: si tratta di prendere in considerazione una questione importante come il reinserimento dei criminali e dei malati mentali nella società civile dopo un periodo di privazione della libertà e di cura. Chiaramente non si chiede agli autori dei fumetti trovare soluzioni, però è giusto che ne parlino se trame e personaggi offrono la possibilità.
Federico Beghin
Asterix e l’iris bianco di Fabcaro e Didier Conrad (Panini Comics, 2023)
Vitiumvirtus, medico-capo degli eserciti di Giulio Cesare, suggerisce un innovativo metodo per piegare l’irriducibile villaggio gallico: irretirne a suon di sofismi, proverbi e frasi fatte gli abitanti che, circuiti dall’eloquio a suon di aria fritta, sarebbero diventati meno belligeranti.
Lo spunto ideato da Fabcaro, qui al suo esordio come sceneggiatore di Asterix, risulta tanto semplice quanto efficace, nonché perfettamente in linea con la tradizione della serie, che spesso ha presentato un elemento destabilizzante per mettere in difficoltà i protagonisti e approfittarne per fare ironia su alcuni aspetti del nostro tempo.
Ci sono diversi siparietti genuinamente divertenti e la trama appare scorrevole e unitaria, ben accompagnata dai disegni puliti di Didier Conrad, del quale abbiamo già imparato ad ammirare la pulizia del tratto in continuità con lo stile di Albert Uderzo e che fa un ottimo lavoro nel raffigurare Vitiumvirtus.
Andrea Bramini
Blacksad – E poi non resta niente – prima e seconda parte di Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido (Rizzoli Lizard, novembre 2021 – novembre 2023)
Il detective John Blacksad indaga sulla morte del presidente del sindacato dei lavoratori della metropolitana, scoperchiando man mano i torbidi segreti dietro il mercato edilizio della città.
Juan Dìaz Canales e Juanjo Guarnido tornano in grande stile sul gatto antropomorfo da loro creato, realizzando un’avventura profondamente intrisa delle atmosfere hard-boiled che caratterizzavano la serie ai suoi esordi: disillusione, cinismo e malaffare sono gli ingredienti principali di un’avventura in due parti, pubblicate a due anni di distanza l’una dall’altra, caratterizzata da una narrazione densa e dolente al punto da renderla una delle migliori del ciclo.
Sontuosi i disegni di Guarnido: c’è massima attenzione al dettaglio delle pellicce degli animali, degli abiti e delle ambientazioni, nonché al colore che si bea di palette sempre adatte al contesto. La gestione della gabbia lesina su splash-page ma presenta una costruzione cangiante nel numero delle vignette e della loro dimensione.
Andrea Bramini
Keep the wolves away episodio #2 di Dario Custagliola, Valerio Nizi, Manuel Giuffrè (webcomic Tacotoon, 2023)
Il secondo capitolo di questo webcomic conferma quanto di buono aveva fatto presagire la lettura dell’albo di esordio, con una crescita sia dal punto di vista della scrittura quanto, soprattutto, da quello di dei disegni.
Il flashback con cui si apre il racconto comincia a fornire un retroterra al protagonista, raccontandone le origini in modo amaro e toccante assieme, ma sempre con la scrittura secca, diretta e senza fronzoli tipica dello stile di Custagliola.
La seconda parte torna nel presente narrativo e porta avanti i fili di trama avviati nel primo episodio, mettendo in campo anche nuovi protagonisti. Notevole ed efficace, anche per l’uso dello scrolling verticale a servizio dello storytelling grafico, la concitata sequenza di una fuga da dei sicari: la sceneggiatura regala un ritmo sincopato che alimenta la tensione e i disegni sfruttano il formato verticale al meglio per assecondare tale ritmo. Peccato solo per il poco dinamismo grafico di qualche inquadratura, criticità assolutamente minore in ogni caso.
David Padovani
Zio Paperone e la lampada bisestile di Marco Nucci e Stefano Intini (Topolino # 3550-3551-3552, Panini Comics, dicembre 2023)
Uno Zio Paperone insofferente alle feste desidera tramite un magico artefatto che il Natale non sia mai esistito, generando una realtà distopica che solo lo Zione e Topolino hanno la possibilità di resettare.
Marco Nucci firma un’avventura articolata e ambiziosa, debitrice di altre trame dagli spunti molto simili ma rielaborata in salsa Disney e cucita sulla personalità di Paperone, che risulta qui decisamente centrato.
Buona parte del fascino della storia è dato dal cogliere le differenze date dal nuovo contesto, grazie all’abilità dello sceneggiatore nel creare la giusta atmosfera, facendo chiudere un occhio su certe leggerezze, e ai disegni di Stefano Intini, che offre un lavoro completo e riuscito.
Lo stile sincopato e cartoonesco dell’artista regala infatti personaggi plastici e incredibilmente vivi, ma al contempo infonde toni inquietanti nelle varie scene che lo richiedono, specie nel finale, con diverse soluzioni interessanti anche nell’uso della gabbia.
Andrea Bramini
Through clouds of smoke – Freud’s final days di Suzanne Leclair e William Roy (Humanoids, 2023)
Austria 1923. Sigmund Freud, neurologo e padre della psicoanalisi, ha 67 anni, la maggior parte dei quali passati in veste di incallito fumatore di sigari. La scoperta di un cancro alla bocca, verità a lungo nascostagli dai medici, non lo fa desistere dal suo vizio. L’uomo è infatti convinto che il fumo aumenti la sua produttività garantendo, nel contempo, un maggior controllo della sua persona, riuscendo a sopravvivere per quindici anni malgrado la grave diagnosi. Nel 1933 un cancro di maggiori dimensioni e con una incalcolabile forza distruttiva colpisce il continente Europeo: il nazismo. Freud è costretto a fuggire a Londra, sua ultima dimora. Suzanne Leclair compone un ritratto sobrio ed elegante del personaggio, un uomo prigioniero del sue debolezze, ricco di contraddizioni e sfaccettature che lentamente passa dall’essere medico a divenire paziente. I disegni di William Roy, presentati in un affascinante bianco e nero, sembrano immagini oniriche che appaiono attraverso nuvole di fumo.
Ferdinando Maresca
Dark Knights of Steel #7 di Tom Taylor e Yasmine Putri (Panini Comics, dicembre 2023)
Si conclude con due capitoli invero un po’ deludenti la maxiserie nella quale lo sceneggiatore Tom Taylor ha reinventato i personaggi DC Comics in chiave high fantasy.
Rispetto al resto della storia, caratterizzata da notevoli colpi di scena e ribaltamenti di prospettiva, il finale gioca su una costruzione più lineare e soprattutto su una risoluzione degli eventi senza scossoni, con un piano ideato dagli eroi per sconfiggere gli avversari privo di mordente e anticlimatico: un esito che lascia l’amaro in bocca alla luce degli ottimi capitoli precedenti.
Taylor convince però nelle relazioni tra i vari soggetti, riuscendo a mettere in luce in maniera credibile contrasti, affetti e inquietudini.
Yasmine Putri compie un valido lavoro nell’aspetto dei vari individui grazie al suo tratto pulito, mentre nelle scene più concitate pecca un po’ di chiarezza nel rappresentare quanto accade.
Buono il lavoro sulla gabbia, mai fine a sé stesso ma sempre al servizio del ritmo narrativo.
Andrea Bramini
Per questa puntata di Letture in breve è tutto. Il prossimo appuntamento con la rubrica è tra due settimane. Buone letture, lunghe o brevi che siano!